Erudizione non fa rima con intelligenza

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Mi hanno proposto un incarico importante.

Sarò basileus della città. Sacerdote. La mia famiglia ha il privilegio di questo titolo da tante generazioni. Siamo discendenti del fondatore di Efeso e del re di Atene.

Mi chiamo Eraclito e non ti nascondo che mi fa piacere mettere in riga questi efesini.

Non tutti riescono a comprendere il vero sapere.

Alcuni miei concittadini sono duri di comprendonio. Eppure tutto ciò che accade si può spiegare proprio con questo vero sapere.

Possiamo chiamarlo logos. È il principio che sta alla base della nostra vita.

Il succedersi del giorno e della notte, l'alternarsi delle stagioni, le relazioni umane, le nostre liti continue per raggiungere un accordo su quello che mangeremo a pranzo o sulla vita della nostra comunità. Sono tutte sfaccettature dello stesso prisma.

La chiave di lettura è sempre il logos.

Ho spiegato in vari modi come stanno le cose. Niente. Somigliano a persone inesperte.

Di più, vagano come sonnambuli. Dormono anche da svegli.

Li capisco, il vero sapere è profondo: percorro ogni giorno tutti i suoi significati, lo analizzo nei dettagli, percorro la mia anima fino in fondo. Ma non arrivo mai alla fine del viaggio.

Ecco perché molti desistono. Non partono neanche e mi chiedono di spiegare ciò che insegno senza sforzarsi di comprendere.

Io parlo con sentenze.

Qui c'è il trucco: un oracolo non svela ciò che si deve imparare, accenna solo qualche elemento.

Sarà l'allievo a cercare la soluzione, non offro ricette o scorciatoie.

Ebbene, ora dovrò decidere se accettare l'incarico di sacerdote della mia città.

C'è anche un'altra alternativa molto interessante.

Ho ricevuto una lettera dall'imperatore persiano. Dario in persona ha letto Sulla natura e mi ha proposto di entrare nel suo circolo di intellettuale. Mi ricoprirà di ricchezze.

Ho tante opportunità, ma rifiuterò tutte le proposte.

Non mi interessa scalare le vette della celebrità. L'ambizione è naturale quanto pericolosa per gli esseri umani: bisogna tenersene lontani per non generare negli altri un'invidia che potrebbe trasformarsi anche in rancore o addirittura in odio.

Andrò a vivere nel tempio di Artemide. Mi metterò a giocare a dadi: preferisco questa attività al governo di questa città.

Meglio ritirarsi che affannarsi per accumulare conoscenze da mostrare come un abito elegante.

L'erudizione non significa intelligenza. Altrimenti sarebbero intelligenti anche Esiodo, Pitagora, Senofane ed Ecateo.

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