INTRIGO A CORTE

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TITOLO: Intrigo a corte

NOME AUTORE: IreneJessire

AMBIENTAZIONE: Inghilterra, 1780

AMBIENTAZIONE: Inghilterra, 1780

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Partiamo dal presupposto che io adoro alla follia l'epoca georgiana, molto più di quella regency e di quella vittoriana, che secondo me sono stra-abusate

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Partiamo dal presupposto che io adoro alla follia l'epoca georgiana, molto più di quella regency e di quella vittoriana, che secondo me sono stra-abusate. Amo tutto tutto tutto di questo periodo, pure le parrucche, la cipria e i vestiti coi fianchi imbottiti! Non sorprende, quindi, che io sia stata molto prolissa e puntigliosa in questa recensione.

CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: ⭐️⭐️⭐️

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CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI:
⭐️⭐️⭐️

Amelie nei primi capitoli rischia di cadere in un cliché — ragazza indipendente che ama cavalcare e non vuole il buon partito proposto dal padre? Ammetto che all'inizio mi ha fatto storcere il naso. Però poi mi sono dovuta ricredere, perché Amelie è a tutti gli effetti una donna del suo tempo: una che comprende la sua posizione nella società, anche se non le piace, e che desidera sposarsi — solo, vuole un uomo di cui innamorarsi. Ha pure una cotta adolescenziale per il capitano delle guardie e dato che ha diciassette anni ed è cresciuta in un ambiente amorevole, mi sembra una pretesa ragionevole. Peccato che non sappia del piccolo accordo tra suo padre e il marchese di Dowen...

Ci sono però dei piccoli appunti da fare.

Il primo riguarda la sua educazione. Nel '700 era molto più probabile trovare un borghese colto, piuttosto che un nobile — e questo perché i rampolli maschi di buona famiglia si affidavano a precettori privati, spesso non molto acculturati, mentre quelli delle classi inferiori venivano spediti in collegi di gesuiti che, paradossalmente, erano molto meglio dell'educazione "privata". Quanto alle donne, una volta che sapevano leggere, scrivere, disegnare e cucire, ogni ulteriore educazione poteva risultare dannosa; non solo per la misoginia rampante dei tempi andati, ma anche perché una donna acculturata poteva mettere il naso negli affari di famiglia, inficiando col patrimonio... Cosa che Amelie, guarda caso, fa. A suo merito, Edwin è decisamente contrario al suo interessamento negli affari della tenuta, mentre il padre se la porta addirittura appresso quando va a trovare i fittavoli (altra cosa inusuale, se teniamo conto che all'epoca le donne erano considerate esseri intellettualmente inferiori e quindi per loro natura incapaci di affrontare affari complessi).
Ora, che le vuole bene è evidente, eccetera... Ma non credo che un aristocratico di campagna alle prese con dei bellicosi vicini sul piede di guerra, con ben due figlie femmine da accasare — e una da mantenere a corte perché, prima del matrimonio, i conti li pagava certo lord Verseshire — potesse permettersi il lusso di pagare un precettore solo per un capriccio delle sue pargolette. Tanto più che non ha neanche un erede maschio da istruire e quindi una "scusa" adatta per far studiare Dana e Amelie. Dunque da chi è stata istruita 'sta figliola? La madre non sembra molto interessata al lato pratico della vita e il padre, in teoria, non avrebbe avuto tutto il tempo necessario a starle dietro.

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