Capitolo 1

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Un alito di vento rovente denso di sabbia mi investì in pieno viso, costringendomi a ridurre gli occhi in due sottili fessure.

I granelli dorati si mischiarono al sudore che mi solcava la fronte, impigliandosi tra i capelli mentre io mi coprivo la bocca con uno spesso drappo di stoffa, consunta negli anni.

Avanzavo a stento nella tormenta, i rimorsi che mi volteggiavano per la testa come uno sciame di fastidiosi insetti, dannandomi per essere stato così idiota da pensare di poter raggiungere Mos Eisley prima che l'orizzonte venisse inghiottito dalle nubi di polvere.

La voce di zio Owen mi giungeva ancora definita, accanto all'orecchio, quando, vedendomi prossimo a varcare la soglia di casa, aveva alzato distrattamente lo sguardo dal meccanismo per l'irrigazione che stava riparando, borbottando un "Sta attento alla tempesta", mugugnato senza convinzione.

Mi ero limitato a una breve risata e la porta mi si era richiusa alle spalle con un sibilo.

Se non altro avrei potuto controllare, per lo meno, che il carburante nello speeder fosse sufficiente per arrivare in città, invece che ritrovarmi, meno di un'ora e mezza dopo, ricoperto di sabbia con il veicolo in panne.

Ottimo lavoro, Luke, mi complimentai con me stesso ostentando un altro passo controvento e tossendo dolorosamente per via dei polmoni pieni di sabbia.

Levai uno sguardo verso il cielo, ora oscurato da fitte nuvole color ocra, attraverso cui solo la flebile luce dei soli mi giungeva all'occhio come opache lucciole smorzate.

Un'altra folata mi costrinse a indietreggiare e coprirmi il viso con entrambe le mani, i vestiti che mi venivano strattonati dalla furia inarrestabile degli elementi.

Fu in quel momento che mi resi conto del fatto che non sarei potuto andare molto più lontano, continuando a vagare alla cieca nell'infinito deserto che ricopriva il desolato pianeta di Tatooine, almeno senza morire seppellito dalla polvere, una prospettiva non esattamente allettante...

Tossii ancora più violentemente, sputando un grumo di sangue nella sabbia e stringendomi ulteriormente nel leggero mantello che avevo avuto la decenza di portarmi dietro.

Deglutii, la gola arida, mentre le forze venivano meno e io mi sentivo mancare, preda degli eventi.

Improvvisamente le gambe cedettero sotto i tagli inferti dal vento ed io crollai sulle ginocchia, accecato e senza scampo.

Che modo stupido di morire... riflettei amaramente, abbassando la testa e rannicchiandomi nella mia prigione rovente, quella che sarebbe stata la mia tomba.

Fu forse in preda al delirio più totale, quando i vortici d'oro e fuoco che mi circondavano iniziarono a prendere forma in figure indistinte simili a uomini e il fischio costante che mi avvolgeva i pensieri si tramutò in un brusio di voci concitate – Obi-Wan... Ben... No, io sono... Luke, usa la... – che una parte di me che non credevo esistesse, un'energia che potrebbe essere paragonata a niente se non ad un sussurro assordante propagato dal nucleo del mio essere – Forza... solo... Forza... – mi costrinse a radunare tutto ciò che era rimasto della mia voglia di vivere.

I miei occhi si levarono verso un invisibile orizzonte e il mio corpo affranto iniziò ad arrancare, spinto dalla febbre che, lo sentivo, mi stava permeando la mente.

Jawa, fu l'unica parola che riuscì a farsi strada nella matassa di percezioni che era la mia testa, rendendosi nitida nella nebbia.

Un mezzo oscuro dalla forma terribilmente famigliare si delineò nella polvere e per un secondo credetti non fosse reale, che stessi solo ingannando me stesso.

Voci nel deserto [Star Wars][Attualmente sospesa]Where stories live. Discover now