2- Conoscenze

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«Cazzo!» urlò Jimin arretrando di scatto per evitare di essere sommerso dalla neve che, nell'impatto, oltre a bloccare la porta, si era insidiata anche all'interno locale.

«Oh merda, merda, merda.» continuò il camionista girandosi verso Yoongi, che aveva osservato tutta la scena con occhi spalancati a causa della velocità con cui era avvenuta.

Anche gli altri all'interno del locale accorsero a vedere cosa fosse successo, ad esclusione del ragazzo alla slot che dedicò importanza alla cosa per un millesimo di secondo prima di riportarla totalmente allo schermo colorato.

«Woah! Non ci credo!» esclamò sbalordito il ragazzo dagli occhi verdi con cui Jimin aveva avuto il piacere di condividere un veloce gioco di sguardi subito dopo essere entrato in quel luogo.
Gli si avvicinò subito, notandolo sconvolto, per chiedergli se stesse bene. Jimin era infatti rimasto, dopo aver compiuto quello scatto felino, completamente paralizzato ad osservare le scena. Se fosse uscito da quel locale qualche secondo prima sarebbe rimasto bloccato sotto chissà quanti chili di neve.

«Yoongi vai a prendere una pala! Proviamo a liberare la porta.» suggerì con fare deciso Namjoon voltandosi verso il bancone, per poi osservare i tre accorsi insieme a lui: uno era intento a consolare la mancata vittima, gli altri se ne stavano imbambolati a guardare la porta ormai bianca.

«Voi due aiutate il vostro amico a calmare il poverino.»

I diretti interessati a quelle parole, come se grazie ad esse fossero stati risvegliati da uno stato di trance, si avvicinarono a Jimin e, prendendolo per il braccio, lo fecero sedere al loro tavolo.

«Ti sarai preso un bello spavento...» disse con voce ovattata e dolce, accennando un sorriso, uno dei tre.

Aveva un bel sorriso, pensò Jimin, uno di quelli che ti fanno tornare subito il buonumore nei giorni più tristi. Ancora però non stava perfettamente capendo perché quelle persone lo avessero trascinato a sedere con tanta foga.

Doveva avere una faccia ancora parecchio sconvolta.

«È comprensibile Kookie, fosse successo a me mi sarei fatto scappare un urlo fortissimo...hai presente i tipici urli che fanno le ragazze negli horror quando vedono il killler? Ecco così...forse più acuto...».

Jimin non poté fare a meno di lasciarsi scappare una sincera risata al sentir pronunciare quelle parole da un ragazzo alto, muscoloso e giovane, che tutto aveva tranne che l'aria di un fifone.

«Bravo Jin! Sei riuscito a fargli tornare il sorriso!» esclamò contento il ragazzo dagli occhi smeraldo che non aveva mai smesso di guardare il giovane camionista con fare preoccupato. Ora che Jimin poteva osservarlo così da vicino si rese conto che l'intenso colore dei suoi occhi era in realtà dovuto a delle lenti colorate, indossate probabilmente per far risaltare ancora di più i suoi lineamenti.

«Comunque io sono Taehyung.» sorrise, spostandogli una ciocca di capelli dalla faccia per guardarlo meglio, facendolo imbarazzare lievemente.

«Jimin.»

«Bel nome, si addice al tuo viso.» rispose allora con voce calda, cercando di essere il più dolce possibile nel parlargli, vista la situazione appena vissuta.

Il camionista pensò fosse un ragazzo un po' strano. Lo scrutava come se volesse leggere i suoi pensieri più intimi, guardandolo con l'affetto di chi ti conosce da una vita.

«I miei amici qua presenti si chiamano Jungkook e Jin.» disse indicando con il dito i due ragazzi di fronte a loro.

«Abbiamo dovuto sostare in questo stupendo locale per caso, vista la tormenta, ma appena quei due spaleranno via la neve da davanti la porta riprenderemo il nostro viaggio. E tu? Perché ti trovi qua?» chiese con tono abbastanza curioso, dopotutto non erano in una zona particolarmente trafficata, anzi si poteva dire che erano in un'area quasi totalmente deserta.

Antares - Yoonmin -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora