Arkham Asylum

595 34 2
                                    

Joker venne immediatamente trasferito al manicomio e da lì iniziò la sua terapia.
Venne legato con una di quelle vesti per i più pazzi del posto.
Mentre attraversava il lungo corridoio, accompagnato dagli sbirri, tutti lo fissavano impauriti e alcuni esaltavano al pensiero di averlo con loro al manicomio.
Giunto sulla sua cella venne slegato e lasciato lì da solo come un animale abbandonato dai propri padroni.
Esso amava parlare tra sé e sé, almeno per evitare dì diventare ancora più pazzo di quanto già lo fosse:
-Forse ho dato speranza a quell'eroe a consegnarmi così , pensa di avermi abbattuto come se fossi come tutti gli altri criminali con cui ha avuto a che fare! Ma non sa che presto uscirò da questo posto per menti deboli e frustrate-.
Passarono i giorni e Bruce sentì qualcosa mancare o forse qualcuno, sentì questo sentimento così forte che gli mancò l'aria al solo pensiero.
-Signorino si sente bene!?!- Alfred corse in suo aiuto e lo prese in tempo prima che cadesse a terra.
-Cosa le succede, si può sapere?-
-Alfred, mi manca qualcosa, sento un vuoto, sento bruciarmi il cuore-.
-Oh signorino, ha conosciuto qualche bella ragazza?-
Bruce resosi conto della situazione annuì per non destare sospetti.
-Beh quella lei è fortunata allora, non hai mai provato nulla del genere con nessuno, non se la faccia scappare, sono sicuro che ce la farà!-
Nello stesso momento Joker cadde a terra nella sua cella privo anch'esso di aria, forse era vero il fatto dell'essere legati, forse erano così legati da un sentimento che solo loro potevano capire e sentire.
Nessuno aveva mai capito Bruce Wayne, come nessuno aveva mai capito Joker, forse quei due potevano capirsi.

Odiare a volte significa amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora