Si alza il sipario sul torneo Ragnarok

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Di fronte a noi si presentava uno scenario apocalittico. Dove un tempo sorgeva la sede centrale dell'El Dorado, ora c'era solo un cumulo di macerie. Con il diradarsi della polvere davanti a noi comparve un gruppo di ragazzi. 

-Sono loro! Sono gli ultraevoluti!- Disse il Presidente Todo. C'era rabbia nella sua voce e, guardandosi intorno, potevo vedere lo stesso sentimento negli occhi dei miei amici. Personalmente non ero arrabbiata, non avevo ancora messo ben a fuoco la situazione, ma soprattutto ero molto incuriosita da quei ragazzi. Certo, quello che stavano facendo era sbagliato, però volevo scoprire di più su quello che sarebbe stato il futuro della nostra specie. Al centro c'era un ragazzo dai capelli albini e gli occhi ametista. Aveva dei bei lineamenti, che leggermente rimandavano ad Arion. La cosa strana accadde nel momento in cui i nostri sguardi s'incrociarono, sentii un brivido percorrermi lungo tutta la schiena, come se qualcosa di strano fosse accaduto. Nessuno proferì parola, finché l'albino iniziò a parlare:

-Salve.

-Ma io ti conosco, questo vuol dire che anche tu fai parte degli ultraevoluti.- Rispose il nostro capitano. Com'è possibile che già lo conoscesse?

-Già, ad essere sincero loro sono sotto la mia guida.

-Quindi sei il capo della New Gen?

-Esatto e ben presto sarò a capo del mondo intero. Pronti a cominciare lo scontro?

-Maledetto Simeon.- Sussurrò Todo. Quindi quello era il suo nome, il nome del nostro nuovo nemico.

-Direi di dare il via ai preparativi.- Cosa intendeva dire? Non dovetti attendere a lungo per capire cosa intendesse. Intorno a tutti gli ultraevoluti comparve un'aura violacela. I resti del palazzo dell'El Dorado si sollevarono in aria, andando comporre nuova materia. Di fronte a noi comparve uno stadio gigantesco. -Vi presento lo Stadio Ragnarok, dove il nostro nuovo mondo rinascerà. Vi abbiamo preparato degli alloggi per tutte la durata del torneo e delle sale per le vostre riunioni. - Aitor urlò di rimando:

-Lo avete costruito con le macerie del palazzo dell'El Dorado che avete distrutto, in realtà non è vostro.- Ricevette un'occhiataccia di rimando da Simeon. Se uno sguardo avesse potuto uccidere il mio compagno di squadra sarebbe già morto. 

-La prima partita sarà domani. Sfruttate questo tempo per allenarvi, anche se servirà a poco.- Un ragazzo alla sinistra dell'albino, anch'esso con i capelli bianchi, ma con l'aggiunta di una ciocca rossa, disse:

-Sono dei perdenti, è meglio eliminarli subito.

-Fermo Garreau.- La sua calma glaciale mi stupii, però ancor di più il fatto che quel ragazzo così impetuoso, si fermò non appena il suo capo gli ordinò  di farlo. -Vi promettiamo di non usare i nostri poteri per tutta la durata del torneo. Vinceremo lo stesso, non ci sono dubbi. Ci vediamo domani sul campo.- Notai il suo sguardo posarsi su di me per un secondo. Le sue labbra parvero incresparsi, ma subito dopo si voltò per andare via. Nel mentre, però, si concentrò anche su Fey, che subito dopo iniziò a manifestare forti dolori alla testa, che lo portarono a svenire.

La mattina dopo ero seduta in una delle sale conferenza dello stadio. Ero sbracata sulla sedia a chiacchierare con Gabi, in attesa che l'allenatore Blaze cominciasse la riunione. 

-Secondo te Fey come sta? Da quando ci siamo divisi non abbiamo più sue notizie.

-Non so Alex. Temo che non potremo saperlo, finché la Team 1 non scenderà in capo.

-Personalmente sono preoccupata anche per Riccardo, per lui non sarà facile gestire la sua squadra.

-Già. Tu credi che riusciremo a vincere?

-Forse, dipende da come se la cavino in campo, ma sapendo che i loro poteri derivano proprio dal nostro sport, la cosa mi preoccupa molto.- La nostra conversazione venne interrotta dall'arrivo di Axel, il quale volle iniziare a lavorare sugli schemi da utilizzare nella partita. Per nostra fortuna avevamo ancora tre giorni per prepararci. Essendo gli ultimi a giocare, eravamo anche i più avvantaggiati.

Pov. Simeon

La prima partita del torneo stava per cominciare e stava a me dare il via alla cerimonia di apertura. Salii sul palco e alzai la mano per far segno di far partire gli ologrammi. Due guerrieri vennero proiettati in cielo. Noi rappresentavamo il più piccolo, mentre loro il più grande. Ovviamente fummo noi a trionfare. Lo spettacolo non venne accolto molto bene dal pubblico tifoso dell'El Dorado. A questo punto schioccai le dita per far partire i fuochi d'artificio. Tornai nella stanza da dove avrei assistito alle partite. Lì ad aspettarmi trovai  Wolfram e Desmodus. Erano due ultraevoluti molto potenti, quasi quanto me.* Non si erano però mai adattati alla vita comunitaria, scelta da noi ragazzi della New Gen.

-Cosa ci fate qui?

-Siamo venuti a vedervi. Vi seguiremo in questo torneo solo quando ne avremo voglia.- Rispose Desmodus spostandosi verso l'uscita, ovviamente seguito da Wolfram come un bravo cagnolino. Sospirai. Quei due non sarebbero mai cambiati, ma non importava. Non avevamo bisogno di loro. Ben presto il mondo si sarebbe accorto dell'enorme potere di noi ultraevoluti. 

Al fischio d'inizio della partita, cominciai a guardarmi intorno. Chissà in quale squadra Alexandra era capitata. Era seduta accanto ad Arion, ciò stava a significare che avrebbe giocato la partita contro la Team Gahr. Questo giocava a mio favore. Quel post partita sarebbe stato un ottimo modo per avvicinarla, poiché era già in programma che Fey, una volta sceso in campo dalla nostra parte, avrebbe usato le onde psichiche contro quella squadra, per provarci la sua lealtà. Questo potere era molto particolare, in quanto non funzionava su gli altri ultraevoluti.* Wonderbot lo sapeva perfettamente e anche i vecchietti dell'El Dorado, perciò la sua vera natura sarebbe stata rivelata. So che non si trattava del modo più comune per avvicinare la propria predestinata, ma era l'unico modo per farlo. In quanto nemici non potevo andare tranquillamente da lei e presentarmi.

Alla fine di quella giornata tutto andò come previsto. La Team Zan vinse senza problemi e il tradimento di Fey, o per meglio dire il suo ricongiungimento con noi, destò un tale scalpore da buttare giù persino Arion Sherwind. Eravamo un passo più vicini alla vittoria finale ed io ero un passo più vicino a lei.

* Dove sono presenti asterischi, vuole dire che sono presenti sottili modifiche necessarie per la trama, rispetto alla storia originale.

Un amore fuori dal tempoWhere stories live. Discover now