Ladro||Eren Jaeger x Reader (AU) pt.2

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Seduta sul bordo del suo letto, (T/N) osserva il passamontagna che ha tra le mani, dannazione, si è fatta fregare di nuovo. Volge lo sguardo all'orologio che segna le sei passate di mattina, sbuffa sapendo che non avrebbe avuto tempo per dormire così, per ingannare il poco tempo rimasto prima di andare a scuola, si chiude in bagno e si concede un bella sciacquata ed uno shampoo per i suoi capelli (c/c) sporchi.

Scoccano le sette e mezza quando esce di casa per dirigersi a scuola anche se in quel momento avrebbe voluto mettersi a letto e non muoversi di lì per tutto il giorno. I corridoi sono ancora semivuoti, normale dato l'orario mattiniero, "almeno non ci sarà una fila troppo lunga alle macchinette" pensa sistemandosi lo zaino in spalla. Tra i pochi presenti, distingue due ragazzi parte del suo gruppo di amici: Armin e Mikasa. Si avvicina a loro con grandi passi e li saluta con un'alzata di mano ed un sorriso quando entrambi guardano nella sua direzione
«Cristo, (T/N), hai delle occhiaie davvero notevoli!»
Fa notare Armin, la (c/c) si accarezza sotto l'occhio con i polpastrelli
«Lo so, sai, l'insonnia»
Si giustifica con voce stanca, l'insonnia, oltre al derubare oggetti preziosi, è uno dei motivi per cui appare sempre stanca.
«Prova con una camomilla, oppure, ascolta musica classica»
Consiglia la corvina con tono pacato
«Grazie»
Sorride gentilmente (T/N), i suoi occhi si spostano su un particolare dell'amica, più precisamente sulla collana che ha al collo e una sensazione di confusione la assale. Tre pietre di tre colori diversi, incastonate in una splendida collana dorata.  Quella che doveva essere la sua collana.
«Mikasa, ma quella non è la collana delle tre regine?»
Lei si guarda il ciondolo che ha al collo
«In realtà è una copia. Me l'ha regalata Eren qualche ora fa, allo scoccare della mezzanotte per la precisione, essendo oggi il mio compleanno»
La giovane si è totalmente dimenticata che fosse il compleanno di Mikasa così le dà degli auguri azzardati, ma la storia della copia non le va giù, non può essere un falso, è troppo ben fatta e ci sono dei particolari troppo precisi anche se con la tecnologia di oggi è possibile replicare tutto. Le balena in testa una strana idea, un pensiero che rimuove quasi subito perché troppo azzardato e irreale, almeno per lei, eppure, sente che c'è qualcosa di strano e che deve andare a fondo di questa storia.

Questa notte avrebbe smascherato chi ha osato intralciare il suo lavoro. La ragazza dagli occhi (c/o) sospira e si abbassa la maschera metà bianca e metà nera sul viso, il posto è lo stesso della sera precedente; questa notte non solo scoprirà chi è il suo rivale ma avrà anche un tesoro da indossare. Il suo obbiettivo è il bracciale della regina Maria. Rimanendo nascosta, (T/N) aspetta il suo l'arrivo, pronta a tendergli un agguato, per sua fortuna non dovette aspettare molto. Una figura si avvicina alle vetrinette dove sono custoditi i tre bracciali, anzi, ora solo due, dato che il terzo, quello della Regina Maria, lei lo aveva già tolto dalla vetrinetta
«Dov'è l'altro...?»
Sente mormorare
«Cercavi questo?»
Domanda la giovane uscendo allo scoperto e lasciando il ladro spaesato
«Sembra che tu mi abbia fregato»
Ridacchia lui
«Puoi dirlo forte, caro»
Una manciata di secondi passano con gli occhi incatenati l'uno all'altra prima che (T/N) si fiondi su di lui facendolo cadere disteso sul pavimento, lei si trova a cavalcioni su di lui e gli tiene i polsi bloccati con l'aiuto di una sola mano, impedendogli di muoversi, con un movimento repentino usa la mano libera per spogliarlo del nuovo passamontagna scoprendo una chioma castana e due occhi verdi che brillano nella penombra dell'immenso salone. Sente il cuore fermarsi e un senso di disgusto salire dentro di lei, (T/N) allenta lentamente la presa per lo stupore dando però l'opportunità al castano di invertire i ruoli. Adesso è lui sopra di lei e le tiene bloccati i polsi sopra la testa, con la mano libera prende il bracciale d'oro e lo mostra spudoratamente alla rivale.
«Hai perso anche questa volta»
Sussurra prendendosi gioco di lei alzandosi, lasciando libero il corpo della giovane
«No, non ho ancora perso»
Si alza di scatto e mette un braccio intorno al collo di Eren
«Mi sono stancata di te. Dammi ciò che mi appartiene!»
Il ragazzo morde il braccio della giovane e lei molla presa, urlando per il dolore
«Questo non ti appartiene»
Mormora il castano
«E non appartiene nemmeno a me»
Recupera il passamontagna e, come la sera precedente, scompare nel buio della notte.

"Diamine". La giovane ladra non fa altro che urlarlo nella mente. Ora che sa chi è il suo rivale, sa a chi rompere le ossa, cosa che avrebbe fatto volentieri la notte precedente. Oggi Ymir non è a scuola quindi è da sola, affacciata alla grande finestra del corridoio, dopo aver chiesto di uscire dalla classe. Ha una cuffia nell'orecchio e ascolta musica nella lingua del posto, nonostante il desiderio di vendetta ardente dentro di lei, cerca di mantenere la calma e di non sembrare nervosa dato che Eren non sa che è lei la persona che ha imbrogliato più notti.
«Hey, (T/N)»
Quando si parla del diavolo
«Eren»
Mormora non degnandolo di uno sguardo
«Ti dispiace se osservo il giardino assieme a te?»
Domanda con un sorriso divertito
«Accomodati»
Lo invita cercando di non sembrare infastidita, il ragazzo dagli occhi smeraldo si mette affianco a lei.
«Senti»
Comincia lui
«Questa sera ti andrebbe di uscire?»
«Sono fidanzata»
Sbotta acida
«Intendo...come amici»
La riprende gentilmente Eren, la (c/c) lo guarda negli occhi verdi e profondi, sbuffa mentalmente
«A che ora?».

Con le sue converse blu, (T/N) cammina per raggiungere il punto d'incontro stabilito dal compagno, nonostante avrebbe preferito rimanere a casa a guardare la sua serie TV preferita su Netflix. Ed eccolo lì, di fronte al bar Titan, nei suoi jeans aderenti e strappati sulle ginocchia ed una larga maglia bianca dai bordi neri e con stampato in grande sulla parte frontale il numero "78"; era intento a guardare il cellulare. La (c/c) attraversa la strada che la separa da lui non appena il semaforo diventa verde e si ferma accanto a lui facendogli notare la sua presenza con un colpo di tosse, il castano alza la testa dal dispositivo e le sorride, ripone il cellulare nella tasca dei jeans
«Pronta ad andare?»
(T/N) mostra un sorriso tirato
«Quando vuoi».

||Amore & Psiche|| AOT (Reader Insert) [One-shots]Where stories live. Discover now