𝐄 𝐈 𝐆 𝐇 𝐓

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JUNGKOOK's POV

Mi stavo dirigendo verso la casa di Alice. Volevo scusarmi con lei. Forse in questi giorni avevo commesso troppi errori. Avevo finalmente capito che l'amavo ma se mi fossi messo con lei, avrei potuto provocarle altri problemi. E se qualcuno la perseguitasse per colpa mia? Non avrei mai voluto questo né tantomeno che qualcuno le facesse del male per causa mia. Inoltre quando non sapevo dove fosse e cosa stesse facendo andavo fortemente in crisi. Dovevo tenerla costantemente d'occhio.

[...]

Una volta arrivato davanti la porta di casa sua, bussai, ma senza ottenere risposta. Forse non voleva aprirmi perchè ancora adirata, così provai a chiamarla. Purtroppo aveva il telefono spento. Le inviai un messaggio di scuse, così che avrebbe potuto leggerlo appena le sarebbe passata l'incazzatura. Nel mentre che mi dirigevo verso casa, decisi di fermarmi davanti ad un negozio. In vetrina c'era un bellissimo vestito rosso... E se le facessi un regalo?

Entrai e comprai quello splendido vestito. Ero sicuro le sarebbe piaciuto. Mi avrebbe perdonato, forse... o almeno lo speravo.

All'improvviso attirò la mia attenzione un bracciale ai piedi della vetrina. Decisi di raccoglierlo, ma ben presto mi resi conto che era lo stesso di Alice. Dopo averlo scrutato attentamente, non ebbi più dubbi, era il suo. Ma che ci faceva lì?

Ero fortemente preoccupato, non volevo che qualcuno le stesse facendo del male, così iniziai a cercarla, ma nessuna traccia...

Mi fermai a pensare. E adesso?

Mi si accese una lampadina. Sapevo esattamente dov'era.

ALICE's POV

Stavo già disperando, ma proprio quanto meno me l'aspettavo, sentii la porta essere spalancata con violenza.

«Non provare a toccarla!» esclamò Jungkook.

Mi voltai verso di lui incredula che fosse lì. Non potevo credere al fatto che fosse ancora una volta corso a salvarmi. Come faceva a sapere sempre dove mi trovassi?

«Beh ti stavamo cercando, ma sapevo che presto saresti venuto tu da noi» disse divertito.

«Lasciala stare, stavi cercando me, giusto?»

«In realtà avrei cambiato idea, la tua donna mi piace. Che ne dici se me la lasci ancora per un po'?» chiese lui, provocando Jungkook.

Lui non aspettò un altro secondo e si avvicinò a quell'uomo. Gli diede un pugno in volto.

«Karl, non permetterti nemmeno!» esclamò minaccioso Jungkook.

Mi prese per mano e mi chiese se stessi bene. Beh in realtà non stavo molto bene ma averlo lì con me mi rassicurava.

«Dove credi di andare?» chiese Karl con la pistola puntata verso Jungkook.

«Uccidimi pure, non ho paura» rispose coraggiosamente Jungkook.

«Beh se dici di non aver paura di niente...» contrattaccò Karl spostando la pistola verso di me.

Jungkook prontamente mi si mise davanti per proteggermi, ma non volevo che morisse per me. L'amavo e non volevo perderlo, così lo spinsi via.

«Uccidi me, Karl» affermai con decisione.

Chiusi gli occhi. Aspettando la morte mentre tremavo dalla paura. Sentii uno sparo e quando ebbi il coraggio di riaprire gli occhi vidi Jungkook, a terra, sanguinante. Accorsi immediatamente, disperandomi.

«Smetti di fare la piagnucolona» disse lui cercando di ridere, ma a stento riusciva a parlare.

«È colpa mia. Doveva uccidere me»

«No, è colpa mia. Ti ho fatto subire cose che non meritavi. Ti ho messo in brutte situazioni. Dovresti starmi alla larga» disse asciugandomi le lacrime con la poca forza che gli era rimasta.

Mi alzai e chiamai di fretta i soccorsi. Arrivarono in tempo e lo portarono in ospedale di corsa.

[...]

Ero in ospedale, più precisamente in sala d'attesa, ansiosa di sapere come stesse Jungkook. E se non ne uscisse vivo?

© | mal1ci0us

𝙎𝙬𝙚𝙚𝙩 𝕮𝖗𝖎𝖒𝖎𝖓𝖆𝖑 | 𝒿𝒿𝓀Место, где живут истории. Откройте их для себя