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Caroline sbuffava come un treno a vapore seduta sulla sua sedia in cucina, osservando ormai priva di appetito la cena fredda che le stava davanti. Aveva aspettato Dimitri tutto il giorno, invano. Le aveva detto che sarebbe passato così lei si era data da fare per cucinare qualcosa di veramente buono per festeggiare il suo compleanno, gli aveva comprato un regalo, gli aveva persino cucinato una torta con crema alla vaniglia come piaceva a lui. E lui non si era fatto vivo, non aveva mandato un biglietto, niente. Guardava le salsicce, le patate fritte e la birra che aveva comprato e invece che appetito lo stomaco le bruciava di delusione. Sapeva che era molto impegnato. Ma almeno un biglietto ...

Erano le nove di sera quando finalmente si arrese e andò a prepararsi un bagno caldo, senza neanche sparecchiare la tavola. Voleva immergersi nell'acqua bollente e lasciarsi cullare dal sapone: sarebbe stata meno arrabbiata dopo, troppo rilassata per pensare ad altro. Così sempre sbuffando si diresse in bagno per riempire la vasca.

Spogliandosi, si guardò allo specchio. Non era una cosa che faceva spesso, più per abitudine che per altro: negli ultimi anni con i suoi genitori aveva preferito non scorgere il proprio riflesso: troppo sciupata, magra, malandata e malaticcia. Non era riuscita a specchiarsi per tanto tempo. E poi non era vanitosa, non amava rimirarsi, per questo guardandosi allo specchio del bagno, si stupì. Non riconosceva la ragazza che le restituiva lo sguardo confuso. Era piena nelle cosce ma le gambe erano ben delineate, la pancia solo lievemente accennata, il seno gonfio. Era ingrassata parecchio nell'ultimo anno, ma le stavano bene quei chili in più. Aveva un'aria sana, i capelli ormai le arrivavano alle spalle, lucidi e ardenti. Aveva lentiggini sparse in tutto il corpo altrimenti candido come la neve, piedi piccoli e la bocca imbronciata. Si guardò ancora un attimo, stupendosi di essere diventata così: si guardava e si sentiva bella. Sospirò. Aveva voglia di stare con Dimitri, di sentirlo sotto le mani, del suo respiro addosso. Distorse lo sguardo dallo specchio, frustrata, poi si immerse nell'acqua calda, da cui si alzavano volute di vapore che rendevano appannato l'ambiente. Si immerse lentamente, poi si distese lasciandosi cullare dall'acqua e dall'odore di rosa che tanto le piaceva. Era così, quando sentì bussare alla porta. Era un ticchettare urgente, e lei si stupì perché era già passata l'ora del coprifuoco. In fretta si alzò e si avvolse nell'accappatoio, rischiando di scivolare mentre correva ad aprire la porta, leggermente intontita dal bagno. Quando la spalancò trovò Dimitri davanti a lei, negli occhi una disperazione che non gli aveva mai visto. Entrò, con un foglio in mano e la faccia di chi vede tutti i propri sogni andare in frantumi. Lei si affrettò a chiudere la porta, poi lo guardò addolorata. Non ci fu bisogno di spiegazioni, aveva già capito.

Dimitri era stato chiamato in guerra.

***

Quello stesso giorno, a chilometri di distanza, Joseph si rigirava tra le mani le fotografie che aveva chiesto a Caroline di spedirgli. Le aveva detto che sarebbe sembrato strano il fatto che un fidanzato non avesse neppure una foto della sua promessa sposa, anche se non sapeva se lei avesse creduto o meno a quella stupidaggine. La verità era che voleva vederla e una foto avrebbe più o meno saziato quel desiderio ogni giorno più urgente. Comunque lei gli aveva mandato ben due foto con la lettera della settimana dopo, che gli era arrivata il giorno prima. Erano belle fotografie, non troppo grandi e con i bordi tagliati in modo elegante, a piccole onde. Lei sorrideva spensierata in entrambe, i capelli decisamente più lunghi rispetto a come erano quando lui era partito. Era più paffuta, le guance erano piene e piegate in un bel sorriso. Non si vedevano i suoi colori, ma lui conosceva la sfumatura di rosso tiziano che avevano i suoi capelli e il verde cristallino dei suoi occhi ed era così che la vedeva. Indossava il vestito a fiori verdi che aveva comprato l'anno prima per il suo compleanno, quello che le donava molto. Joseph guardandola aveva sospettato che ormai le andasse un po' stretto, soprattutto sul petto. La prima foto era un primo piano, in cui si riusciva a scorgere persino qualche lentiggine, nella seconda invece si vedeva lei seduta su una sedia e con le gambe accavallate, in una posa inconsapevolmente sensuale.

L'uniforme Nera con la Svastica RossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora