𝐓 𝐇 𝐑 𝐄 𝐄

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Era sera e stavo ancora completando i miei compiti, il liceo non era così tanto una passeggiata ma ero consapevole del fatto che lo studio fosse importante, quindi stanca e rassegnata continuai a svolgerli. Poi improvvisamente venni interrotta dall'entrata burrascosa di Mr Jeon, che entrò sbattendo la porta.

«Che fai?»

«I compiti»

Si avvicinò a me, afferrandomi il braccio e poi spingendomi contro il muro. Mi bloccò i polsi per poi guardarmi negli occhi per un po'.

Successivamente abbassò lo sguardo, soffermandosi sul mio corpo. Ero pietrificata, non riuscivo a capire cosa stesse accadendo.

«M-Mr J-Jeon...» balbettai intimorita.

«Sei eccitante quando mi chiami in quel modo» pronunciò sensualmente.

Iniziò ad accarezzarmi l'interno coscia, infilando poi la sua mano nei miei slip. Perchè non stavo reagendo? Perchè stavo provando piacere? Dovevo smetterla, cazzo.

Ascoltai il mio intelletto e lo respinsi poco dopo.

«Ora appartieni a me e farai tutto ciò che ti dico, hai capito?» ringhiò lui, guardandomi ferocemente.

[...]

Mi ero stesa sul morbido letto che mi rassicurava, ma in realtà desideravo un altro tipo di rassicurazione. Volevo solo un po' di amore. Quello che non avevo mai ricevuto in cambio di quello che avevo dato.

Come potevo spazzare via tutti quei pensieri negativi? Solamente sognando, così chiusi gli occhi e mi addormentai.

IL GIORNO SEGUENTE

«Buongiorno» pronunciò dolcemente Jungkook.

«Cosa vuoi ora?» chiesi scortesemente, ancora molto assonnata.

«Del caffè»

[...]

Jungkook decise di portarmi in un bar lì vicino. Dovevo ammettere che era molto carino: colazione con vista mare.

«Ti piace?» chiese accennando un sorriso.

«Sì...» risposi timidamente.

Stavo assaporando il mio frappé, quando Jungkook mi sfiorò furtivamente la mano, facendomi rabbrividire immediatamente. Perchè mi ero pietrificata? Cosa mi stava succedendo?

«Che ne dici se ci facciamo una passeggiatina in spiaggia?» propose.

Accettai senza pensarci due volte. Farmi una bella passeggiata in spiaggia non mi avrebbe fatto male, anzi.

Iniziammo a passeggiare sulla rovente sabbia mentre la sua mano continuava a sfiorare la mia. Sembrava non essere uno sbaglio. Quando però inciampai, facendo la mia solita figuraccia, Jungkook prontamente mi afferrò, senza lasciarmi cadere al suolo.

Mi accorsi di quanto il mio volto fosse vicino al suo. Lo era tanto da riuscire a sentire il suo profumo. Le sue labbra socchiuse sembravano voler divorare le mie. Un brivido freddo stava attraversando la mia schiena. Sarei voluta rimanere in quella posizione ancora per un po' ma quel momento fuggì così velocemente.

«Ritorniamo a casa» disse ritornando serio.

[...]

Una volta tornati, andai in camera e aprii l'armadio. Presi un costume, lo indossai e scesi giù correndo. Una bella nuotata in piscina mi avrebbe fatto bene. Senza indugiare mi tuffai. Mi feci qualche vasca e poi mi stesi sul lettino, cercando di prendere un po' di sole. Nella serenità che c'era, finii per addormentarmi.

DIECI MINUTI DOPO

Stavo dormendo così dolcemente quando mi svegliai di soprassalto. Davanti a me vidi Jungkook. Mi stava osservando e presumo lo stesse facendo da un bel po'.

«Perchè mi guardi così? Stavo solo facendo un bel pisolino» dissi ingenuamente, lamentandomi.

«Stavo osservando la spettacolare vista» rispose maliziosamente.

Avevo capito la sua squallida battutina, ma avevo fatto finta di non averla capita.

Jungkook decise poi di farsi un tuffo. Si tolse la maglia che aveva indosso, lasciando in bella vista i suoi pettorali scolpiti. I miei occhi stavano per fuoriuscire dalle orbite. Non riuscivo a credere a quanto fosse dannatamente sexy.

«Vieni a farti anche tu un tuffo» incitò.

«No grazie, ora rientro in casa» risposi andandomene.

Con un salto improvviso e veloce uscì dalla piscina e mi rincorse, afferrandomi il polso per fermarmi.

«Dove credi di andare?» chiese stuzzicandomi.

Mi spinse, facendomi cadere in acqua, poi mi raggiunse, tuffandosi a sua volta. Eravamo faccia a faccia. Lui poggiò le sue mani sui miei fianchi. I suoi capelli bagnati... il suo viso grondante... i suoi pettorali... mi eccitavano.

Perchè era così pericoloso? Mi sarei dovuta spingere così in fondo?

Si avvicinò a me, le sue labbra sembravano chiamarmi...

«Meglio se vado» dissi freddamente, rompendo l'atmosfera.

«Stavolta non ti lascerò scappare così facilmente»

Mi prese violentemente il volto fra le mani e poi lo avvicinò al suo.

«Sono stato gentile fino ad ora ma adesso farai sul serio quello che ti dico» disse con fare serioso e autoritario.

© | mal1ci0us

𝙎𝙬𝙚𝙚𝙩 𝕮𝖗𝖎𝖒𝖎𝖓𝖆𝖑 | 𝒿𝒿𝓀Where stories live. Discover now