11.

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«A cosa pensi?»

Venni risvegliata dai miei pensieri dal ragazzo che da interminabili minuti mi accarezzava i capelli sparsi sulle sue gambe, avvolgendosi ciocche bionde tra le dita e formando nodi che certamente avrei fatto fatica a districare ma di cui, tuttavia, mi importava ben poco.

Velocemente mi misi a sedere accanto a lui sulla panchina su cui prima ero sdraiata, e ciò mi provocò un capogiro che cercai di ignorare.

Era davvero una bella giornata, il sole si posava su di noi e nel parco tutto intorno si sentiva il cinguettio degli uccellini.

«Allora, Betty?» Mi guardò di sottecchi, gli occhi semi-chiusi a causa dei raggi del sole che gli si piantavano negli occhi.
«Arch.. pensi che sia giusto? Non stiamo soltanto sprecando tempo, vero?»
«Sprecando tempo? Ci stiamo prendendo solo un pomeriggio libero dai libri, gli esami ti stanno mettendo troppa ans-»
«Parlo di.. noi»

Lo vidi immediatamente incupirsi, passando da un'espressione confusa ad una di stupore.

«Cosa intendi?»
«Non lo so, ho paura. È da giorni che ci penso.. e non voglio perderti. Mi piace stare con te, mi sento finalmente a posto, ma se non dovesse andare bene tra noi? Ho valutato ogni opzione e so che non potrei resistere senza di te.» Dissi intrecciando le nostre mani, gesto che negli ultimi tempi mi aveva aiutato a riprendere il controllo.
«Io sono qui per te Betty, lo sono sempre stato. È da poco più di due mesi che cerchiamo di farla funzionare e mi sembra stia andando benissimo. Non sono mai stato così bene con nessuna ragazza, forse proprio perché tu sei differente da tutte le altre» Strinse le mie mani.

Era ormai Marzo e, dal nostro primo bacio alla festa di capodanno, era trascorso diverso tempo. Insieme ad Archie ogni giorno sembrava una nuova avventura, anche quando si trattava soltanto di rimanere a casa a guardare un film, e riusciva a tenermi lontana dai pensieri che frequentemente mi opprimevano; mi rendeva la vita più leggera.
Stare insieme a lui era davvero stupendo e tutte le fantasie che mi ero fatta negli anni, fin da quando eravamo due bambini, su questo rapporto insieme adesso sembravano avverarsi.. ed era tutto ancor meglio di quanto avessi mai potuto immaginare.
In due mesi non avevamo mai parlato di "essere fidanzati" o altro, forse perché ci sembrava superfluo farlo o perché, in realtà, avevamo paura di perdere in primis il nostro splendido legame antecedente a tutto questo.

Ci bastava stare insieme, senza apporre etichette alla nostra relazione.

«Già, sta andando tutto benissimo tra noi, vorrei potesse non finire mai..» dissi poggiando la mia testa sulla sua spalla «Scusami se a volte mi faccio prendere dallo sconforto, ma proprio non riesco a credere che tutto questo, tra noi, sia reale.»

«Hey, tranquilla. È tutto reale ed è bellissimo.»

Si avvicinò a me e, avvolgendomi tra le sue braccia, mi lasciò un leggero bacio sulle labbra.

Through the window ● {Barchie}Where stories live. Discover now