Capitolo 9

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La sera prima aveva cucinato Greg.

Sapeva far bene anche quello. Il risotto alla milanese che ci aveva preparato era risultato una favola. Non era una ricetta prettamente estiva, ma dato che voleva fare bella figura con me, aveva scelto quel piatto che era una delle sue specialità. Ne ero rimasta colpita.

Quel giorno invece a pranzo eravamo solo io e Lucilla, lei ai fornelli non se la cavava troppo bene, ma non volle farsi aiutare.

Aveva insistito sostenendo che ero sua ospite. Anche lei ci teneva a fare bella figura... a suo modo.

Preparò dei crostini come antipasto. Tagliò una pagnotta, col tostapane abbrustolì un po' troppo le fette, poi su alcune ci spalmò una salsa verde un po' acida e su altre mise un po' di passata di pomodoro. L'impegno ce lo aveva messo, ma il risultato non era eccezionale.

Poi pensò di preparare del riso freddo con gli avanzi del risotto della sera prima, vi mescolò dei funghetti sott'olio, formaggio tagliato a cubetti e carote bollite, anche quelle avanzate da un pasto precedente.

Aprì infine una bottiglia di vino rosato che aveva in frigo. Era fresco... aiutò.

Tenni per me ogni osservazione... era tutto comunque mangiabile... e lei sembrava così soddisfatta della sua creatività.

Cucinò indossando un grembiulino bianco e un perizoma. Di tanto in tanto le usciva un capezzolo da un lato e non si copriva con particolare premura.

Era piuttosto conturbante.

Ricordai che quando ero piccola più volte mia nonna mi aveva suggerito di sedurre gli uomini prendendoli per la gola... era il suo consiglio per trovare marito.

Lucilla magari non sapeva cucinare, ma aveva altre spiccate qualità, altre astuzie per trovare marito, astuzie che certamente mia nonna non mi aveva trasmesso.

- Come ti vedi fra dieci anni? Ti piacerebbe mettere su famiglia?

- E questa che domanda sarebbe?

Si fermò di mangiare e mi guardò perplessa.

- Sono solo curiosa Lucy. Io a volte ci rifletto, tu mai?

Ci pensò su alcuni secondi e poi mi condivise la sua conclusione.

- Sarei una moglie infedele e una madre assente... non fa per me.

Ci rimasi male. Era come se avesse appena dichiarato di non voler mai mettere la testa a posto.

- Con Sandro non era andata malissimo.

Si erano lasciati l'estate precedente dopo l'esame di maturità e a quanto sapevo non si erano mai più visti.

- Sì, ma avevi ragione tu... quando ti dissi che lo amavo e con il cuore non lo avevo mai tradito... erano cazzate belle e buone.

Sospirò prima di riesumare alcuni suoi scheletri nell'armadio.

- Il petting con quei due fratelli in spiaggia e... il professore... erano tradimenti a tutti gli effetti.

Di quelle vicende io sapevo già tutto, in particolare il torbido rapporto col viscido professore di matematica. Cercai comunque di minimizzare come potevo.

- La storia dei due fratelli... eri una ragazzina... è stata una volta sola... durante le vacanze estive... non è nulla di che.

- E quella col professore?

Fu lei a chiedermi un'attenuante prima che io la trovassi, forse però non la voleva davvero. Notai un lieve sorriso sulle sue labbra, mi stava provocando, voleva vedere se riuscivo a redimerla malgrado tutto.

LucillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora