Sette

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Quando Makoto uscì dal bagno, Byakuya era sdraiato sul letto, intento a guardare il proprio tablet, con gli auricolari nelle orecchie. Fece finta di niente, cercando di astenersi dal guardare troppo l'altro ragazzo, che aveva finalmente ritrovato la propria maglietta. Nonostante avesse i pantaloni era comunque uscito dal bagno avvolto nel proprio accappatoio, forse per vergogna. Si girò, dando le spalle a Byakuya e sfilandosi l'indumento ed appoggiandolo sul letto. Il biondo lanciò un'occhiata fugace, o almeno quello era il piano: si soffermò a guardare il ragazzo, girato di schiena; la sua pelle era più rosea e colorita di quella lattea del rampollo, le spalle erano spruzzate di lentiggini, proprio come le sue guance. Era minuto, ma non da sembrare gracile; la sua vita era stretta e si tornava ad allargare salendo verso le spalle non troppo larghe. Byakuya se lo aspettava, dopotutto il ragazzo era un bel po' più basso ed asciutto di lui, ma non poteva fare a meno di ammirare quel fisico delicato, pensare a come sarebbe stato sentirlo combaciare col proprio corpo. Byakuya tornò a girarsi di scatto, sentendo che si sarebbe potuto mettere a urlare dall'imbarazzo per ciò che stava pensando.

Per fortuna, a salvarlo dal proprio disagio, arrivò il servizio in camera, bussando alla porta.

«Ci penso io!»

 Makoto tornò poco dopo sorridendo, reggendo il vassoio coi piatti coperti per mantenere il cibo al caldo. Alla fine Touko aveva previsto bene; Makoto si era davvero preso un panino con le patatine fritte, mentre Byakuya aveva preferito optare per una quiche alle verdure.

«Com'é che si chiama la tua? Quickie?»

«...No Makoto, no, "quiche".»

«Oh, ecco. Infatti mi sembrava strano.»

É fortunato che io abbia perso la testa per lui.

«Cosa volevi guardare?» Byakuya tirò fuori il computer, aprendo Netflix e guardando Makoto, che gli rivolse un sorriso che non prometteva nulla di buono.

«Twilight.»

«Quello dei vampiri? No, andiamo.»

«Ti prego, facciamo maratona, domani mattina possiamo dormire tranquillamente, ma sarà divertentissimo te lo assicuro. Ti prego, dai!» Makoto si comportava come un bambino, cercando di persuadere il rampollo, ridendosela sotto i baffi. Byakuya era scettico, li aveva sempre trovati dei film insulsi. Non voleva cedere, era Makoto, ma non sarebbe stato così debole.

«Mi stai dicendo che ha fatto imprinting sulla neonata. Mi stai dicendo che hanno propinato questa cosa a una generazione di adolescenti impressionabili. Non so come reagire. L'hanno chiamata come il mostro di Loch Ness.» Erano le due di notte. Avevano visto l'intera saga. A un certo punto Makoto si era accasciato contro Byakuya, con la guancia appoggiata sulla sua spalla e non si era più mosso da lì, nonostante il biondo trovasse impossibile comprendere come quella posizione potesse essere comoda.

«Ogni tanto ci penso ancora. È assurdo. Ma ammettilo, è stato divertente, vero?»

«Va bene, lo ammetto, pensavo sarebbe stato molto peggio.» Byakuya si stirò, spegnendo il computer una volta che il film si concluse e riponendolo sul comodino vicino a lui. Solo una volta che la distrazione del film fu eliminata, Byakuya si accorse veramente quanto sentiva la presenza di Makoto. La pressione applicata dal peso del ragazzo era confortante, così come il calore che emanava. Era vicino abbastanza perché Byakuya potesse sentirsi immerso nel suo profumo e solo dopo un po' notò che il ragazzo aveva un braccio avvolto attorno al suo, come fosse la cosa più naturale del mondo. Il rampollo si sentiva come in sovraccarico, in preda a un turbinio di emozioni e sentimenti contrastanti. Parte di lui desiderava ardentemente abbracciarlo e affondare le mani nel cespo di morbidi capelli scomposti, mentre l'altra parte lo teneva a freno, paralizzata dalla paura di rovinare tutto e perdere ogni possibilità. Rimase fermo, cercando di godersi quel momento finché durava, ringraziando che Makoto si sentisse abbastanza a suo agio da stargli così vicino.

«Byakuya, parlando di adolescenti, come eri tu da ragazzo? Insomma, eri anche tu un adolescente impressionabile?» Makoto gli sorrise, occhi vispi e pieni di curiosità. Si erano sdraiati entrambi, pronti per dormire, ma ancora troppo svegli per farlo. Byakuya si voltò a guardarlo, socchiudendo leggermente gli occhi nel tentativo di mettere a fuoco il ragazzo vicino a lui, senza gli occhiali ad aiutarlo.

«Non penso di essere cambiato tanto, ero già abbastanza maturo. Probabilmente mi avresti considerato noioso.»

«Avrai pur avuto qualche amico con cui passare il tempo libero, no?» Byakuya ci pensò su, nonostante sapesse già che la risposta non sarebbe stata quella che Makoto sperava di sentire.

«In realtà no. Touko è sempre stata la mia unica amica e io ho sempre dedicato molto tempo allo studio e ad impegnarmi per diventare degno del posto che occupo ora. Ero sempre in competizione con i miei fratelli e fratellastri. E poi...» Byakuya si bloccò, alcuni ricordi spiacevoli stavano riaffiorando e, nonostante volesse mentire a se stesso dicendo che non erano importanti, che non gli faceva davvero male, qualcosa doveva essere trapelato nella sua espressione. Makoto corrugò la fronte, allungando una mano ed appoggiandola sulla sua spalla, stringendola leggermente, come per incoraggiare Byakuya. Il biondo sospirò.

«Non andavo d'accordo con gli altri studenti e sono spesso stato oggetto di scherno. Le poche volte che ho cercato io per primo di fare amicizia è sempre finita male, quindi ho iniziato a rinunciarci; buttandomi a capofitto sugli studi e sul lavoro, dove trovai più riconoscimenti e soddisfazioni.» Makoto era l'unica persona sulla terra a cui avrebbe detto certe cose, consapevole del fatto che non se ne sarebbe pentito. Ma era comunque una sensazione strana, aprirsi così tanto ad un'altra persona.

«Per quello che vale, io sarei stato tuo amico volentieri. Io non posso lamentarmi, avevo alcuni ottimi amici, ma nemmeno io ero propriamente popolare...capisco come hai potuto sentirti.» Il ragazzo sorrise, cercando di far sentire Byakuya meno solo.

I due rimasero svegli a lungo per parlare del loro passato, presente e piani futuri, confidandosi esperienze e sentimenti, imparando a conoscersi meglio. Il giorno dopo dormirono fino a tardi, il primo a svegliarsi fu Byakuya, quasi ad ora di pranzo; ritrovandosi Makoto che gli stringeva la mano fra le sue. Non ricordava se si fossero addormentati così o se fosse successo durante la notte, sapeva solo che non voleva muoversi da lì.

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Ok abbiamo un po' più di fluff qui.

Per la cronaca, ho visto solo il primo film di twilight. Tutte le altre cose le ho "imparate" per osmosi ascoltando mie* amic* che ne parlavano, quindi potrei sbagliarmi.

I brought you coffee-fanfic Naegami (ITA)Where stories live. Discover now