Primo petalo: una rosa per te

281 29 48
                                    

PRIMO PETALO
(leggete alla fine!)

Harry era sempre stato un bambino buono: voleva molto bene alla sorella e alla madre, ubbidiva alla madre senza farsi troppe domande, andava a scuola senza lamentarsi, seguiva le regole e amava giocare con i suoi vicini di casa, i gemelli: non era...

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Harry era sempre stato un bambino buono: voleva molto bene alla sorella e alla madre, ubbidiva alla madre senza farsi troppe domande, andava a scuola senza lamentarsi, seguiva le regole e amava giocare con i suoi vicini di casa, i gemelli: non era un bimbo noioso, amava semplicemente seguire le regole anche se, sotto sotto, quelle fossette impertinenti e quegli occhioni verdi erano un lasciapassare non indifferente per ogni marachella avesse in mente. Amava giocare con i due gemelli perchè sapeva che non si sarebbe mai stancato di seguire tutte le idee strampalate che proponevano ed inoltre era nettamente meglio che giocare con la sorella Gemma che di pazienza ne aveva ben poca e che, essendo più grande, non aveva tempo da perdere con il fratellino: era dura tuttavia, a volte, i primi tempi stare dietro al flusso di pensieri dei due gemelli, soprattutto considerando il fatto che bisticciavano su delle sciocchezze un secondo sì e uno no, e poi toccava sempre ad Harry mettersi in mezzo per far fare loro la pace. Forse era proprio per quel suo carattere così buono e paziente che Jay si fidava ciecamente ad affidare i suoi figli alle attenzioni mature di quel bimbo riccioluto.

La prima volta che Harry aveva conosciuto Louis e Zoe non se la ricordava nemmeno: o forse sì, ognuno di loro in realtà aveva un aneddoto diverso per raccontare l'inizio della loro speciale amicizia, anche se fra i tre aneddoti diversi non si riusciva a distinguere quello veritiero. Perchè? Perchè erano semplicemente troppo piccoli per ricordarsi un evento del genere, per quanto importante esso fosse. Erano letteralmente nati a pochi mesi di distanza gli uni dall'altro e le loro rispettive madri si parlavano da un balcone all'altro scambiandosi consigli sulla gravidanza: diciamo che la loro amicizia era quanto meno volere del destino poichè non avrebbero potuto proprio fare diversamente, trovandosi a vivere a pochi metri di distanza. La casa di mattoni rossi di Harry stava esattamente accanto a quella di mattoni bianchi di Louis e Zoe: non c'era stato un evento particolare che li aveva fatti incontrare, semplicemente, ma non banalmente, le loro vite si erano incrociate per una fortunata serie di situazioni che li aveva portati a diventare gli amici speciali che erano. Jay e Anne avevano visto crescere assieme i loro figli ed erano state l'una la forza dell'altro: prima era toccato ad Anne consolare Jay che, quando i gemelli avevano poco più di cinque mesi, in lacrime, raccontava di come il padre di Louis e Zoe non ne volesse sapere nulla dei bambini, decidendo quindi di svignarsela da casa senza nemmeno un senso di colpa; poi era stata la volta di Jay a consolare una stanca Anne alla fine del divorzio con il padre di Harry con il quale, per giunta, non si era più fatto vivo se non per dei freddi auguri di buon compleanno ai suoi due figli.  

I gemelli Louis e Zoe, invece, non erano sempre dei bravi bambini come Harry: Louis era chiassoso, rumoroso e sempre pronto a mettersi nei guai; Zoe era più discreta, certo, ma il carattere frizzantino non era solo un tratto caratteristico del fratello: amava ridere, correre per i grandi campi dietro la casa della nonna, infilarsi in imprese strane con il fratello e l'amichetto Harry, che tutto le diceva ma mai di no. Zoe guardava Harry rincorrerli, più lento ma sempre dietro di loro, mentre se la rideva con le fossette ad illuminargli il volto e i ricci che gli finivano scompigliati ovunque sul viso: Zoe lo aspettava sempre, non faceva un passo senza aver prima controllato che Harry fosse ancora lì con lei e suo fratello. Lo attendeva serena riprendendo fiato e urlando ad Harry qualche incitamento ogni volta che lui si fermava sbuffando perchè gli si era slacciata la scarpa, cosa che Louis sosteneva essere solo una scusa per fare una pausa. Poi, non appena Harry ripartiva nella sua corsa, lei gli sorrideva contenta e lo prendeva per mano in modo da fare prima. 

Come PetaliWhere stories live. Discover now