Voglio dedicare questa storia.

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Voglio dedicare questa storia.

Voglio dedicarla a chi è sommerso dai "no" della vita, a chi si è perso nel proprio cammino e non sa più quale sia la via giusta.

Voglio dedicarla a chi la mattina non vuole alzarsi dal letto, a chi è stanco del solito "tran tran".

Voglio dedicarla a chi non crede più in se stesso, a chi non sa dove sbattere la testa, a chi si sente solo e fragile.

Voglio dedicarla a chi non sa con chi confidarsi, a chi non ha una spalla su cui piangere e disperarsi.

Voglio dedicarla, a tutte le persone che hanno perso la speranza di credere in qualcuno o in qualcosa, di credere nei sogni, di credere ai cambiamenti, di credere alle seconde possibilità, di credere alla magia, di credere ai valori e di credere all'amore.

Voglio dedicarla, a chi non si ama, a chi non si accetta, a chi ogni volta combatte con il proprio riflesso allo specchio.

Voglio dedicare questa storia a chi ha tutte le ragioni per mollare ma che ogni volta cerca mille motivi per non farlo.

Questa è per chi è cresciuto veloce, per chi ha fatto un passo avanti ma poi ne ha dovuti fare due indietro, per chi ha saputo aspettare, per chi ha messo da parte tutto per qualcun altro.

Questa è per voi.

E spero possiate capire che da terra ci si può rialzare con le proprie braccia e con le proprie gambe.

Spero un giorno, possiate riabbracciarvi.







Buona lettura,

Fabiana.

Poco più di uno scherzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora