1-"state per decidere della vostra sorte"

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Gilbert pov:
É estate, mi sono finalmente tolto di mezzo quello stupido esame di terza media. Ora posso rilassarmi e godermi l'estate, prima di tornare a scuola e iniziare il liceo Classico.
Ma per ora penserò solo a divertirmi!
E così feci, uscii di casa alle 15:30 del pomeriggio, sotto un sole cuocente, mi diressi nel centro di Milano, per incontrare i miei amici.
Abitavo a pochi metri dal centro, per questo fui il primo ad arrivare. Il sole batteva forte sulla mia pelle, il che mi fece rimpiangere di non essere rimasto a casa, con l'aria condizionata.
Decisi di sedermi su una panchina all'ombra, mentre aspettavo Cole e Jerry.
Iniziai a guardarmi in giro, non c'era molta gente a quell'ora, probabilmente per il caldo. Fino a quando i miei occhi, non si posarono su una ragazza.
Era lí da sola, anche lei su una panchina all'ombra, probabilmente aspettava degli amici.
Era vestita con una canottiera verde e dei pantaloncini neri, i lunghi capelli rossi, raccolti in due trecce che partivano dall'alto.
Era bellissima...i suoi capelli irradiavano calore e protezione. Ti facevano sentire al sicuro, ma allo stesso tempo, sembrava che ti potesse trafiggere con un solo sguardo...
Probabilmente si accorse che la stavo fissando, perché tolse gli occhi dal libro, che stava leggendo e mi guardò, fece un piccolo sorriso e poi ritornó alla sua lettura. Con quel piccolo e semplice gesto mi fece girare la testa.
Diventai tutto rosso e non seppi cosa fare.
Vedete, ora voi potete solo immaginare, ma il suo sguardo...era il più bel sguardo mai visto prima. Aveva gli occhi grigio-azzurri, come un cielo nuvoloso, dimostrava intelligenza e tenacia, ma anche calma e serenità.
Mi ci persi...non capivo, l'effetto che quella ragazza mi faceva.
Insomma di solito erano loro a fissarmi, invece lí....

Jerry: <Guarda é paralizzato!>
Mi risvegliai dai miei pensieri, i miei amici erano arrivati e mi avevano visto perso negli occhi di una sconosciuta!.
<Non sono paralizzato!> gli dissi.
Cole : <Amico, siamo qui da 10 minuti e non ci hai notato>.
<Bhe...stavo pensando, molto profondamente> mi difesi
Jerry: <stavi pensando, su come spaventare quella ragazza a morte, facendole credere di essere un maniaco? Perché se é così, complimenti stai andando bene!>
<ehh smettetela! É una bella ragazza e mi sono fermato a guardarla un'attimo!> ok...forse non un'attimo, ma dovevo pur dire qualcosa!
Cole: <perché non ci provi?>
<Ma provaci tu!> gli risposi con rabbia
Cole: <Amico, io sono gay>
<Ah> bhe piccolo particolare, che mi ero dimenticato...
Jerry <Oh oh oh giorno da ricordare! Il nostro impavido Gilbert, si innamora e si vergogna di parlare, con una ragazza!>
Ok mi ero stufato <NON SONO INNAMORATO E NON MI PIACE QUELLA CAROTA DIFRONTE A ME!> forse e dico forse lo urlai in mezzo alla piazza...
Me ne resi conto dopo di quello che avevo detto, non so dire il perché, ma semplicemente mi uscì.
Guardai prima Cole poi Jerry, avevano entrambi la faccia sbalordita.
Poi mi girai e guardai la ragazza, mi aveva sentito...
Prese lo zaino nero e si avvicinò a me, con ancora il libro in mano, mi si fermò di fronte e mi guardò dritto negli occhi.
Il suo sguardo...pura tempesta. Voleva tirarmi un pugno, lo capivo bene.
Mi sentii come un piccolo cucciolo, abbandonato a se stesso in un giorno di pioggia. Non riuscivo a muovermi o a formulare delle scuse decenti...
Ragazza misteriosa <Carota a chi scusa?  Sentimi bene, NON TI DEVI PERMETTERE MAI PIÚ DI CHIAMARMI COSÍ, ANZI NON TI PERMETTERE NEANCHE DI GUARDARMI. Sei gran maleducato, che non sa moderare le proprie parole! Bhe abbassa la cresta o te la abbasso io!> e se ne andò.
Ero terrorizzato, non avevo parole...io..non riesco a descrivere il mix di imbarazzo, dispiacere e terrore che provavo in quel momento... e ovviamente a consolarmi, arrivarono i miei amici.
Jerry: <quella ti avrebbe fatto fuori, ma perché hai urlato quelle cose?>
Cole: < in uno scontro corpo a corpo, senza dubbio, vincerebbe lei! Te le ha proprio suonate eh>
<Mamma mia che amici fantastici che siete!> dissi <Dai andiamo e dimentichiamo l'accaduto>
Piccolo spoiler...non lo dimenticai.

Chiamatemi AnnaWhere stories live. Discover now