4. Incontri poco graditi

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Il Falcon scese lentamente nell'atmosfera di Kijimi, diretto verso l'Arcipelago Maggiore.

- Non hai detto che quelle pagine sono illegibili? Hai intenzione di fissarle fino a consumarle?

Luke alzò lo sguardo verso Danrie, tremendamente serio: - Ho imparato a leggere molto tardi: preferivo guardare le figure. Immagino che le vecchie abitudini non muoiano mai.

- Dillo alle teste a secchio. - sbuffò Han, deviando la rotta verso un banco di nubi.

Lando fece per chiedere spiegazioni, quando notò la spia lampeggiante sullo schermo radar: - Mi stai prendendo in giro.

- Chi? Io? No, e temo neanche il caccia TIE... anzi, i due caccia TIE. Una coppia di fastidiosi moscerini. - Han allungò una mano verso i razzi traccianti, ma Danrie lo fermò.

- Aspetta. Magari non cercano noi, sono di passaggio. Non...

- Avevo visto dei caccia, al castello di Maz, ma non pensavo...

Uno degli imperiali prese il controllo delle frequenze radio: - Mercantile YT-1300, la vostra presenza qui non è autorizzata. Atterrate e non opponete resistenza.

Han fissò Danrie con un angolo della bocca alzato, ma nervosamente: - Te l'avevo detto. - sussurrò, prima di rispondere. - Senti amico, non so da dove te ne sei uscito, ma Kijimi non è più territorio imperiale da almeno un anno. Per questo motivo, se non ti scoccia, vorremmo...

Il caccia lanciò un primo attacco senza avvertimento.

- Kriff, gli scudi!

- Lascia perdere i razzi: non serviranno a nulla.

Han alzò gli scudi posteriori e tentò di seminare quei piccoli inconvenienti. Danrie fece per uscire dalla cabina nell'esatto momento in cui Luke lasciò il suo posto sul sedile accanto al suo: aveva ancora un dito tra le pagine del taccuino, per tenere il segno.

- Dove vai?

- Potrei farti la stessa domanda.

- Ai cannoni. Sbaglio o mi avete preso per darvi una mano in queste situazioni?

- Touchè, ma io prendo quello superiore. - Luke annuì e lasciò che passasse prima lei.

- Lando ti ha mai raccontato di Sullust? - gli chiese, facendo strada. Non si sbagliava quando pensava di conoscere ogni pertugio di quella nave. Tenendo conto della sua pessima memoria, Lando doveva avergliene parlato davvero all'infinito. Luke intanto scosse la testa, mentre rimetteva a posto il libretto nel marsupio. 

- Oh, è stato un bel fuoco d'artificio. Nulla al confronto della prima Morte Nera, del tuo "lavoretto", ma a ciascuno il suo, dico bene?

- Immagino di sì. - concluse Luke, dando mostra del primo sincero sorriso da quando avevano lasciato la base.

Lando tornò a concentrarsi sui comandi e sulla pessima situazione in cui si erano ritrovati solo quando i due sparirono oltre la curva del corridoio. Sbuffò, spostando l'energia del Falcon là dove ne avevano più bisogno per non finire fritti nei successivi cinque minuti.

- Cosa? - Han aveva preso la strana abitudine di piegarsi sulla console durante i combattimenti sperando che se si fosse abbassato anche fisicamente, il Millennium Falcon avrebbe seguito i suoi movimenti e avrebbe schivato alla perfezione gli attacchi nemici.

- Non so se ho fatto bene a chiamare Danrie. 

- Sono d'accordo. - rispose Han, fraintendo del tutto l'osservazione dell'amico. Qualcosa esplose e andò a fuoco all'estremità del campo visivo della cabina. - Quei due vogliono darsi una mossa o li diverte l'idea di saltare in aria?

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