Capitolo VI: You're the Lasso to my Wonder Woman

Comincia dall'inizio
                                    

Incuriosito, Crowley gli scivola vicino.

"Che guardi, ang..."

La parola gli muore in gola, quando si accorge che Aziraphale sta guardando delle foto, più che altro vedendo di chi è in compagnia.

Crowley quella ragazza l'ha già vista e anche molto di recente.

"Uh? Caro, perché quella faccia? Sembra tu abbia visto un fantasma!" ridacchia il biondo. "Non c'è bisogno di agitarsi in quel modo. Se ci pensi, il fatto che il tuo assistito diventi sempre più la tua copia precisa a ogni anno che passa mi dà modo di capire quale possa essere il suo aspetto. Quindi mi sembra equo che io ti sveli quello della mia protetta. Queste le abbiamo scattato l'anno scorso, non dovrebbe essere cambiata molto." spiega calmo, facendo passare in rassegna altre foto dei momenti con lei.

"Beh, davvero una gran bella ragazza!" replica Crowley, come se niente fosse.

Qualcuno gli deve spiegazioni e parecchie.

---------------------------------------------------

New York, Four Seasons Hotel, 57 East 57th Street, 6 April 2006

Kevin si sveglia di buon mattino e di ottimo umore, pronto a cominciare la giornata, soprattutto perché sa come si concluderà.

A riprova dei piani per la serata, sente vibrare il cellulare e sorride quando legge sul display che ha un messaggio in arrivo da 'Brave Knight'.

Per gioco o per sigillare quell'incontro, Jessica gli ha permesso di salvare il suo numero sotto quel nome, a patto che lui acconsentisse a farsi registrare sotto 'Princess in Danger'.

'Hey, tu, vedi di non manipolare troppe persone, perché stasera ti voglio pieno di energie! ;P J'

Mentre si versa del tè pensando a una risposta sagace da darle, sente tremare la stanza, i quadri cadere uno dopo l'altro, il lampadario crollare dal soffitto e sfracellarsi al suolo e le vetrate esplodere una a una.

Un istante dopo vede comparire Crowley, in mezzo a quelle macerie.

"Ti ha dato di volta il cervello, Kevin!!??" sbraita, mutando per un fugace momento la sua testa in quella di un grosso serpente nero, sibilandogli tutto il suo profondo disappunto.


Kevin non si scompone né per la sua entrata in scena di grande effetto, né per la trasformazione.
Si limita a rimuovere dalle fette di pane tostato il calcinaccio piovuto giù dal soffitto.

"Sapevo che l'avresti scoperto prima o poi, solo che non mi aspettavo così presto!" fa spallucce. "Gradisci del tè?" offre, affabile.

Crowley lo guarda, stralunato.

"A volte penso che tu saresti dovuto essere l'assistito di Aziraphale." borbotta.
"Solo per il tè? Lo fanno quasi tutti gli Inglesi, sai, e poi non dovresti esserlo anche tu?" lo mette alle strette l'umano.
"No, io sono di ogni lingua ed etnia e di nessuna... la stessa cosa dovrebbe valere per Aziraphale ma lui si ostina a fare l'Inglese!" replica il demone, alzando gli occhi.

Kevin ridacchia e la cosa non sfugge a Crowley.

"Che hai da ridere? Non sei in una bella situazione sai? Quello che ho fatto alla stanza è un riflesso di quello che potrei fare a te." ringhia, ricorrendo al suo miglior tono minaccioso.

"Premesso che prima di uscire di qui la stanza me la rimetterai a nuovo, rido perché... ma ti ascolti? Ti metti a parlare del tuo Aziraphale e ti scordi pure che stavi sbraitando perché esco con la sua protetta!"

"NGK! Non è il mio Aziraphale!" si agita Crowley.

Kevin gli rivolge il suo miglior sguardo alla 'Bitch please!'.

"Ti va bene che non posso costringerti a dire la verità..."
"Eppure non mi sembra di averti dato anche il potere della super strafottenza!" si finge pensieroso il rosso, facendolo ridere.

"Ora ti dirò una serie di validi motivi per cui, anche se mi frequento con la mia Nemesi, non ne devi fare un affare di stato: punto primo, non è stata una cosa premeditata non è che io o lei ci siamo svegliati pensando 'cosa potremmo fare per mandare davvero su tutte le furie i nostri guardiani?'. Ci siamo incontrati per caso, lo hai visto anche tu, anzi; quando mi hai fatto visita, io la dovevo ancora conoscere la verità su di lei... " comincia la sua arringa il castano.

"Ah, quindi mi stai dicendo che io ho visto solo il prima... poi ti sei accorto di chi è realmente e hai mantenuto da lei le distanze il più possibile." si tranquillizza Crowley, confidando che nel suo protetto sia rimasto un po' di sale in zucca.

"Quale parte di 'esco con la sua protetta' non hai colto? Non ho mantenuto le distanze, semmai le ho accorciate, parecchio!" sogghigna sornione lui. "Secondo punto: conoscere lei non mi ha distolto dai miei compiti per te, vuoi il quantitativo di cattive azioni che ho spinto la gente a compiere ieri sera, dopo che ci siamo salutati? Sono ancora il tuo Stallone nella corsa ai Peccati!" lo rassicura, facendolo suo malgrado sorridere. "Terzo punto: sei solo invidioso. Io e lei abbiamo fatto in un giorno quello che voi due vorreste fare da millenni!" gli dà scacco matto.

"In che senso... 'voi due'? Dici che anche lui..." borbotta Crowley, mentre la lussuosa suite ritorna al suo stato originario.
"Non abbiamo parlato molto di voi, ma da quel poco che mi ha detto so che il suo guardiano ha gli occhi a cuoricino ogni volta che ti nomina..." rivela Kevin.

Crowley fa un sorrisone intrigato ma poi si disillude.

"Ah, ma quella è la sua caratteristica d'angelo, lui fa così sempre, con tutti..."
"Non ci vuoi proprio credere che tu gli possa piacere, vero?" lo guarda lo psicologo, con lo sguardo di chi sa.
"Io... per il maledetto Paradiso! Non è di me che stavamo parlando ma di te e quanto sia pericoloso e sbagliato il fatto che voi vi frequentiate!" torna sull'argomento il demone, cercando di mantenere un tono autoritario.
"Perché non cerchi di coglierne i vantaggi? Conoscere il nemico vuol dire conoscere le loro mosse e magari giocare d'anticipo." sogghigna furbo Kevin.

Ineffably InevitableDove le storie prendono vita. Scoprilo ora