Pensavo solo a Lucilla.

Furono ventiquattro ore di sofferenza.

Infine ci incontrammo. La sera la mia amica mi fece salire da lei e mi accolse calorosamente.

Il suo sorriso mi riempì il cuore di gioia e pensai di aver travisato le sue parole al telefono.

Ci abbracciammo, poi mi squadrò per qualche secondo.

- Certo che anche tu sei proprio carina abbronzata.

Il complimento mi procurò una forte emozione. Mi tornò alla mente il nostro patto. Potevo giocare con i suoi seni a mio piacimento purchè non diventassi lesbica.

Mi ritrovai a guardare le sue tette alte e sode ben poco protette dal tessuto di una semplice maglietta attillata.

Non portava il reggiseno, oltre ad essere visibile lo avevo percepito nel nostro abbraccio.

Pensai lo avesse fatto apposta per provocarmi. Addirittura pensai che non ci fosse nulla da temere... che il mistero fosse in realtà il suo consenso.

Mi venne il fiato corto per l'eccitazione e non notai che Lucilla si era fatta seria. Fin troppo seria.

- Ele... vieni a sederti devo darti una notizia.

Fu allora che mi preoccupai realmente. Molto più di quanto lo fossi stata nelle ultime ore. Il tono della mia amica era terribilmente grave. Pensai il peggio.

Avevano scoperto l'imbroglio all'esame. Doveva andarsene a vivere in Australia. Aveva una malattia terminale... un tumore. Il mondo stava per finire per via di un attacco alieno di cui solo lei era a conoscenza!

- Il prof Paltrinieri... Ele...

- Ti ha fatto qualcosa?

Domandai inquieta... forse l'aveva violentata? Oppure la ricattava con foto scabrose?

- No... ascolta. Lui... lui...

- Lui?

- Ele... è morto. Ha avuto un infarto.

Rimasi colpita. Non certo sconvolta. La morte non l'avrei mai augurata a nessuno, ma non ero certo obbligata a piangere per un uomo ripugnante come Paltrinieri.

Lucilla si stringeva le mani e le rigirava con ansia. Lei in effetti era sconvolta. Le lasciai tempo. Attesi fino a che non ruppe il silenzio con tono incerto.

- Comunque... se lo meritava, no?

Se lo meritava. Anche se non riuscii a dirlo.

- Lucy ti vedo strana. C'è dell'altro?

- No!

Si mise fulminea sull'attenti. La sua risposta non risultò per nulla credibile.

- Mi nascondi qualcosa? Non è che vi siete incontrati?

Non appena lo chiesi mi divenne chiaro che doveva essere successo.

- Intendi dire se l'infarto glielo fatto avere io?

Non volevo intendere quello, ma la sua frase palesemente indicava che si erano visti e che forse Lucy era coinvolta nella morte dell'uomo.

- Per l'amor del cielo. Come potresti procurargli un infarto?

Lucilla tacque e sorrise timidamente. Io mi pentii di aver banalizzato.

- Lucy! No... dimmi che non lo hai fatto.

- Fatto che cosa di preciso?

- Ci hai fatto sesso e gli è venuto un colpo? Un colpo mentre... ci scopavi?

LucillaWo Geschichten leben. Entdecke jetzt