103. Speravo tanto che venissi

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Mi alzo prestissimo. Mi lavo, mi metto dei vestiti comodi ma carini e poi faccio colazione. La porto anche a Marco, così che possa fare le cose con calma.

Mi fa gli auguri ma non ci faccio neanche troppo caso, ho un'adrenalina addosso spaventosa, non riesco a stare ferma un attimo, non mi ricordo di aver mai provato niente del genere.

Preparo l'army bomb mettendola sul letto e poi inizio a girare per la stanza in modo meccanico e ripetitivo.
Vado avanti così fin quando Marco non è pronto e dichiara che "è decisamente ora di uscire"

...

Stiamo entrando nello stadio e l'ansia inizia ad aumentare《Linda devi calmarti. Andrà tutto bene》quella frase mi colpisce dritta allo stomaco, erano mesi che non la sentivo. Mi viene da vomitare, forse non è stata una buona idea venire fin qua.

Vado ai bagni, mi guardo allo specchio e per la prima volta non vedo un mostro, vedo una ragazza normale, che sta per realizzare il suo sogno per la seconda volta, animata dall'amore, in ogni sua forma. Sorrido guardandola e in quel momento mi torna in mente quando Nam mi raggiunse nel bagno del sushi.
Sembra passata un'eternità...
Può non sembrare ma sono cresciuta tanto in questo tempo...

Sorrido un'ultima volta e poi raggiungo Marco vicino al palco, ci siamo messi circa nel posto dove Jimin mi ha vista la prima volta, con la speranza che il suo sguardo si posi nuovamente lì.

Facciamo amicizia con delle ragazze intorno a noi e la tensione piano piano mi abbandona.

Ridiamo e scherziamo su qualsiasi cosa ci passi per la testa.

Poi il concerto inizia davvero. Entrano tutti e sette sul palco.
Il mio cuore inizia a battere all'impazzata. Non posso credere che siano nuovamente davanti a me.

In quel momento realizzo quanto abbia realmente sentito la loro mancanza.

《Londooooooon, did you miss us?》

Un coro di sì si alza dal pubblico.

Le loro voci mi mancavano, i loro sorrisi.

Iniziano a cantare.

Canzone dopo canzone, pianto dopo pianto arriva il turno di We are bulletproof: the eternal.

Tutto il pubblico rimane in silenzio, ascoltando quel capolavoro.

Tengo lo sguardo fisso su Jimin. Non so se urlare o aspettare, ma mentre cerco di trovare la cosa giusta da fare i nostri sguardi di incrociano.

La sua voce si blocca e la base va avanti. Gli altri sei si voltano cercando di capire cosa abbia turbato Jimin a tal punto da interrompere una canzone.

Vanno avanti. Tutti apparte Jimin. Lui è immobile, proprio come me. Tante lacrime iniziano a scorrere sulle sue guance.
Allo stesso modo anche i miei occhi si allagano.

La canzone finisce e Jimin canta le ultime sette parole.

Yeah we are not seven with you...

Il suo sguardo rimane incatenato al mio.

Jungkook si avvicina a Jimin《Jimin che-》in quel momento si accorge di cosa, o meglio di chi, abbia suscitato quella reazione al suo hyung.

Rimane imbambolato per poco anche lui. Poco dopo però alza una mano timidamente, mentre i suoi occhi si fanno lucidi. Ricambio il saluto sorridendo.

Subito dopo rivolgo nuovamente lo sguardo verso Jimin.

Nel frattempo, gran parte dello stadio si è voltato verso di me. Ma non me ne frega, neanche sento i loro sguardi. Vedo solo Jimin ora.

Con un rapido movimento scende dal palco venendo nella mia direzione. Le guardie lo bloccano. Mi avvicino anche io cercando di farmi spazio tra gli ARMY urlanti.

Arriviamo a pochi metri l'uno dall'altra. Il blu dice qualcosa alle guardie. Mi fanno avvicinare ancora di più.

Allunghiano entrambi una mano. Le nostre dita si sfiorano ed è in quel momento che tutte le mie barriere e insicurezze crollano. Mi lascio andare tra le sue braccia e lui mi abbraccia forte.

Un abbraccio che sta volta ha la consapevolezza. La consapevolezza di essere il primo dopo tanto tempo, il primo, seguito, da lì in poi, da tanti altri ogni giorno.

Sento il suo odore che mi era mancato così tanto, mischiato al sudore per le performance appena eseguite. Sento il battito del suo cuore accelerato e le sue braccia forti che finalmente mi circondano di nuovo portandomi nel mio posto sicuro.

Ci stacchiamo guardandoci. Accarezzo il suo volto sudato e nello stesso momento decidiamo di azzerare la distanza fra le nostre labbra.

Un bacio pieno di pentimento, perdono, rabbia, amore, tristezza e felicità.

Quelle labbra che mi erano mancate come l'ossigeno adesso sono nuovamente sulle mie. Il sapore salato delle nostre lacrime lo accompagna.

Quando ci stacchiamo lo guardo negli occhi, sentendomi in colpa per aver ferito un tale angelo《Mi dispiace scusami》

《Speravo tanto che venissi... Mi sei mancata》e mi abbraccia di nuovo.

Sorrido tra le lacrime《Ti amo Jimin》

《Ti amo principessa》

𝓜𝔂 𝓞𝓷𝓮 𝓑𝓲𝓰 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora