7. Blue jeans

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Stavamo camminando per la riserva. JJ mi guardava in continuazione, sembrava sempre sul punto di dire qualcosa per poi rimanere zitto. Era sudato e aveva gli occhi lucidi. Soffriva in silenzio. Sembrava quasi non volesse farmi vedere quanto stesse male.
«Ti vuoi fermare?» gli chiesi.
«Eh? No, no, continuiamo a camminare» rispose dopo essersi ricollegato alla realtà. La sua testa era in fiamme.
Gli presi la spalla.
«JJ, non possiamo camminare in eterno»
«Beh, se tu vuoi andare via, non sono nessuno per costringerti a venire con me» disse un po' nervoso.
Stava diventando scorbutico ma non me la sarei presa: era stato picchiato, aveva un padre orribile, per questa volta gliel'avrei fatta passare.
«JJ, dove vai tu, vado io» mi guardò sorpreso e senza dire nulla continuò a camminare.
Dove stavamo andando? Non lo so. Per quanto a lungo ci saremmo intrattenuti? Non lo so. Mio padre si sarebbe preoccupato a morte? Sì, lo so. Potevo comunque lasciare JJ da solo? No.
Erano più o meno quattro ore da quando eravamo scappati da quel mostro violento, dovevo avvisare mio padre per il pranzo inventandomi una scusa ma eravamo in mezzo al nulla e non c'era campo. Cercavo disperatamente di trovare una tacca. Ma niente.
«Che ne dici di fermarci un po'? Non ce la faccio più» lo disse con una voce tremolante e debole. Stava morendo per il dolore e io non potevo sopportarlo. Si accasciò sotto un albero e io mi misi accanto a lui.
«JJ, ascoltami, dovresti almeno vedere un medico. Non puoi stare così all'infinito»
«Tranquilla, lo voglio fare solo spaventare. Tornerò a casa stasera» disse poi come se fosse la cosa più normale del mondo.
«Cosa? JJ, tu non puoi tornare là! Lui ti picchierà di nuovo!» si girò verso di me e rise. Io non capivo proprio cosa ci fosse di divertente.
«Ci sono abituato, sta' tranquilla, non dovrai salvarmi. Un giorno scapperò da qua, sai, quando sarò abbastanza grande»
«Io... io, non ti voglio salvare» odiavo il modo in cui mi facesse sentire una totale idiota, ero sempre io a tenere il controllo dei rapporti ma con lui era un buco nero: non avrei mai saputo cosa ci potessi trovare.
«E poi comunque dove vuoi scappare?»
«Che ne so, Madison. Qualsiasi posto è migliore di questa merda e poi io dicevo sempre che sarei diventato un famoso scrittore e che...» si raggomitolò per il dolore e smise di parlare. Poggiò la testa sulle mie gambe. Chissà perché in un modo o in un altro ci trovavamo sempre così.
Non sudava più, sembrava calmo.
«JJ, io di certo non ti salverò però almeno posso stare qui» gli dissi accarezzandogli i capelli.
«Se davvero fosse così, se davvero tu stessi qui per sempre, non penso che scapperei» mi bloccai. Mi sorprese forse sentire queste parole. Lui non era tipo da cose dolci, le uniche cose carine che mi aveva mai detto erano dette da un JJ ubriaco fradicio. E l'ultima volta che avevamo parlato mi aveva mandato a quel paese. Era strano trovarsi così. Io praticamente neanche lo conoscevo. Sapevo ben poco di lui. Però mi bastava. Cercai di riprendermi e fare capire che in realtà ero sempre la solita spavalda.
«Beh, se non fossi così tanto stronzo non ti lascerei un attimo!»
«Io stronzo? Ah sentiamo e perché mai?» rise e mi fece piacere che per un attimo riuscii a distrarlo.
«Ti sei sempre fatto i cazzi tuoi a scuola, beh ovviamente poi erano una eccezione tutte le ragazze che ti facevi senza alcun pudore»
«Non sarai mica gelosa?» come al solito fissò i suoi occhi sui miei.
«Ma se neanche ti conosco, sai cosa me ne frega se sei pieno di tipe disperate e senza rispetto per se stesse» risposi un po' ridendo. Non ero mai stata gelosa di nessuno. Figuriamoci se potessi esserlo di uno come JJ. Avrei preferito morire piuttosto che essere ossessionata da tutte le sue conquiste.
«Sei troppo dura con quelle ragazze, semplicemente rimangono affascinate da uno come me. Non è difficile cadere nella mia trappola» lo disse con semplicità, come se desse per scontato che anch'io un giorno potessi finire nel suo letto. L'idea che lui potesse credere che io fossi una come tante mi disgustò.
«Io non sono come quelle» risposi un po' seccata.
«E questo lo so bene, Mad»
«Ah sì?»
«Sì, per questo non proverò a baciarti. Sarai tu a decidere quando avverrà. Però sappi che ne ho una gran voglia» rimasi zitta. Come si risponde in questi casi? Io avevo voglia di baciarlo? Mi aveva totalmente scombussolata.
«Sono sicura che dovrai aspettare a lungo, allora» gli dissi con più tranquillità possibile.
Si alzò dalle mie gambe e poi si avvicinò al mio orecchio.
«Ne varrà la pena» mi sussurrò, poi con tutta la forza che aveva si mise in piedi e continuò a camminare. Canottiera bianca, jeans, aveva quel modo di fare, mi lasciava bruciare. Lo guardai allontanarsi. Mi chiesi cosa mi fosse successo per sentirmi attratta da uno come lui. Io, acqua e vento, mi ero lasciata travolgere da JJ che era solo fuoco.
Non so cosa era però ero certa che sarebbe stato un bel casino.

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