Emicranie

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L'estate è oramai finita lasciando il posto all'autunno che entra alle porte di Roma senza bussare. Le giornate si accorciano e le pioggerellina lascia il posto ai primi temporali autunnali, le prime foglie ingialliscono e cadono dagli alberi, proprio come le mie certezze. La mia vita non è cambiata molto dall'ultima volta e sono ancora sospesa fra due uomini. Ho cercato di fare chiarezza dentro di me anche cercando aiuto in mia nonna e nelle mie amiche. Yuki è ripartita per il Giappone non so neanche bene per quale motivo, perciò in chiamata Skype mi ha espresso la sua preferenza però avendo prima avallato tutte le proposte e facendo anche una lista dei pro e dei contro. Lei si che è una persona giudiziosa e ponderata, perciò dopo una buona dose di chiacchiere sterili la sua risposta è stata...

"Arthur-kun. Senza dubbio. Lui è dolce, buono, simpatico..."

"Assente. Terribilmente assente."

"Ma poi il ritorno è da favola. Giusto?" tenta di concludere la frase al posto mio.

"Forse una volta lo era, ma poi? No Yuki io ho bisogno dii qualcuno che mi stia affianco."

"Va bene Alice-chan, io ti devo lasciare, ma fai scelta giusta per tuo cuore."

"Ci sentiamo Yuki. Ti voglio bene."

Ho anche voluto parlare con Silvia, che invece ha una concezione diversa della vita, è l'altra faccia della medaglia, nonché mio personalissimo "grillo parlante" da più di quindici anni. Mi ha detto che per i miei racconti ci vuole una buona dose di alcol per questo mi ha invitato per un aperitivo dopo il lavoro.

"Alice, ma tu sei ancora veramente indecisa fra quel figo della madonna che si è dichiarato e Arthur il reporter? ARTHUR IL REPORTER?"

Annuisco flebilmente abbassando lo sguardo. Sento qualcosa di duro che mi colpisce la fronte. È qualcosa di rotondo e morbido, per la precisione sembrerebbe un'oliva.

"Ahia! Silvia, ma sei impazzita?" chiedo massaggiandomi ancora la fronte ricoperta dalla frangia. Quella della frangia è stata una scelta dettata dalla voglia di cambiare, cosa non ho ancora capito, ma spero di scoprirlo presto andando incontro al mio destino. Forse dovrei essere meno fatalista, ma in questo momento mi sento come una di quelle eroine dei romanzetti Regency, che combattono contro tutto e tutti per il grande amore.

"No dico, tu sei quella impazzita Alice!" asserisce incredibilmente seria. "Un uomo come Claudio Conforti che ti dice implicitamente che gli piacerebbe vivere con te e tu scappi per cercare conferme. Se non è pazzia questa! " finisce prendendo un lungo sorso dal suo drink altamente alcolico.

"Non è così facile. Lui è complicato, io di più, lasciamo perdere!" Dico ripensando a tutti gli episodi e le peripezie trascorse con lui anche se nonostante tutto mi esce un sorriso spontaneo.

"Vedi? Quando pensi a lui ti esce un sorriso da ebete!"

"E va bene, gli parlerò. Adesso basta ti prego!"

"Parlare e parlare, Alice! Comunicare è sopravalutato, le azioni contano. Ricordalo sempre."

Sbuffai sonoramente cercando rifugio nel cibo. Mi chiedo ancora come non sia diventata una palla di lardo, ma torniamo ad oggi sto divagando, ora mi trovo a Sacrofano a casa della mia amata nonnina che mi accoglie a braccia aperte con il suo profumo inconfondibile. Mi siedo alla tavola già apparecchiata solo per tre persone. I miei sono a Ravenna per il loro anniversario di matrimonio, ma ho intuito che c'è aria di promozione per mio padre e a quanto ho capito vorrebbe rimanere lì almeno per un anno. Ho il cuore pesante e la testa piena di pensieri che non passano inosservati alla mia fantastica nonnina.

L'allieva- One Shots 🤍Where stories live. Discover now