A sad incipit

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"Hey Luthor, me li presti un po' di soldi? Eh? Andiamo Luthor non mi vorrai mica dire di no spero? Non mi calcoli? Coraggio dai, prestami qualcosa, e io ti restituisco tutto a calci! Andiamo!"

Non lo guardare Lena, non lo ascoltare, ignoralo e andrà tutto bene.

"Dai, con tutti i soldi che ti ritrovi, tu e quei schifosi bastardi dei tuoi, non ne puoi prestare neanche un po' al tuo amico preferito? Eh?"

Non reagire Lena, potrebbe farti male, ne è capace.

"Dai Luthor, almeno guardami quando ti parlo, neanche un po' di educazione! Guardami cazzo!"

Continua a camminare...

"Guardami brutta puttana, guardami quando ti parlo! Ti ammazzo...!"

Mani grosse quanto badili si chiusero attorno al collo di Lena, mozzandole il respiro e facendola spasimare in cerca d'aria. Ce l'aveva quasi fatta, la classe era solo a pochi metri, poteva farcela, l'insegnante l'avrebbe aiutata...

Ma non ce la faceva, la presa era troppo ferrea, si sentiva mancare, aveva bisogno di aria...

Avvertiva indistintamente delle risate maligne cariche di tensione circondarla, probabilmente tutti gli studenti della scuola di erano riuniti per osservarla mentre era bullizzata, ed era una delle cose peggiori.

Non solo il dolore fisico, ma l'umiliazione.

Doveva divincolarsi, ma non ce la faceva più, era debole, già a casa praticamente non mangiava, non aveva la forza, non ce la faceva più...

Forza Lena liberati, chiama aiuto, qualcuno dovrà pur vederti, ci sarà qualcuno disposto ad aiutarti, vi prego...

"DAVIS! Mollala subito, cosa stai facendo, sei impazzito?!?!?"

Al risuonare della voce del professor Barrett nel corridoio il nodo intorno alla sua gola si sciolse e un po' d'aria ebbe accesso ai suoi polmoni.

Cadde in ginocchio, sentendo a malapena quello che l'insegnante sbraitava.

"AVRESTI POTUTO PROCURARLE DANNI SERI! COSA PENSAVI DI FARE, EH? E POI PERCHÉ? ANZI NON ME LO DIRE, NESSUNA RAGIONE È ABBASTANZA VALIDA PER UNA REAZIONE DEL GENERE! FILA SUBITO  IN PRESIDENZA! E STAI BENE ATTENTO DAVIS, PERCHÈ QUESTA È LA SECONDA VOLTA NELLA SETTIMANA CHE TI TROVO A BULLIZZARE LUTHOR, SE RISUCCEDE MI ASSICURERÒ PERSONALMENTE CHE TU VENGA SOSPESO! E ORA VA, MUOVITI! E voi che avete da guardare? Andate a lezione, e se non ne avete andate a casa! Siete deludenti, nessuno di voi è intervenuto a difenderla!"

Pete Davis si allontanò imbronciato, in direzione dell'ufficio del preside e la folla si disperse.

Barrett si chinò accanto a Lena, mettendole un braccio attorno alle spalle e cercando di tirarla in piedi.

"Come ti senti?"

Benissimo, mai stata meglio. Sono appena stata strangolata a morte e tu mi chiedi come sto?!?!

"Non molto bene professore. Mi manca l'aria."

"Sisi, riprendi fiato, riprendi fiato. Calmati. Quando starai un po' meglio mi dirai se ti sentirai di continuare le lezioni o se vorrai andare a casa."

"No, non si preoccupi, sto bene ora che ho ripreso fiato, non...non ho bisogno di tornare a casa."

A casa non ci torno neanche morta, voglio passare meno tempo possibile in quell'inferno.

"Ok, basta che tu sia sicura. Allora rialzati piano piano e andiamo in classe, dai."

Sostenuta dall'insegnante, Lena percorse quei pochi metri che l'avevano distanziata dalla salvezza - la porta dell'aula - ed entrò, andando a sedersi al suo posto in ultima fila, nell'unico banco singolo della stanza.

Di fuori, da in fondo al corridoio, un paio di occhi azzurri avevano assistito a tutta la scena.

'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.Where stories live. Discover now