𝐒 𝐈 𝐗

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Sentii la presa di Josh venir meno. Riaprii gli occhi, vedendo Jungkook dinanzi a me. Stavo ancora tremando. Mi voltai indietro, vedendo Josh accasciato a terra, ricoperto da una pozza di sangue. Respirava affannosamente, prima di esalare il suo ultimo respiro.
«Cos-cosa hai fatto?» chiesi incredula, allontanandomi disgustata dal corpo senza vita del mio ex.
Jungkook mi si avvicinò con l'intento di rassicurarmi, ma io indietreggiai, evitando qualunque contatto fisico.
«Se non l'avessi fatto ti avrebbe-».
Si interruppe disgustato.
Dopo l'ennesimo evento traumatico corsi via senza parole. Nonostante Jungkook mi avesse appena salvata da uno stupro, non gli ero affatto riconoscente.
Perchè nessuno mi lasciava in pace? Cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto questo? Ah se solo non mi fossi innamorata di quello stronzo di Josh...
Nel mentre che studiavo ero perseguitata da piccoli flashback che mi rammentavano le scene atroci vissute, ma fra questi c'erano per fortuna anche alcuni momenti passati con Jungkook. Ripensavo a quanto fosse stato bello sfiorare le sue mani per sbaglio, guardarlo negli occhi, volendo assaporare le sue labbra. Poi però ritornai alla cruda realtà. Mi resi conto che forse provavo qualcosa di serio per lui. Avrei dovuto rischiare come avevo rischiato con Josh?
Non ero pronta... E se avessi fallito di nuovo?
In fondo anche lui era un criminale. Non c'era differenza con Josh.

IL GIORNO SEGUENTE

Stavo camminando verso scuola quando all'improvviso qualcuno mi afferrò il polso. Sembrava tanto la presa di Jungkook... Mi voltai di scatto, rendendomi conto di non essermi sbagliata.
«Che ci fai qui?» chiesi sorpresa e curiosa allo stesso tempo.
«Volevo vederti...».
Corrugai la fronte. Perchè avrebbe voluto vedermi?
«Devi dirmi qualcosa?» gli chiesi perplessa.
Prese il mio volto fra le mani e lo avvicinò al suo. In un lampo mi baciò, senza darmi il tempo di reagire o di pensare. Non sapevo che fare. Il suo bacio era così passionale che non riuscivo a smettere. Quando si allontanò da me, rimasi pietrificata e incredula a fissarlo.
«È tutto okay?» chiese preoccupato.
«Sì, credo di sì» risposi con poca convinzione per poi andarmene imbarazzata.
Mi afferrò il polso, fermandomi.
«Non ti lascerò andare via senza una risposta, come le altre volte».
Ci pensai su per un po'. Forse per amore avrei dovuto rischiare, di nuovo...
«Va bene, facciamolo!» esclamai decisa.
Mi guardò confuso.
«Cosa intendi?».
Stavolta gli afferrai io il polso, trascinandolo verso casa mia, proprio lì vicino. Non era il massimo messa a confronto con la sua lussuosa villa, ma ce la facemmo bastare. Lo trascinai nella mia camera. Mi lasciai cadere sul letto.
«Fammi tutto ciò che desideri» sussurrai con voce sensuale ma leggermente tremante.
«Ne sei sicura? Potrei non fermarmi».
Annuii, sottomettendo completamente a lui, nonostante fossi un po' timorosa. Lui si tolse la sua cravatta per avvolgerla attorno ai miei occhi. Si slacciò la cintura per legarmi i polsi. Mi sfiorò il seno, scendendo sempre più in basso e attraversando la pancia fino a raggiungere la mia intimità. Trascinò la sua mano nei miei slip, iniziando a massaggiarmi il clitoride. Piccoli brividi mi attraversavano il corpo, scaturendomi piacere. Continuò a stuzzicarmi, mentre i miei sospiri si facevano più affannosi all'aumentare dell'intensità con cui muoveva le dita.
«J-Jungkook» ansimai. «Mi farai venire».
Sogghignò, dandomi un po' di tregua, prima di penetrarmi con una spinta dura e decisa. Sussultai appena lo sentii dentro di me. Iniziò a spingerlo con violenza. mentre mi teneva saldi i fianchi. Amavo il piacere, mescolato al dolore, che mi stava provocando, ma d'improvviso il flashback di Josh che cercava di abusare di me mi ritornò in mente. Mi irrigidii. Jungkook mi afferrò il collo, un gesto che mi ricordava la presa selvaggia di Josh. Iniziai a lamentarmi.
«J-Jungkook».
Lui continuava imperterrito, ipnotizzato dal piacere. Non poteva sapere cosa stesse accadendo nella mia mente.
«Jungkook, smettila».
Non mi ascoltò, tappandomi la bocca. Non voleva fermarsi. Iniziai a mugolare, dimenandomi più che potevo, ma i miei polsi erano legati. Non potevo fare molto. Gli morsi la mano, facendolo sobbalzare dal dolore.
«Jungkook, smettila» urlai.
Stavolta si fermò, seguendo i miei ordini. Mi slegò e mi tolse la benda dagli occhi, così che potessi guardalo.
«Non avevi detto che potevo farti tutto ciò che volevo?» rinfacciò.
Abbassai lo sguardo, rimanendo in silenzio. Mi limitai ad alzarmi e ad andarmene, ma lui mi fermò.
«Ancora non ho finito».
Mi spinse bruscamente sul letto. Ero a pancia sotto. Lui mi teneva ferma la schiena. Iniziò a penetrarmi di nuovo. La foga era così tanta da generarmi un dolore lancinante. Il mio corpo cercava di contorcersi ma la sua presa lo impediva. Incominciai a lamentarmi, strillando, ma lui impassibile continuò e sembrava che più mi sentisse ansimare dal dolore più ci andasse forte.
Dopo quel brutale modo di fare l'amore, mi ritrovai da sola in lacrime. Ci ero ricascata, come con Josh. Jungkook faceva schifo proprio quanto lui, ma sentivo di amarlo lo stesso. Non potevo fare a meno di lui. Quando lui non era con me, mi sentivo incompleta e vuota. Scesi giù in salotto, incontrando il suo sguardo spento e colpevole.
«Mi dispiace. Non volevo...».
Il suo tono sincero. Sapevo che se volevo restare con lui, mi sarei dovuta rassegnare, abituare al suo caratteraccio. In fondo l'amore non era sempre rose e fiori...

𝙎𝙬𝙚𝙚𝙩 𝕮𝖗𝖎𝖒𝖎𝖓𝖆𝖑 | 𝒿𝒿𝓀Where stories live. Discover now