Capitolo 28.

1.3K 63 2
                                    



Erano giornate un po' strane, tutto stava capitando così in fretta e il tempo continuava a passare mentre sembrava non riuscissi a concludere nulla.

Stavo riprovando a mettere insieme le schegge della mia vita, ma era come se tutto ciò che stesse succedendo me lo impedisse.
Gerald non faceva altro che starmi appiccicato e io non riuscivo a capire se volessi realmente ritornare con lui o lasciare che le nostre strade si separassero.

In casa la situazione era fredda, i miei genitori erano come sempre impegnati con il lavoro, e non c'era molto di cui parlare, poiché neanche io ero abituata ad aprirmi o a raccontargli quanto stessi giù di morale.
Mia sorella era pur sempre affianco a me, ma dall'altra parte aveva la sua vita, i suoi impegni ed era chiaro che non potesse starmi dietro.

E poi l'appartamento, il lavoro schifoso che mi ero messa a fare per raccimolare qualcosa e passare il tempo, i battibecchi e le situazioni ambigue con Grayson, il poco tempo per fare realmente qualcosa e concentrarmi su di me.

<< Fermati Becca, sto per sputare un
polmone >> mi urlò Chantel da dietro senza fiato accovacciata sulle sue ginocchia.

<< Sono passati solo quindici minuti, non puoi essere già così tanto affaticata >> mi lamentai io fermando la corsa e guardandola.

<< Pietà! Possono anche bastare per quanto mi riguarda >> disse lei strisciandosi sulla panchina più vicina e cercando di prendere fiato.

<< Non bere acqua o non correrai più >> l'ammonii io mentre stava per prendere la bottiglietta.

<< Io faccio già abbastanza sport, non ho bisogno di ammazzarmi di corsa >> mi rispose lei senza ascoltarmi e bevendo.

<< Quale sport di preciso? >> le chiesi io fissandola senza sedermi.

<< Il sesso vale? >> mi domandò mentre scossii la testa contrariata cercando di non ridere.

<< Stai davvero scopando con il tuo
capo? >> le domandai senza riuscire a trattenere una risata.

<< Si, solo così mi tengo in forma >> mi rispose con la bottiglietta attaccata alle labbra.

<< Non credo possa essere considerato uno sport >> bofonchiai mentre lei mi fissò.

<< Beh una terapia si, guarda come stai messa tu >> mi additò lei.

<< Beh non ho mai avuto mancanze tranne che ora >> feci spallucce, poiché avevo avuto le mie belle esperienze con Gerald.

<< Ora fate sesso? >> mi chiese a bruciapelo, mentre io la guardai corrucciata.

<< Assolutamente no >> gli dissi sincera, pensando che sarebbe stata la cosa più sbagliata da fare in questo momento così delicato.

<< Ne avresti bisogno, guarda quanto
corri >> ridacchiò lei.

<< Abbiamo fatto solo quindici minuti >> dissi io mostrandole la strada.

<< Quindici minuti di sesso con il mio capo sono come due ore di corsa, direi che può bastare >> fece spallucce lei.

<< Oggi ci hai fatto sesso? >> le chiesi.

<< No >> mi disse lei.

<< Allora alza il culo >> la costrinsi io, mentre lei tristemente si fece far alzare.

<< Io preferivo andare a mangiare da qualche parte piuttosto che ammazzarmi >> riniziò a lamentarsi mentre riprendemmo a correre.

<< Senti l'aria che entra fredda >> feci un respiro io mentre lei mi guardò storta facendomi scoppiare a ridere.

Correre era il mio sfogo, il mio modo per uscire dal mondo, avevo iniziato a correre quando avevo incominciato a dimagrire.
Prima lo facevo soprattutto per facilitare il dimagrimento, ma poi era diventata un qualcosa di più.
Mi faceva schiarire le idee, sentire più libera, più forte anche se ritornavo con le gambe morte, ma era diventato il mio modo per scappare, da me, dagli altri, da tutto.

<< A proposito di Gerald >> iniziò Chantel, riportandomi con la testa nella realtà << Sai stavo scrollando la pagina di Facebook e sono incappata nel suo profilo >> mi disse.

<< E? >> cercai di farla continuare a parlare, mentre una piccola e impercettibile brutta sensazione penetrò.

<< D'accordo, non sono incappata semplicemente l'ho cercato perché ero curiosa di vedere la stronza con cui ti ha tradito >> mi confessò mentre io feci una smorfia a pensare al tradimento.

<< E l'hai trovata? >> continuai.

<< Si l'ho trovata, e credo di aver fatto bene ad essermi messa a curiosare perché ci sono delle cose che non mi vanno molto a genio >> mi fece sapere, mentre io arrucciai la fronte.

<< Cioè? >> chiesi sempre più curiosa.

<< Perché quella stronza ha come stato attuale "fidanzata", ma non c'è scritto con chi e non ha nessuna foto con quel chi, e sai mi è venuto un dubbio >> finì lei amaramente, come se il suo dubbio potesse insinuarsi nella mia testa.

E lo aveva fatto, quel dubbio era chiaro e scritto in maiuscolo dentro la mia testa.
Il dubbio che potesse essere Gerald, che lui mi stesse prendendo in giro per la seconda volta, la sensazione di star sbagliando tutto, di stare dando una seconda possibilità ad una persona di cui di me non importava più come un tempo, una persona che chissà per quale motivo, dopo tutto l'amore, aveva soltanto l'intenzione di giocare con me.

Mentre io, ero rimasta un'altra volta ad aspettarlo e a credergli.

Mi fermai dalla corsa, e la fissai incerta, mentre quella brutta cosa che sentivo prima era diventata più forte.

<< Dici che..? >> la guardai, con degli occhi che ricercavano soltanto un minimo di rassicurazione.

<< Non lo so, e sapevo che tu non ti saresti mai messa a curiosare e per questo l'ho fatto io, ma dovresti chiederglielo secondo me >> mi disse lei, mentre io continuai a guardarla.

<< Se fosse vero, mentirebbe, lo sai >> quasi bofonchiai, nella speranza di capire che cosa fare per sapere se fosse vero.

<< Allora chiediamo direttamente alla
stronza >> mi rispose lei.

<< Penso che lei non avrebbe nulla da nascondere >> confermai io.

<< No, anzi, sarebbe solo felice di farti stare male un'altra volta >> disse amaramente Chantel con uno sguardo d'odio.

<< Mi hai rovinato la corsa Chantel! >> brontolai drammaticamente, sentendomi una stupida.

<< Beh che cosa potevo fare? Dovevo dirtelo e sentivo di dovertelo dire! >> si giustificò lei, mentre io dentro di me non potevo far altro che ringraziarla per essersi messa a curiosare.

Perché non mi era venuto in mente di farlo a me?

Al giorno d'oggi era abbastanza facile scoprire qualcosa sui social, capire le intenzioni di qualcuno, non sempre ma nella maggior parte dei casi si, soprattutto con un po' d'impegno.
Se Gerald si fosse fidanzato con quella con cui mi aveva tradita, avrei potuto scoprirlo da subito, invece ora ero con il dubbio e solo perché Chantel si era messa a curiosare.

Io avevo semplicemente preso per buone le sue parole, come si era posto nei miei confronti e come voleva una seconda chance.
Speravo solo con tutto il cuore che non fosse vero, non riuscivo più a reggere tutto quell'amore mezzo rovinato da gesti sbagliati.

Speravo che, avesse avuto la decenza di non cercare di prendermi in giro una seconda volta, che ero troppo debole per potermi riparare di nuovo.

Sentivo di non farcela piú.

<< Ehi >> mi disse Chantel scuotendomi mentre io mi ero seduta su di un'altra panchina come quella di prima.

<< Io.. >> la guardai, sconsolata più che mai.

<< Magari non è niente, non saltiamo a conclusioni >> mi confortò lei abbracciandomi.

L'unica cosa che riuscii a fare fu mandare indietro le lacrime annuendo.

Poco più di uno scherzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora