Misty

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Misty accese la moto sgommando in strada più veloce della luce.
«Vedi di rallentare, mongola.» si strinse di più a lei. Tuttavia l'unica cosa che ottenne fu un'impennata che la fece urlare e le fece immaginare la propria morte.

«Sei una cretina di merda. Brutta idiota. Scema!»  Erika la colpì sul braccio subito dopo essersi tolta il casco ed essere scesa.
«Ma piantalaaa! Mi fai maleee.» provò a pararsi la mora.
«Te lo meriti. Potevamo morire spiaccicate.» si lamentò.

«Ma il tuo cervello è spiaccicato.» la sbeffeggiò la ragazza spegnendo la moto e sistemando i cashi, con un sorrisetto malizioso il giusto da renderla attraente e allo stesso tempo farle venire voglia di prenderla a sberle.
«Mah...» borbottò soltanto la rossa. Pensando a quanto fosse bella e stupida la sua ragazza.
«Parla la regina delle piadine dell'outlet.» la prese in giro.

«Ancora? Ma basta! Non è l'outlet poi, lì ci trovi i vestiti te l'ho detto. E non parlare di piadine che mi fai venire fame.» si lamentó ridendo Misty. Erika la guardò con falso disappunto e scosse la testa fingendosi delusa.
«Sempre fame hai.» la prese in giro avvinghiandosi al suo collo e sfiorandole il naso.
Misty le dedicò un sorrisino seducente prima di appoggiare le mani sul fondoschiena della sua donna.
Erika rise sfregando il naso contro al suo.

«Come sempre, pensi sempre al cibo e al sesso. Sei pessima.» le lasciò un bacio sulle labbra.
«Come hai fatto? Mi leggi nel pensiero? E smettila di dire cibo che mi viene fameeeeee.»
«Ma non mi dire! Che novità! Ormai riconosco benissimo la tua faccia da fame quando la vedo. È tra il pensieroso e il preoccupato.» rise di gusto e prendendola per il braccio la trascinò verso il cortile.
«Dai andiamo in casa che ti cucino qualcosa di buono...»
«Per questo ti amo, lo sai?»
«Anche se potrei carbonizzarlo?»
Misty la guardò male.
«Sono i rischi del mestiere!» rise prendendola in giro.


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