Ruby era distante da sé. Non si sentiva. Non sapeva che fare perché in quel momento, nonostante la sua ragazza fosse crollata davanti a lei, non riusciva a provare assolutamente nulla.
Si sentiva nulla, priva di interesse. Come se niente di tutto quello la riguardasse.
Immersa nel proprio cinismo, forse provava giusto un pizzico di sadismo, nel vedere di poter far soffrire tanto quanto aveva sofferto.
Non afferrava la complessità di quella situazione, la trattava con superficialità.

Andrea si stese su un prato, invitando Ruby di fianco a lei.
Stava trattenendo le lacrime e la morsa al cuore. Doveva farlo. Sforzava sorrisi finti.
La sua ragazza non la voleva più, non la voleva perché aveva paura delle situazioni pesanti, complicate.
Alice sforzó un sorriso per non spaventarla, per ricordarle del loro amore, di quanto potessero stare bene insieme.

"Sei sicura di aver fatto bene a portarmi qui? Non voglio rovinare il tuo posto felice con questo ricordo."

"Non ti preoccupare, va bene qui.
Mi spiace di aver sbagliato, capisco che sono pesante, ma ora che abbiamo parlato posso migliorare."

"Non lo so. Ti giuro, non so che dire." il distacco totale ed un sorriso sbarazzino.

Andrea sentì una morsa allo stomaco a quella risposta e quel sorriso.
L'immagine di loro due abbracciate ad amarsi le diede una fitta di dolore. Senza potersi trattenere si alzò di scatto, correndo a vomitare in un cespuglio. Sputó il sapore disgustoso.
La tensione era troppa, stava sforzando così tanto per non piangere, per tenere tutto dentro.

"Ehi... tutto bene? Mi dispiace..." Ruby si alzò.

"Sì, tutto bene, scusa." tirò un sorriso sul proprio volto, pulendosi con la manica.
Il ricordo di loro ad una festa di qualche mesi prima, e la sua ragazza preoccupata che le teneva la testa mentre vomitava, le fece venire voglia di piangere.
Guardò il cielo azzurro, sporco del tramonto che stava per venire. Regalò il ricordo alle nuvole, trovando il distacco per sorridere.

"Va bene così. Ti riconquisteró.
Ti farò il filo, e sarai mia di nuovo." si aggrappó al proprio amore con le unghie.

Ruby sembrò trovare allettante l'idea, perché sorridendo maliziosa le si avvicinò,"Ah sì? Mi farai il filo? L'idea potrebbe piacermi."

Ad Andrea uccideva il modo in cui la sua (non più) ragazza riuscisse a sorridere, fuori dalla gravità di quella situazione.
Dov'era la Ruby che amava tanto?

La sera, tornate a casa, Andrea si girò nel letto per farle spazio, e dormire.
"Buonanotte." bisbigliò.

Forse un po' lo sapeva, o lo aveva sperato.

"Buonanotte." rispose Ruby prima di baciarla.
Il bacio continuò, la sua ragazza sembrava affamata di lei. Spogliandola prese a baciarla ed accarezzarla dolcemente.

Andrea sussultava, tra i brividi e la voglia di piangere.
Se stavano facendo l'amore era perché era tutto tornato come prima.
Se lo ripeteva in testa bisognosa di credere fosse la verità.
Ruby non avrebbe mai potuto toccarla senza amore.
Insisteva contro ai propri pensieri, ma le sarebbe bastato dirlo...
Le sarebbe bastato fermarla e chiedere ad alta voce: "Mi baci, mi stringi perché hai capito che mi vuoi ancora?"

Ma se avesse risposto di no, allora sarebbe morta due volte.
Una per il non essere più amata, l'altra per la consapevolezza che la persona che amava con tutta se stessa, l'avrebbe usata, scopata senza alcuna dolcezza, senza amore.

Così Andrea sentì il cuore bruciarle in gola, mentre tratteneva le lacrime e lasciava che le carezze dolci di Ruby la distraessero.
La gola bloccata.
Non voleva mandarla vita. Non voleva svegliarla, allontanarla da quel momento.
Non voleva farla pensare troppo ed allontanarla, se il suo istinto la stava spingendo a lei.
Se il suo corpo serviva davvero a non perderla...

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