Bergamo||Eren Jaeger x Reader (AU)

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Le notti d'estate non sono nulla di speciale: sono troppo calde e monotone per due ragazzi che non sanno vivere

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Le notti d'estate non sono nulla di speciale: sono troppo calde e monotone per due ragazzi che non sanno vivere.

Eren e (T/N) guardavano il cielo dalla casa di campagna dove l'inquinamento luminoso non li poteva raggiungere, le stelle erano luminose, ne si potevano contare così tante a occhio nudo che gli occhi stessi sembravano essere diventati stelle a loro volta.

Una dolce melodia suonava dalla cassa bluetooth a volume basso, quanto bastava per sentire anche il cantare dei grilli che accompagnava la voce di Riccardo Zanotti.

Eren aveva smesso di guardare le stelle e ora aveva gli occhi puntati su (T/N) con il petto colmo d'emozione, studiando i lineamenti del suo viso, e suggestionato dalla musica, si commuoveva concependo quanto fosse bella.

«Sei il treno che ritorna a casa quatto quatto per non svegliare la zona industriale mentre dorme, sei cinque padri di famiglia, cinque spacciatori, che la domenica taglian l'erba quando il sole sorge»

Poco dopo, (T/N) distolse gli occhi dal cielo e guardò Eren incrociando le sue iridi turchesi, ma lui d'istinto distolse lo sguardo per l'imbarazzo, lei sorrise
«Guardami, puoi farlo»
Il giovane si sentì avvampare, quella notte si sentiva strano, succube della sua ragazza che lo rendeva fragile, era quello l'amore reale? Era stregato da sentimenti più forti di lui o gli ormoni adolescenziali gli stavano dando alla testa?

«La verità è che io vorrei percorrerti di notte come fossi un'autostrada, ma posso solo toccarti e cazzo non mi basta e non mi basterà mai»

Tornò a guardarla e il cuore gli salì in gola, le sue goti si colorano di rosso. La musica continuava a suonare e intanto (T/N) gli sorrideva stanca, lui ricambiò. Fece scivolare le mani sui suoi fianchi e poi le cinse il busto con le braccia, lei fece lo stesso ma attorno al collo del suo amato.

Si guardavano negli occhi, innamorati.

«Nei giorni grigi e cieli neri tu ricorda che sei bella come casa mia»

Cantava il giovane a bassa voce, così che solo la sua amata potesse sentirlo, lei lo baciò dolcemente
«Lo sai che ti amo?»
Esortò lei, disegnando linee invisibili sul collo di Eren col dito, lui le baciò la fronte
«E tu lo sai che senza di te io non saprei che farmene della mia vita?»
(T/N) lo strinse a sé con amore, ma ad un tratto sembrò incupirsi, mentre nella sua mente scenari improbabili iniziarono a tormentarla
«Piccolo... io non voglio perderti».

«Come una vecchia foto di mia nonna quando accompagnò mio nonno a fare il militare, tu sei speranza dentro agli occhi di chi resta e capisci che ogni tanto, nella vita, devi solo aspettare»

«Io ti ho aspettato per tutto questo tempo, amore, e ora che ti ho trovata, non ti lascio andare più, né tantomeno ti abbandonerò»
Le poggiò un bacio sulle labbra
«Mai»
Un altro bacio
«Mai»
Ancora
«e poi mai».

N.A. Anni fa lo dissi che avrei scritto più song-fic

||Amore & Psiche|| AOT (Reader Insert) [One-shots]Where stories live. Discover now