«Il Principe Aiden riesce a trovarla? Come può un libro finire così?»
Chiusi il libro e la guardai dolcemente
«La bellezza dei libri sta anche in
queste cose. Il finale lo dai tu. Se a te piacerebbe che il principe Aiden trovasse la sua bellissima principessa, allora lui la troverà e vivranno felici e contenti»«Iniziamo subito un altro libro?»
«È tardi e devi andare a dormire. Questa settimana starai con la nonna, va bene? Recupererete il tempo perso, la mamma sarà occupata con il lavoro»
«Mi chiamerai?» Chiese con uno sguardo assonnato
«Ogni sera, tesoro. Promesso» Le diedi un bacio nella guancia e le accarezzai i capelli
Andai in cucina e presi un bicchiere d'acqua. Mi sedetti e guardai l'orologio.
Era scattata la mezzanotte.Tre anni dall'incidente.
1095 giorni senza vedere il loro sorriso.
Ed io, da persona ingrata, avrei passato la giornata in un'altra città, privando ad Adelaide di passare questo giorno insieme alla sua mamma, mantenendo vive le loro figure nella nostra mente.
Con un magone allo stomaco, mi diressi in camera provando a spegnere i pensieri nella mia testa.
«Stai attenta alla guida»
Claire mi guarda come un pezzo di cristallo pronto a schiantarsi contro il suolo.
Un debole sorriso e un bacio sulla fronte di Adelaide, mentre era ancora nelle braccia di Morfeo, e mi misi alla guida.Andai direttamente al lavoro senza passare da casa, l'unica cosa di cui avevo bisogno, era solamente lavorare.
Entrai al negozio e Mason venne verso di me
«Ciao, buongiorno Blanc»
«Buongiorno» sorrisi
Per l'intero pomeriggio riuscì a non pensare a nulla, se non alla numerosa fila all'interno del locale, ognuno di loro in attesa delle loro pregiate bottiglie di Champagne.
«Per oggi penso proprio che abbiamo concluso. Abbiamo fatto un ottimo lavoro» disse Mason mentre faceva il conto totale della giornata
«Bene, allora vado. Ci vediamo domani» presi la borsa e indossai il cappotto di jeans.
«Che ne dici se andiamo al bar di fronte a prendere un caffè?»
«Mason, io... Non mi sembra il caso, ho tante cose da fare»
«É solo un caffè tra colleghi, nessun impegno» curvò le labbra verso l'alto
Rimasi in silenzio nel bel mezzo della locanda e lo fissai mentre si sistemava per uscire.
Ci pensai un po'
È un semplice caffè, posso farlo.
«E caffé sia»
«Prima tu» mi aprì la porta della caffetteria e mi addentrai nel locale.
«Due caffè, per favore» disse l'uomo di fronte a me al cameriere.
Mi sentivo un po' a disagio, non sapevo di cosa parlare.
Perché diavolo ho accettato di venire?
Ma la triste verità è che mi sto comportando come una ragazzina insicura e priva d'interesse verso il contatto sociale, nonostante io sia una donna.
Sospiro.
«Lavori da molto dal signor Bérnard?» cerco di rompere il ghiaccio
«Oh, in realtà non lavoro a Les Caves du Chateaux. Mi fa piacere dargli una mano, è stato sempre presente nella mia vita. Ma in realtà io gestisco un'impresa immobiliare a Copenhagen»
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La vita in uno sguardo
ChickLitSe potessi scegliere un fiore per descrivere la mia vita, sceglierei il bucaneve. Questo delicato fiore, segna il passaggio dal dolore ad un nuovo inizio. Con la differenza che nella mia vita ancora, predomina il dolore. Non tutti i Bucaneve riescon...