Welcome To the Devildom - 2

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Uno, due, tre squilli... Iniziasti ad essere presa dall'ansia.. Stavi per parlare con il fratello del perfetto Lucifer. "Magari era solo l'apparenza? Ma no.. Se era l'avatar dell'orgoglio.. Doveva essere fatto così." pensasti mentre il telefono squillava, quando finalmente ha risposto.
"Yo" era tutto qui?!
"Ciao" rispondesti presa dall'ansia. Era davvero lui Mammon?
"Eh? Chi sei tu? Non sei Lucifer.."
"Sono un'umana, devi prenderti cura di me.."
"Eh? E cosa mai dovrebbe volere un'umana dal grande Mammon? Ah! Ho capito! Sei l'altra umana dell' Erasmus. Comunque non sono interessato a farti da babysitter. Ho ben altro da fare!" la sua voce era l'opposto di Lucifer, che guardasti mentre ascoltavi le sue parole. Erano quindi uno opposto dell'altro?
" Lucifer. Lui ha chiamato per te. Ti ha incaricato lui. "
" Eh?! Pensi che solo perché usi il suo nome puoi commandarmi?"fece una risatina con la sua voce da menefreghista, quando Lucifer prese un attimo il telefono dalle mie mani e disse" Hai dieci secondi, Mammon. 10, 9, 8,.."
"Sissignore!" fu tutto ciò che si sentí dall'altra parte del telefono prima che staccasse.
A primo impatto sembrava un menefreghista, pigro, maleducato e.. un po' cretino. In cuor tuo hai sempre saputo che non bisogna mai giudicare dalle apparenze. Sei sempre stata dalla politica che bisogna guardare oltre, la vita non è che un palcoscenico e per poter capirci qualcosa meglio, in realtà si doveva sbirciare dietro le quinte e non disturbarsi troppo con lo spettacolo.
Lucifer con la sua imponente figura si avvicinò di nuovo a te e ti diede di nuovo il DDD. Lo prendesti e posassi nella tasca della tua felpa. Abbassasti la testa per guardare le tue scarpette mentre ti mordicchiavi le labbra.
Lucifer col suo portamento commentò: "Sembri ancora più nervosa".
Quindi se ne era accorto che non ero perfettamente a mio agio. Ma poteva mai biasimarmi per questo? Strappata al mondo reale per essere portata in mezzo ai demoni e in più come guardia avevo uno che si era dimostrato un idiota... Non era lo scenario che potesse farmi passare l'ansia. Nella mia testa passavano tante di quelle domande e timori che ho persino finito col pensare che avrei preferito Lucifer al mio fianco.
"Ma cosa stava succedendo nella mia vita?"
Diavolo finalmente riprese la parola, dopo che aveva assistito in silenzio, lasciandomi il più possibile con i pensieri. Alla fine, lui voleva unire tutti i mondi, quindi era normale che volesse studiare le mie reazioni.
"Comunque Mammon non sara l'unico che ti aiuterà." aveva comunque abbassato il tono in uno più amichevole e scherzoso. "Beh, adesso dovremmo presentarti ai tuoi nuovi amici e tuoi fratelli, Lucifer. E molto probabilmente è meglio che lo faccia tu, non trovi?" scherzò verso il suo amico corvino.
"Sicuramente hai ragione, anche se ciò mi terrorizza." rispose Lucifer.
Non avevi potuto fare a meno che ringraziarlo ironicamente per non far altro che farti agitare. Pensasti quindi che Lucifer avesse altri fratelli.. E dopo aver "conosciuto" Mammon, non ti aspettavi che fossero come lui..
"Oh davvero? Dovresti essere onorato di poter presentare un fratello minore così dolce e grazioso come me!" una voce molto adorabile e gradevole si udì quando sbucò un ragazzo bellissimo. Aveva i capelli leggermente mossi, biondi, gli occhi chiari e l'uniforme modificata in modo che esaltasse il suo corpo. Si vedeva che curasse molto l'aspetto fisico, ma non capivi quanto ne avesse bisogno in realtà, perché era molto attraente.
" Questo qui è Asmodeus. Lui è il quintogenito. Lui è l'avatar della lussuria." Spiegò Lucifer con una faccia che non dimostrava più alcuna speranza.
"Non posso crederci che hai ignorato completamente ciò che ho detto e che ti sei riferito a me come <questo qui> che maleducato!" si lamentò. L'avatar della lussuria aveva tutte le carte in regola per conquistare chiunque: aveva un corpo e un viso da favola e la sua voce era melodiosa.
"Almeno a te non ti ha ignorato completamente. Come pensi che io mi senta?" si aggiunse un'altra voce ancora; si fecero avanti due uomini. Uno era altissimo, quasi quanto Lucifer, con i capelli ramati, gli occhi viola, l'uniforme al quanto dismessa e un sorriso larghissimo. Sembrava molto simpatico, dolce e alla mano. L'altro era leggermente più basso del primo, aveva i capelli biondi molto chiari e occhi color verde. Aveva un aspetto curato, ma non nel modo lussuorioso ma per diplomazia. Sembrava una persona diligente.. eppure in qualche modo assomigliava a Lucifer seppure erano fisicamente  l'opposto.. Aveva parlato lui e dalla voce sembrava un ragazzo serio, fermo e anche se le parole volevano comunicare dispiacere, il suo viso dimostrava altro. Era molto ironico e cinico.
Lucifer lo presentò subito: "Quello lì è Satan. Il quartogenito. Dalle apparenze può sembrare un demone responsabile e con la testa sulle spalle ma l'aspetto fisico può ingannare."
"Aha, quindi sono quello lì. Molto piacere, Yukiro. Io sono Satan, l'avatar dell'ira"
"Avatar dell'ira?" chiedesti curiosa. Volevi sapere di più di questi demoni, anzi avatar, arrivata a questo punto.
"Ciò riassume di cosa è fatto. Magari lui può stregarti con quel sorriso ma sii prudente perché è tutto un atto" commentò il corvino.
Satan subito rispose: "Se continui a parlare così senza senso spaventereai Yukiro. Non lo ascoltare, veramente. A lui piace molto parlare dei suoi fratelli, in fondo è l'avatar dell'orgoglio.
Lucifer ormai sembrava scocciato, ed intervenne:"Hai finito?" e Satan rispose con un sorriso, anche se intorno a lui si sentiva un aria di.. ira. Sembrava che volesse ucciderlo, letteralmente, quando si intromise Asmodeus. "Non vorresti un assaggio del mio potere? Guardami negli occhi, non essere timida" mi parlò mettendosi davanti a me, la sua voce era sempre melodiosa e bella ma il suo tono dimostrava che volesse sedurmi.. Non risposi ma lo guardai comunque, in quegli occhi chiari.. Color pesca.. "sono molto belli.. Davvero, ma tutto qui?" pensasti.
Asmodeus sembrava esterrefatto, come se guardarlo come facevo io era impossibile.
"Aspettate un attimo. È strano. Lucifer, sei sicuro che dentro questo corpo c'è un'anima?"
"Beh, se Beel non l'ha già mangiata sicuramente c'è."
Finalmente il ragazzo dai capelli ramati parlò, rispondendo che non aveva mangiato ancora nessun anima.. La sua voce era roca, ti apriva lo stomaco.
Il biondo mi sorrise dicendo "Forse dovrei avvisarti, Yukiro. Dovresti stare attenta allo sguardo di Asmo. Lo usa per affascinare le persone e usarle come meglio crede. Può manipolarle e alla fine ti mangerà."
Non potevo far altro che rimanere esterrefatta.. Era questo il suo potere?
"Hey, non andare in giro dicendo queste cose!" Asmodeus si arrabbiò con lui ma ancora una volta Lucifer riprese il controllo della situazione. "Il ragazzo con una strana smorfia è Beelzebub, il sestogenito."
"Lucifer, ho fame"
"Smettila, comportati bene."
Poi il ramato si rivolse verso di me; "Sono Beelzebub. L'avatar della golosità."
"Quindi... Noi siamo sette fratelli in tutto e io sono il maggiore." Continuò Lucifer. Era ovvio che lui fosse il maggiore,era come se l'avessi sempre saputo. "Mammon, il secondogenito sarà qui presto. Beh, non tutti i fratelli sono qui, ma possiamo raggiungerli dopo. Al momento giusto." Man mano che concludeva la frase c'era qualcosa nella sua espressione del viso che non mi convinceva. C'era semplicemente qualcosa di strano.
" Durante la tua permanenza qui a Devildom, i sette fratelli ti aiuteranno in tutto. " Diavolo sorrise.
"Noi abitiamo nella Casa dei Lamenti." proseguí Lucifer con un sorriso perverso. "È una casa molto grande e in origine era una casa maledetta nel mondo umano. Quindi presumo che non sarà difficile per te - un'umana - abitarci. E siccome vivremo tutti insieme non sarà difficile per te raggiungerci ogniqualvolta vorrai"
"Ti manderò un messaggio anch'io, così avrai il mio contatto, Yukiro." mi sorrise Diavolo, sicuramente avrebbe voluto rapporto anche da me, per capire come sarebbero andate le cose alla fine.
"Hai visto Yukiro? Non è una cosa fantastica diventare amica al futuro re di Devildom?" mi sorrise Satan. Il suo sorriso era davvero bello ma le sue parole taglienti, anche se non erano di per sé male.
Ci siamo tutti quanti spostati leggermente verso le panche, per sederci e aspettavamo Mammon. Lucifer parlava con Diavolo e passavano dalle battute e risate alla serietà assoluta. "Chissà come avevano finito per essere in tanta confidenza?" pensavi mentre li guardavi. Ci stavi capendo sempre meno. Tu, che hai vissuto la tua vita praticamente da atea, che mettevi in dubbio tutto e razionalizzavi la vita per capirla eri finita in una cosa così. Non sapevi nemmeno darle un nome. Come era possibile? Volevi solo un po' di normalità e ti eri ritrovata nel regno dei demoni. Ciò significava che esisteva Dio, gli angeli e che era tutto reale.
"Ti piace il perfetto Lucifer?" ammiccò Satan sedendosi accanto a me. Aveva un libro abbastanza grande e pesante in mano e ti chiedevi da dove l'avesse preso. Forse mentre riflettevi all'incredibilità di tutto questo ti eri soffermata sul fratello maggiore e perciò si era posto questa domanda.
"No, non direi proprio" feci una risatina e il biondo mi scrutava profondamente, come se volesse leggermi nell'animo. Un po' come Asmodeus appoggiato al muro.
"Non provi nemmeno rabbia?"
"Satan, no. Nulla di tutto questo. Più che altro mi sto interrogando su come tutto questo sia possibile, come sia potuto accadere a me. Sai, io... io ho vissuto la mia breve vita sulla terra, cioè nel mondo degli umani leggendo tanto libri come il tuo e studiando l'arte. La mia vita è stata così, o almeno il mio tempo libero... Quindi da persona razionale quale mi definivo non credevo in tutto questo... E vederlo... Non lo so, mi sembra un sogno ma mi rendo conto che non lo è.. " praticamente gli vomitai tante parole addosso.
"Quindi direi che abbiamo gli stessi gusti, huh?" domandò retoricamente. "Per questo Asmodeus ci fissa, magari percepisce l'attrazione tra noi due, magari un po' di lussuria"
"COSA?!" urlai dalle mia labbra poi cercai di tapparmi la bocca, in ritardo. Ero una cretina
"Calmati, Yukiro. Ho detto che magari lui lo percepiva. Però la tua reazione mi ha incuriosito molto." mi sorrise - "Quindi fondamentalmente il tuo dubbio è come è potuto succedere tutto ciò, giusto?"
"Sì, direi di sì" gli risposi, sentendo ancora le guance rosa ribollire.
"Ma è facile la risposta!"

Obey me ! Human trouble. Where stories live. Discover now