High School Musical||Armin Arlert x Reader (AU) pt.3

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Il giorno dello spettacolo

Corri per i corridoi facendoti spazio fra gli studenti, intenti a parlare e a riordinare i propri armadietti prima di tornare nel loro giaciglio, nella speranza di raggiungere la classe di Armin il prima possibile. Stringi fra le dita il biglietto da dargli per lo spettacolo di questa sera che la Zoe ha dato ai propri studenti in modo da poter invitare i loro amici e famigliari, il suo aiuto è stato fondamentale per la buona interpretazione della canzone ed è d'obbligo la sua presenza. Finalmente sei davanti alla porta della tua destinazione, i ragazzi escono uno ad uno o a coppie ad intervalli irregolari dalla stanza e quando il suo viso compare da dietro la porta ti fiondi subito su di lui
«Armin!»
Esclami sorridendo a trentadue denti
«Ehi (T/N)! Quale Maestrale ti porta qui?»
Non perdi tempo e mostri al tuo amico il biglietto per lo spettacolo
«Allora? Ti va di veder debuttare la tua migliore amica?»
L'eccitazione della tua voce è percettibile anche a un sordo quando glielo chiedi, il biondo prende il pezzo di carta stampato e il lieve sorriso che aveva prima sulle labbra scompare non appena ti guarda negli occhi, mutando la sua tranquilla espressione in delusione
«Mi dispiace, non posso»
Mormora con molta insicurezza, presto anche il tuo sorriso scompare e gli chiedi subito perché
«Purtroppo questa sera c'è la partita contro la "Rose high school" e ci sono gli allenamenti e...»
«Tranquillo»
Lo interrompi prima che finisca la frase
«Non importa, lo capisco»
Continui con il miglior sorriso che ti riesce
«Mi dispiace»
Si scusa ancora una volta a voce bassa, per compassione gli dai una pacca sulla spalla, continuando a rassicurarlo. Inutile dire che ci sei rimasta davvero male, ci tenevi tanto a vederlo seduto tra gli spalti, lo congedi velocemente e ad ampie arcate ti avvii verso una meta non stabilita.

«Okay ragazzi, siete pronti? Vi voglio carichi stasera!»
La professoressa Zoe è più esaltata che mai ma in effetti non c'è nulla di cui meravigliarsi, continua a battere le mani per trasmettere la sua energia agli attori, peccato che con te non funzioni poi così tanto. Cerchi di fartene una ragione, non è la fine del mondo, no? Prendi un respiro, poi espiri con forza provando ad alleggerire il peso che si era accumulato sul tuo petto. Puoi farcela, devi farcela, stasera brillerai su quel palco!

Siamo a metà spettacolo ed hai già fatto parecchie entrate in scena, tra poco debutterai con il duetto insieme ad un tuo compagno di corso, l'unico problema è che non sai dove diavolo possa essere. Volevi provare il pezzo con lui un'ultima volta ma non si è fatto vedete, nessuno sa che fine abbia fatto. Continui a chiamarlo al cellulare ma risulta irraggiungibile ogni volta e la cosa ti mette ansia, più di quanta tu ne abbia già, dopo l'ultimo tentativo blocchi lo schermo del telefono e lo sbatti sul tavolo del camerino provocandone il traballamento, subito dopo ti copri il viso con le mani disperata, continuando a ripeterti che è la fine. La porta in legno bianco si apre bruscamente
«(T/N)! Tra poco sarai in scena! Dov'è Connie?»
«Non lo so!»
Rispondi esasperata
«Non posso andare sul palco senza di lui!»
Continui allungando le braccia indicando le quinte, la donna con la coda di cavallo si toglie gli occhiali trasparenti dalla testa e si passa una mano in fronte sbuffando
«Troveremo una soluzione»
Annuncia all'improvviso
«Non abbiamo lavorato e provato per niente tutto l'anno»
Per un momento ti senti quasi sollevata ma subito il tuo pessimismo ha la meglio: "Dove troviamo qualcuno che sappia la canzone a memoria nel giro di nemmeno cinque minuti?".

Continui a ripeterti che tutto andrà bene facendo alcuni respiri profondi, ad un tratto quelle poche ma luminose luci che illuminavano la piccola stanza si spengono facendoti saltare dalla sedia per il mini spavento
«Non voglio crederci!»
Sbotta la professoressa facendo scontrare i palmi delle sue mani contro le sue cosce e non la puoi biasimare, di male in peggio ogni minuto che passa
«Vado a controllare gli interruttori»
Informa uscendo dallo stanzino, tu invece ritorni a sedere sulla sedia in legno, sbuffi mentre mille domande sul come salvare lo spettacolo ti frullano nella testa. Una luce di speranza si accende, oppure è solo lo schermo del tuo cellulare, lo prendi e scopri che hai ricevuto un messaggio da Armin, il quale scrive:

Armin

La corrente è andata via in tutta la scuola e hanno sospeso la partita, da voi come va?

Tu

Di male in peggio

Armin

Come mai?

Tu

Oltre alle luci manca anche il mio partner e quindi addio duetto

Dopo il tuo messaggio non ne sono più arrivati di suoi e quindi ti trovi lì, come una cretina, a sbloccare e bloccare il display nella speranza che ti scriva. Si sentono dei passi da fuori la porta, credi che sia la prof che ti viene a dire che lo spettacolo verrà rimandato ma una voce maschile ti prende alla sprovvista
«(T/N) ti ho trovata!»
Ti giri di scatto verso di lui, indossa la tuta della squadra della scuola, alcune ciocche bionde sono attaccate alla fronte a causa del sudore ed è affaticato sia dalla corsa che dalla partita. I suoi occhi cerulei sono illuminati dalla luce di emergenza, rendendoli ancora più chiari
«Armin, cosa ci fai qui!?»
Chiedi sorpresa alzandoti dalla sedia
«Ti serviva un partner? Eccolo»
Dice indicandosi con le mani
Sorridi corrugando la fronte
«Tu sei pazzo»
«Il pazzo che salverà la tua entrata in scena»
Sorride con fierezza
«Ma la partita?»
«Tranquilla, mi sostituiranno»
Prima che tu possa dire qualsiasi cosa la luce ritorna ad illuminare il camerino, il silenzio creatosi viene interrotto subito da Armin
«Ci stai?».

Le dolci note della canzone riempiono il teatro, i posti sono tutti esauriti ed il pubblico aspetta la vostra entrata in scena. Con passi lenti e sicuri, tu ed Armin vi ritrovate faccia a faccia al centro del palco, illuminati da un occhio di bue bianco. È lui il primo a cantare, la sua voce melodiosa raggiunge il tuo cuore fino a farlo sciogliere.

Lo adori. Ti rendi conto in quel momento di quanto tu ti sia affezionata a lui in questi mesi, di quanto tu gli voglia veramente bene e di tutte le volte che ti ha aiutato e che ti è rimasto a fianco in qualsiasi situazione, in qualsiasi momento... lui c'era e non avevi bisogno di nessuno. Nessuno.
«...So you can keep me, inside the pocket of your ripped jeans holding me close until our eyes meet, you won't ever be alone, wait for me to come home...»


N.A. E vabb ce ne ho messo di tempo ma alla fine ce l'ho fatta

||Amore & Psiche|| AOT (Reader Insert) [One-shots]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora