CAPITOLO 5

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Il mondo ti crolla addosso con una velocità spiazzante; spesso non hai neanche il tempo di reagire.

Seduta lì, in fondo alle scale di casa mia, mi ero lasciata scivolare lentamente verso il basso, quasi a imitare quello che stavo provando.

In quei pochi istanti avevo sentito il mondo sgretolarsi sotto i miei piedi, perdere l'unico appiglio sicuro che credevo di avere.

Ero stata così stupida.

Un'altra volta.

Bastano due occhi dolci per farmi illudere di essere speciale.

E poi cosa? Di nuovo l'oblio.

Mi sentivo una cretina anche solo per averci creduto.

Per un momento smisi di piangere.

Dopo ore e ore passate a piangere, spesso ti senti come se avessi finito le lacrime.

Non riesci più a sfogare quello che hai dentro, sfociando nell'apatia.

Ecco cosa stavo provando in quel momento; un bel niente.

Non ero arrabbiata con lui, soltanto con me stessa.

Poi, dal tunnel senza fine nel quale ero finita, arrivò un bagliore.

Un bagliore timido, languido, quasi impercettibile: un altro messaggio... dalla stessa persona.

"Non so cosa sia..."- e poi si interruppe.

Ne seguì un altro: "ma io provo per te le stesse cose. Per me sei
speciale, non lo posso negare, ma ho bisogno di capire che cosa sento.

È come se ti conoscessi da una vita".

"È come se ti conoscessi da una vita" aveva detto.

Quelle parole rimbalzarono da una parte all'altra della mia mente, senza badare al resto del messaggio che aveva inviato.

Sapevo a che cosa si riferiva.

Lo sapevo benissimo.

Allora anche lui provava quella strana sensazione di familiarità?

Com'era possibile?

La risposta mi arrivò dritta al cuore, come una pallottola lanciata da un cecchino a cinquecento metri di distanza.

"Il filo rosso del destino"- dissi a voce così bassa che la frase mi si spezzò in gola.

"Questo filo rosso non è visibile, è lunghissimo, indistruttibile e serve a tenere unite le due persone che sono destinate a stare insieme per sempre. Il problema è che, essendo molto lungo, il filo spesso si aggroviglia e crea intrecci strani e nodi che causano difficoltà alle due anime destinate a congiungersi; ogni groviglio che verrà sciolto sarà il superamento di un ostacolo nella relazione, ogni nodo che verrà districato servirà a rafforzare il legame"- così recitava la leggenda.

Le parole mi tornavano alla mente come le favole che le nonne raccontano ai bambini prima di farli dormire.

"Cavolo, il mio deve essere proprio annodato con tutti i casini che combino"- pensai e mi concessi un leggero sorriso.

In quel momento capii che non importava quando, dove, come o perché, noi ce l'avremmo fatta.

"Perché quello che sento io lo senti tu..."- digitai sulla tastiera.

Poi, però, cancellai il messaggio perché sapevo che non avrebbe potuto capire o addirittura avrebbe pensato che fossi una pazza superstiziosa o cose del genere.

Magari, invece, avrebbe compreso esattamente di cosa stessi parlando, ma questo io non lo seppi mai.

Sapevo che ci sarebbero state tante divergenze e altrettanti punti in comune tra di noi, forse perché era così che voleva il destino, forse perché, più semplicemente, eravamo disposti a metterci in gioco e rischiare.

Vi ricordate quando prima avevo detto che la vita sembra una rappresentazione che gioca in anticipo?

E che detesto il fatto di non sapere come andranno a finire le cose?

Quello fu l'unico momento in cui ero felice di non conoscere cosa sarebbe successo.

Quando qualcosa ti piace sul serio, non t'importa dei rischi, ti ci butti a capofitto senza fare domande.

La vita è così.

In quel momento non stavo pensando a cosa sarebbe potuto accadere, né a quello che era successo in passato.

Sapevo che valeva la pena rischiare questa volta ed io non me lo feci ripetere due volte.

Le orme del destinoWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu