Ladro||Eren Jaeger x Reader (AU) pt.3

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«Quindi hai un cane»
Dice (T/N) dopo aver bevuto un sorso della sua bevanda fredda
«Sì, un pastore tedesco»
Conferma il castano prima di addentare una fetta di pizza
«E come si chiama?»
Domanda interessata la ragazza
«Rex»
«"Originale" come nome»
Lo sfotte
«Quando presi quel cane ero ossessionato, e lo sono ancora, da quella fiction, ecco perché l'ho chiamato così»
Sorride lui
«Già, anch'io seguivo molto Il commissario Rex»
«Abbiamo qualcosa in comune e non lo sapevamo»
Sorride sincero, anche lei sorride. Finita la loro cena, i due si accordano per un giro al parco, una fantastica serata immersi nel verde e nelle luci artificiali dei lampioni. Dopo averne percorso un'abbondante parte tra piccoli dialoghi e minuti infiniti di imbarazzante silenzio, decidono di andare a sedersi su una panchina, le barre metalliche dipinte in verde sono tremendamente fredde e un brivido percorre la (c/c) quando ci si siede.
«Bello il cielo stasera, vero?»
Domanda Eren osservando le numerose stelle nella distesa celeste
«Già»
Risponde freddamente lei
«A te piace guardare le stelle?»
«Sì. Anche a te, suppongo»
«Anche se sono solo ammassi di gas, le trovo meravigliose»
«Poetico»
Sentenzia sarcastica ma con un sorrisetto giocoso sulle labbra
«(T/N)»
La richiama Eren
«Vorrei darti una cosa»
La giovane lo guarda stranita
«Cosa?»
Dalla tasca dei jeans nascosta sotto la lunga maglietta, Eren tira fuori una scatolina né troppo piccola né troppo grande
«Eren, ti ho già detto che...»
«È un regalo da amico»
La ragazza dagli occhi (c/o) sospira e prende il suo regalo. Apre lentamente il coperchio di essa trovandosi davanti l'ultima cosa che sognava di vedere
«È il bracciale della regina Maria! Ma come...»
«È una fedelissima riproduzione»
La batte sul tempo
«Ho pensato potesse piacerti»
(T/N) osserva ancora il gioiello, cosciente del fatto che sia tutt'altro che un falso, e sta volta sarà lei a coglierlo di sorpresa.
«Non è un falso»
Lo contraddice con durezza lasciando l'amico visibilmente confuso
«Ma no, ti assicuro che l'ho comprato da un orafo»
Lei continua ad osservare il gioiello
«Ed io ti assicuro che è originale»
Prende il bracciale dalla scatoletta e lo tiene davanti agli occhi di Eren
«Un falso»
Inizia lei
«Non avrebbe la pietra così rovinata, ma sarebbe splendente e nuova. Questa, come puoi vedere, non lo è»
«Be', sai, le nuove tecnologie»
Si giustifica Eren. (T/N) inarcò un sopracciglio
«So che lo hai rubato»
Dice con tranquillità posando l'inestimabile gioiello nello scatolino. Quello che poco fa era un volto leggermente abbronzato adesso è diventato di una tonalità biancastra
«Starai scherzando!»
Sbotta Eren infuriato
«Non avrei mai rubato...»
«Tua madre non lavora nella scientifica»
Lo blocca
«Tu hai rubato il quadro di Michelangelo, la collana delle tre regine, che poi hai regalato a Mikasa, e questo bracciale»
Le sue parole sono calme mentre ammettono ovvie la sua colpevolezza, Eren è su tutte le furie
«E tu come fai a dirlo?»
«Ieri notte, al museo Wall, ti ho tolto il passamontagna e mi hai privata di questo bracciale»
Il castano si alza si scatto dalla panchina e guarda sorpreso la compagna
«Eri tu?!»
«Sì»
Anche lei si alza e posa il cofanetto nella sua borsa
«Questo lo tengo io e grazie per averlo riportato alla "proprietaria"»
Senza degnarlo di uno sguardo, lo saluta distintamente dandogli appuntamento per le lezioni di domani, lasciando il povero ragazzo spaesato nel mezzo del parco deserto.

Una settimana dopo

Da una settimana (T/N) ed Eren non si parlano, né si degnano di uno sguardo, addirittura, hanno cambiato i banchi. La giovane ladra è tornata alla sua "tranquilla" vita criminale e incontra Eren solo a scuola; ha deciso di prendere le distanze da Ymir, per quanto le possa dispiacere, ha capito di non provare gli stessi sentimenti di una volta e sarebbe stato stupido, secondo lei, continuare qualcosa destinato a non durare. Un'altra notte, un'altra rapina. Con pazienza, (T/N) disattiva i sistemi di sicurezza e gli allarmi della gioielleria, quando è tutto pronto, si intrufola nel negozio per compiere il suo lavoro. Questa mattina, quando visitò il posto, l'occhio le cadde su un anello in argento con incastonato un grazioso diamante e pensò subito che doveva essere suo. Le gemme delle collane, dei bracciali e degli anelli in esposizione brillano sotto le lucine delle vetrinette in cui sono custodite. Percorre lentamente tutta la lunghezza del bancone sfiorandone la superficie con i polpastrelli coperti da guanti in tessuto nero come il completo. "Dannazione, non c'è" pensa non appena finisce di passare in rassegna i gioielli
«Cerchi qualcosa, (T/N)?»
La voce che sente alle spalle le fa prendere un colpo e si volta verso il giovane dietro di lui
«Come facevi a sapere che ero qui?»
Chiede con un filo di voce, quest'ultimo le si avvicina con le braccia conserte al petto, camminando lentamente e spostando il peso da una parte all'altra
«Ti ho seguita»
Dice semplicemente
«Mi sorprende che ti ricordi ancora della mia voce»
Scherza prima di togliersi il passamontagna rivelando i suoi rari occhi smeraldo
«Le interrogazioni le ascolto»
«Quando mi capita di studiare»
Sorride, anche (T/N) toglie la sua copertura mostrando il suo viso chiaro contornato da un piccolo sorriso e gli occhi (c/o).
«Cosa cerchi?»
Chiede il castano
«Nulla di che»
Fa spallucce la ladra
«Solo...un anello. Ma ho paura che lo abbiano comprato»
Eren storce le labbra mugugnando facendole capire che ha inteso la situazione
«Be', ora che sono qui non posso andarmene a mani vuote»
Sospira la (c/c)
«Cercherò qualcos'altro»
Nemmeno il tempo di muoversi che il castano la blocca sul posto
«Se vuoi te la do io una cosa»
Lei lo guarda sospettosa
«Ancora sorprese?»
«Sono un tipo imprevedibile»
Risponde ovvio sorridendo, (T/N) incrocia le braccia al petto e scuote la testa, sorridendo divertita
«Voltati»
Le fa segno con il dito, la ragazza obbedisce e gli dà le spalle mentre il giovane le si avvicina, prende dalla tasca dei pantaloni neri una collana in argento con un ciondolo a forma di lettera, l'iniziale del nome della (c/c). La mette delicatamente al collo di (T/N), lasciandola un po' spaesata
«Ti piace?»
Domanda Eren impaziente di una risposta, lei accarezza il ciondolo e si gira verso di lui
«Perché?»
«Volevo farmi perdonare»
La giovane fa una smorfia
«Comunque sì, mi piace tantissimo».

Un anno dopo

«Pronto?»
«Io sono nato pronto»
I due si coprono il viso con le rispettive maschere e, con una corda, si calano all'interno del tubo dell'aria. Questa sarà la più grande rapina che abbiano mai fatto, non devono commettere passi falsi. Dopo la notte in gioielleria, i due hanno iniziato a lavorare insieme, sono i criminali più ricercati della Germania e, tra poco, lo saranno anche dell'Austria. Dopo l'ultimo anno di liceo, Eren e (T/N) hanno iniziato a viaggiare per la nazione rubando quadri e gioielli di inestimabile valore. Con il tempo, hanno imparato fidarsi l'uno dall'altra, sono un duo inseparabile e si proteggono a vicenda. Il loro motto è: "se uno cade, l'altro cade con lui". Dopo la discesa, eccoli nel sontuoso salone del palazzo della Principessa Sissi, entrambi si guardano intorno, circondati da oro, quadri e mobili antichi, dalle finestre si può scorgere il maestoso giardino e le luci della città in lontananza. (T/N) sorride, un luccichio di eccitazione nei suoi occhi
«Perfetto».

N.A. E anche questa è fatta!
Spero vi sia piaciuta e che non fosse piena di erroracci o robe senza senso-

||Amore & Psiche|| AOT (Reader Insert) [One-shots]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora