Capitolo 7

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Inutile dire che non raggiunsi mai casa mia.

Mi accorsi di essere seguito dopo circa due minuti, quando la faccia era ormai talmente scorticata dalla sabbia e dubitavo sarei mai stato in grado di recuperare l'antica sensibilità perduta.

Il deserto, attorno a me, era talmente immobile da poter pensare che il tempo si fosse fermato. Che Tatooine stesse trattenendo il respiro. C'ero solo io, a cavallo di una scia di sabbia, diretto verso il tremulo orizzonte, in direzione di casa mia... o almeno quella speravo fosse la direzione di casa mia.

Non che io abbia mai avuto particolari problemi ad orientarmi tra le dune: il vento non è certo in grado di spostare quel grosso sasso là o il canyon lì in fondo. In qualche modo, ero sempre stato in grado di mantenere dei punti di riferimento standard per navigare nel mare di polvere.

Ma, proprio come nei momenti di estrema tensione emotiva si tende a dubitare del risultato di 1 + 1, io mi ritrovai a chiedermi dove accidenti stessi andando e per quale dannato motivo ero fuggito dalla casa di Ben Kenobi privo di qualsiasi ragione valida.

Un brivido lungo la schiena? Uno spiffero d'aria?

La strana sensazione di non dover stare lì, simile ad un sibilo prolungato che serpeggia in testa e sussurra di scappare rubando il mezzo di trasporto ad un povero vecchio?

Strinsi gli occhi in due fessure sottili e aggiustai la presa sul manubrio dello speeder, deglutendo a vuoto.

Quelli non erano motivi valevoli, poco ma sicuro.

Fu proprio mentre mi frustavo mentalmente per quel mio assurdo lampo di impulsività – idiota, idiota, idiota –, che una figura scura attirò il mio sguardo, in contrasto con il giallo aureo del deserto.

Andavo talmente veloce che per un istante dubitai di averla vista davvero e fosse solo l'ennesima allucinazione della giornata. Non totalmente convinto, mi lanciai un'occhiata alle spalle, cogliendo di sfuggita un altro guizzo nero, che scomparve tra le dune.

Il mio battito accelerò.

Certo Luke, pensai in preda al panico mentre tiravo la leva dell'acceleratore e lo speeder scattava in avanti, che idea geniale vagare in mezzo al deserto, da solo, in pieno pomeriggio; mi sorprendo della validità del tuo istinto di sopravvivenza.

Un altro qualcosa balenò alla mia destra e mi ci volle solo mezzo secondo per cogliere la sagoma allungata di un bastone tusken agitarsi nel vento.

Mi lasciai sfuggire un gemito, che fu inghiottito dal ronzio del mio mezzo.

Ovvio. Che altro che poteva essere? Cos'altro poteva capitarmi ancora di tanto sventurato se non essere inseguito da un gruppo di predoni tusken?

Ci mancava soltanto che fossi catturato da Jabba the Hutt e messo a combattere contro un Rancor e poi avrei visto tutto.

Mi servì un altro mezzo secondo per capire che stavano cercando di circondarmi.

I loro mantelli grigiastri iniziarono a puntellare il mio orizzonte, spuntando fuori dal nulla per poi essere ringhiottiti dal deserto.

Spaventare la vittima, confonderla, raggirarla, attaccare.

Strinsi le labbra, decidendo che zia Beru avrebbe preferito sapermi vivo ma disperso che catturato dai tusken e sull'orlo della morte.

Una volta, qualche anno prima, zio Owen mi aveva raccontato di come i sabbipodi avessero imprigionato sua mamma – mia nonna – e l'avessero uccisa a furia di agghiaccianti torture. L'aveva accennato una sera tardi, in modo vago e con la voce spenta, ma io ne ero rimasto sconvolto per giorni. Migliore storia della buonanotte di sempre.

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⏰ Terakhir diperbarui: Mar 02, 2021 ⏰

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Voci nel deserto [Star Wars][Attualmente sospesa]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang