CAPITOLO 6

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"Io ti aspetterò" è una delle più belle dichiarazioni d'amore.

È come dire: "lo so che è complicato, ma a me non importa. Io sarò sempre qui; proviamoci insieme".

"Non ti preoccupare, io ti aspetterò" avevo scritto prima che la nostra chat si concludesse.

Ed era vero. Ero capace di aspettare.

Fuori il cielo era costellato da nuvole di ogni forma e lentamente il sole stava per tramontare. Un'altra giornata terminata.

I tramonti in riva al mare sono da sempre uno dei miei momenti preferiti.

Collezionavo foto di ogni genere per rivivere quegli attimi a casa, magari quando fuori pioveva e avevo bisogno di sentirmi libera.

Non so di preciso da dove fosse nata questa "tradizione".

Ho sempre amato le cose romantiche e sdolcinate, appartenevano alla vecchia versione di me stessa che, adesso, avrei voluto cancellare per sempre.

Quelli, però, non venivano mai a noia.

Non importava quale fosse il mio stato d'animo, una passeggiata in riva al mare mi faceva stare meglio, anche se ormai eravamo all'inizio di Marzo e fuori faceva un freddo tremendo.

A pensarci bene credo che questo modo di svagarmi derivasse dalla mia relazione precedente, quando avevo bisogno di isolarmi per capire come stavo davvero.

E così, quando potevo, me ne andavo in giro e rimanevo lì anche per ore, immobile, come se il sole fosse capace di darmi una risposta.

La maggior parte delle volte piangevo e non sapevo neanche da dove venissero tutte quelle lacrime. Sembrava che mi stessi svuotando... in effetti, era proprio quello che volevo.














Non ho mai avuto un rapporto facile con l'amore.

Sono cresciuta in una famiglia che mi ha sempre dato tutto ciò che poteva e da questo punto di vista posso ritenermi fortunata.

Quando ripenso a questa storia, per qualche motivo, mi attribuisco sempre la colpa di qualcosa che non ho commesso.

Avevo tutto ciò che si potesse desiderare, ma quando non ti manca niente, senti come il bisogno di assaggiare quel frutto proibito a cui tutti ambiscono.

Per me, a tredici anni, il frutto proibito era quello dell'amore, un tipo di affetto diverso da quello che ricevevo già in famiglia.

Il mio primo vero amore l'avevo conosciuto per caso.

A dire la verità era stato per colpa di un gruppo di whatsapp in cui dei miei amici mi avevano aggiunto per organizzare qualcosa insieme.

Prima di andare a dormire, vidi il telefono illuminarsi.

"Strano"- pensai.

"Ho disattivato i messaggi sul gruppo, com'è possibile che mi arrivino ancora?".

Così scesi dal letto e senza sapere a cosa stavo andando in contro, guardai tra le notifiche e vedendo un numero sconosciuto, m'incuriosii.

Ogni tanto rivedo ancora quella scena e penso che se fossi stata più cauta non sarebbe successo niente.

Ma come vi dicevo prima, ero così preoccupata di innamorarmi che alla fine successe davvero.

Quando ripenso alla mia semplice e onesta innocenza mi spunta sempre un sorriso amaro sul viso.

Vorrei poter proteggere me stessa, in un certo senso avvisarmi.

Ma non ci è mai concesso il privilegio di scegliere completamente come deve andare la nostra vita.

Inutile dire come poi si evolsero le cose.

Con il tempo la nostra relazione diventava ogni giorno più instabile, lasciando il posto a una storia che avrebbe segnato gli anni a venire.

Non eravamo capaci di trattenerci. O per lo meno io non riuscivo a trattenerlo.

Dopo qualche tempo, senza un apparente motivo, eccolo che tornava nuovamente ed io ci ricascavo ogni singola volta.

Si dice che quando una persona è davvero innamorata non riesca a vedere e pensare lucidamente. Io ne ero la prova concreta.

In meno di un anno mi ero ritrovata in un turbine di sentimenti a senso unico.

Prendere e perdere.

Prendere e perdere.

Così per quasi due anni.

Qualcuno mi disse che "se è davvero l'amore della tua vita tornerà quando sarete entrambi più maturi".

Ed io aspettavo in vano.

Ogni volta m'illudevo fosse quella giusta e poi si concludeva come le altre.

L'ultimo tentativo fu sicuramente quello che mi fece più male.

Per tanto tempo avevo sofferto in silenzio, aspettando con timore la volta successiva.

Quando mi accorsi che non ci sarebbe stata una prossima volta chiusi il mio cuore e mi barricai nella mia fortezza interiore, ormai ridotta a qualche mattone bruciacchiato.

"Non lo permetterò mai più"- mi promisi.

Sembra strano, ma in alcuni casi l'amore può renderti estremamente vulnerabile.

Mi sentivo una creatura sola, indifesa, esposta alle cattiverie del mondo, quando, invece, stavo soltanto cercando di ricevere un po' d'amore.

Anche se il nostro rapporto era stato un alternarsi di gioia e dolore, si era sempre rivelato un motivo di appagamento interiore per me.

Non so dire il motivo. Non so spiegarlo.

Era come una sorta di dipendenza ed io non volevo più dipendere da nessuno.

Tutt'oggi penso spesso a quella storia.

Penso a come sarebbero andate le cose se solo avessimo voluto provarci insieme.

Quando conobbi Matteo non avevo ancora superato del tutto quello che avevo passato e ne facevo una colpa solo mia.

Vedevo in continuazione storie iniziare e finire come se nulla fosse.

Io, invece, sembravo ancorata a un fantasma e non avevo davvero intenzione di liberarmene.

Le lacrime erano tornate a rigare il mio volto stanco davanti a quel tramonto, quando ricevetti un nuovo messaggio.

Era Matteo.

"Ciao Ali, devo portare giù il cane, vuoi venire a fare due passi con me?"

Nonostante mi sembrasse un invito un po' strano, decisi di andare.

Non bisogna mai rinnegare il proprio passato.

È grazie a quello che oggi siamo chi siamo.

Ma poi bisogna anche saper prendere delle distanze da ciò che ci ha ferito.

In lui vedevo quell'amore che avevo sempre dato ma mai ricevuto.

E non importava quante fossero le ostilità che avremmo dovuto superare, perché io sapevo che lo avremmo fatto insieme.

Presi lo zaino e mi asciugai il viso.

Riguardai un'ultima volta quel panorama che si stava lentamente spegnendo per lasciare il posto ad un'ennesima notte buia e senza stelle.

C'era un alone di gratitudine in quello sguardo.

Mi girai e mi avviai verso casa sua.

Le orme del destinoWhere stories live. Discover now