3.capitolo

191 8 11
                                    

Mi svegliai infastidita dai raggi di sole che mi pungevano le palpebre. Cercai di riaddormentarmi ma la luce insistente me lo impediva. Sbuffai sonoramente. Odiavo le mattinate.
Mi sedetti tutta indolenzita ancora a causa del viaggio. Sinceramente era tutta colpa di quel fottuto aereo!Ho una paura matta per quel coso volante! Ma, come sempre, non volevo dimostrarmi debole specialmente davanti a George. Non si sa mai magari lo avrebbe riferito alla zia. Scacciai velocemente il pensiero. Se avrei continuato così la giornata sarebbe cominciata davvero male.

Mi stroppiccai gli occhi rimanendo di sasso. Le pareti blu notte circondavano la stanza spaziosa arredata con mobili modernamente fatti all'antica. Forme sinuose erano intagliate nel legno bianco dei armadi, della scrivania e nella cornice di uno specchio rotondo. Le tende pesanti, cucite con stoffa costosa, inquadravano vetri altissimi dai quali spuntava la vista sul giardino. Mi liberai della coperta per aprire la finestra e uscire sul balcone rotondo e spazioso. La vista mi tolse il respiro. Alberi, cespugli e fiori colorati erano modellati in forme definite accerchiando una piscina con acqua cristallina.

WOW!

Mi gettai sul letto ammirando il soffitto dal quale pendeva un lampadario di cristalli. Era meraviglioso...come se mi sarei svegliata in una fiaba di principesse. L'entusiasmo però non durò per molto. Pensai alla mia vecchia camera a Ljubljana. Quando uscivo mi ritrovavo con una Nina che prepara la colazzione perché "è il pasto più importante della giornata" oppure ascoltavo la discussione tra Klemen e Leo sul fatto della posizione migliore per fare sesso o mi semplicemente perdevo nelle dolci melodie di Jurij appoggiato alla finestra con la chitarra in mano. Sorrisi con malinconia realizzando che non avrei trovato nessuno di loro al di là della porta.

Il suono del cellulare mi portò alla realtà.
>>Nina!<<Soltanto lei poteva percepire quando avevo bisogno di lei.

>>Ma che sei scema?! Non mi hai mandato nessun messaggio che eri arrivata! Mi hai fatto quasi prendere un colpo ma te ne rendi conto che ho passato la notte in bianco controllando i voli degli arei per Londra tutta la notte?! Giuro che quando ti vedo ti cavo la testa! Mi hai fatto perdere 3 anni di vita!<<

Sbattei una mano contro la fronte >>O santo cielo me ne ero completamente scordata! Ero esausta mi sono precipitata nel letto quando sono arrivata. Scusa non si ripeterà.<<

>>Meglio per te se tieni ai tuoi capelli di colore castano perché te li ridurrei con piacere in un verde vomito.<<Risi a quelle parole. Quando voleva sapeva farti paura.

>>Be almeno si intonerebbero con i miei occhi.<<
Anche se non la vedevo sapevo che aveva girato gli occhi al cielo.

>>Lena i tuoi occhi non hanno colore di un verde vomito ma comunque non ti stavo chiamando per discutere di questo. Come ti trovi da tua zia?<<

>>È una domanda retorica per caso?<<Chiesi sarcastica rotolando giù dal letto.
>>E dai non fare la difficile dalle un'opportunità magari è cambiata.<<
Mia zia cambiata? Sì e gli elefanti volano.

>>Dopotutto era stata lei a insistere per averti lì.<<
"Giusto ma mi pare che tu stessi tralasciando un piccolo dettaglio. IO NON VOLEVO VENIRE QUI!" Esclamai.

>>Vabbe' ma ora ti trovi che tu voglia o no.<<Fece una pausa e proseguì con tono meno duro >>Cerca di trarre il meglio che puoi dalla situazione. Dopotutto ci siamo sempre riusciti vero?<<Sapevo che aveva ragione ma allora perché facevo tanta fatica a metterlo in pratica?

>>Si ci SIAMO sempre riusciti. Ora sono sola in questa casa enorme. Mi servirà google maps per ritrovare di nuovo la mia stanza.<< Sospirai rassegnata.

Anime spezzateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora