Locomotiva

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Caroline, man mano che le settimane scorrevano, si sentiva sempre più triste alla notizia di dover lasciare Berlino. Non se n'era neppure resa conto, ma in quei mesi si era affezionata alle vie affollate, alla sua stanzetta troppo fredda, al fiume che scorreva placido fuori la finestra. Si era sentita accolta e rinata in quella città così frizzante e piena di vita. E poi aveva conosciuto un sentimento nuovo, durante quell'estate fatta di gelati e passeggiate, di baci sotto la pioggia. Sentiva una fitta al petto ogni volta che ripensava a Dimitri, il ragazzo con gli occhi blu che l'aveva incantata con la sua sfacciata dolcezza. Si sentiva terribilmente in colpa per tutto quello che gli stava facendo, eppure non riusciva ad allontanarsene. Ogni volta che ripensava a Capodanno stava male fisicamente, per questo aveva provato a rinnegare il fattaccio, ma non ci riusciva. Non riusciva a non sentirsi una donna della peggiore specie quando lui la baciava quasi con riverenza. Lei che lo metteva in pericolo in maniera così plateale e poi lo tradiva con un ufficiale nazista.

Stava male ogni volta che guardava Joseph. Non voleva più vederlo, non voleva più avere nulla a che fare con lui, voleva solo un po' di pace e sapeva che non gliela avrebbe mai concessa. Sentiva di essere arrivata al limite della sua sopportazione. Joseph era un'altalena emotiva, sempre pronto a ferirla in qualche modo, con uno schiaffo o con un bacio. Aveva provato a giustificare sé stessa, ripetendosi che era ubriaca, che si era lasciata trasportare dalla loro recita, che da bambina aveva avuto qualcosa di molto simile ad una cotta per lui. Ma sapeva che erano scuse, solo scuse, dannate stupidaggini. Lei aveva voluto quel bacio, chissà come e chissà perché, lo aveva desiderato. E si odiava per questo.

Sapeva che Joseph probabilmente stava passando un inferno simile al suo, ma lei faceva finta di non capire. Le bastavano i suoi scheletri, non voleva sopportare anche quelli di lui.

Caroline, con questi sentimenti, aveva imballato la maggior parte delle cose di Joseph ma aveva fatto ben poco con le proprie. Non poteva andarsene, non voleva, il suo unico desiderio era rimanere in quella casa e ogni qual volta sarebbe stato possibile, vedere Dimitri. Immaginava come sarebbe stato bello passare le fredde sere di Febbraio con una cioccolata e Dimitri accanto a lei nel divano del salotto che non le era permesso usare. Avrebbero ascoltato i vinili e lei gli avrebbe insegnato a ballare, e poi si sarebbero baciati. L'avrebbe baciata con la bocca che ancora sapeva di cioccolata e toccata con le grandi mani callose per il lavoro che svolgeva.

Ma sapeva che erano fantasie. Come avrebbe fatto a convincere Joseph a lasciarla andare?

La risposta l'aveva ottenuta una mattina bianca di neve da Dimitri. Si erano visti e come ogni volta da quando avevano saputo del trasferimento, non facevano che toccarsi. Non riuscivano a non mantenere un contatto fisico, con le mani, con le labbra, anche solo con un lieve sfregamento della caviglia di lei nella gamba di Dimitri, mentre erano seduti. Parlavano poco e si fissavano continuamente, incerti su cosa dire ora che il loro tempo era finito. Ma quella mattina Dimitri era radioso e i suoi occhi sembravano molto più chiari del solito. Non fece che parlare e parlare, stordendola con le sue chiacchiere e donandole un buon umore che ormai da qualche settimana aveva perso quasi del tutto.

«Elly ho pensato ad una soluzione» aveva detto infine sotto un pino carico di neve, in un angolo del parco, e Caroline capì il perché dell'allegria e delle chiacchiere: era allegro perché pensava di aver trovato una soluzione e parlava tanto perché sapeva che non avrebbe potuto dire in un luogo meno isolato quello che invece aveva bisogno di esprimere. Lei però non aveva molte speranze.

«Sai com'è Joseph, Dima» lui annuì raggiante.

«Si, lo so. È per questo che abboccherà. Ascoltami» e poi cominciò a spiegare la sua idea, e man mano che parlava il sorriso sulle labbra di Caroline si allargava. Alla fine, lui la guardava negli occhi con aria soddisfatta e lei non riuscì a non trattenersi dal saltargli al collo e baciarlo, facendolo ridere tra le sue labbra.

L'uniforme Nera con la Svastica RossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora