capitolo 3

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Il giorno dopo mi svegliai e notai che avevo dormito oltre le 12. Accesi il telefono e trovai la sua risposta. Ero cosi emozionato che iniziai a tremare. Non volevo aprirlo. Ho esitato qualche minuto.
Fottiti.

" hey ciao. Quando vuoi"
La sua risposta. Mi immaginavo lei che me lo diceva con il suo dolcissimo accento nordico.

" ti mando il mio numero cosi ne parliamo a voce ti va?" le rispondo
" certo" risponde lei

Inziammo a telefonarci tutti i giorni. La mia vita era cambiata
Da quando c'era Micol vedevo tutto rosa e fiori. Persino mia madre avevo notato un grande cambiamento in me.
" ma allora parlami un po' di questa ragazza" mi chiese un giorno
" micol...che dire...é un ragazza meravigliosa. É tutta la perfezione che si può trovare in una persona"
" si vede che sei propio cotto! Non voglio guastarti la festa,ma tuo apdre ti ha cercato" mi dice

Mio padre. Non lo sentivo da anni.
Avevo ricominciato a sentirlo perché insisteva che mi sposassi e mettessi su famiglia piuttosto che pensare alla musica.

Decido di chiamarlo. Deve smetterla una volta per tutte.

" papá"
" alfred. Come stai? É da un po' che non ci sentiamo"
" no qui tutto bene. Tu tutto bene?"
" si tutto bene. Ascolta figliolo, c'é una cosa che volevo dirti. So di esser stato molto insistente e insensibile verso ciò che sono le tue passioni. Sistemati quando vuoi. Sposa chi vuoi. E chiunque lei sia sono certo che sará quella giusta"
" grazie papá" dico emozionato
" prego figliolo. Adesso devo andare. Fatti sentire più spesso."
' si ciao papá a presto'
' ciao alfred'

Siii dopo mesi finalmente ricomincio a sentire la libertá che tanto mi era mancata. Ora posso concentrarmi su Micol.

Decido di chiamarla.
" hey ciao nicole che si scrive Micol"
" ciao Alfred...no aspetta non posso fare battute" dice lei

Continuammo a sentirci. Ogni giorno. Ogni ora. Sempre.
Decisi che dovevo chiederle di uscire prima o poi.
" micky senti una cosa, ma ti andrebbe di andare fuori a cena insieme una volta?"
Attendo.
Non risponde. Oddio che succede?
" alfred mi senti? Scusa penso che sia saltata la linea. Comunque si mi amdrebbe. Dimmi luogo, ora e giorno"

La sera dopo ore 20:00 davanti a un bar non lontano da dove stava lei.
Mi misi una camicia, giacchetto in pelle, adidas e jeans scuri.
" eh mamma mia dove vai cosi elegante?" mi chiede mia madre stupita
" ehhhhhh" rispondo io
Mi fece l'occhiolino, aveva capito tutto.

Mentre uscivo dal quartiere incontrai i miei amici che anche loro mi chiesero dove stessi andando. Loro non sapevano di Micol. Lei era il mio segreto.

" ma no niente fra mi vedo con Jennifer" dico
Jennifer era una mia fan che our di attirare la mia attenzione si vestiva sempre mezza nuda. Non che non lo apprezzassi solo che recentemente sentivo il bisogno di cambiare. Di dare una svolta alla mia vita.
Micol era il mio vento di primavera, la mia pioggia in estate, la neve ad aprile...era tutto ciò che c'era di bello su questa terra.

Arrivato davanti al bar ho iniziato ad agitarmi. Chiamo mia madre oer avere un po' di compagnia. Improvvisamente da lontano la vedo. Wow. Perdo la voce. Non ci capisco più niente. É bellissima. Quel vestito rosa con il giacchetto bianco le sta divinamente.

" hey " le dico
" hey" mi dice lei nervosa

Ci dirigiamo insieme alla macchina. Per l'occasione decisi di sfruttare la range rover che usavo di rado.
La portai in uno dei ristoranti più belli di Roma con una vista sulla cittá da togliere il fiato.
La serata passò abbastanza tranquilla. Tranne che per un problema con una delle carte e le chiavi che avevo dimenticato sul tavolo. La riaccompagnai in collegio.
Prima che salisse non ce l'ho fatta più. Le ho dato la buonanotte e poi l'ho baciata. Lei ha ricambiato subito senza esitazione. Non volevo che finisse mai quel momento. Dopo tanto tempo ero innamorato.
" te iubesc" le dissi
" cosa vuol dire?"
" ti amo in rumeno"
"ikh hab dir lib"
" cosa vuol dire?"
" ti amo in yiddish"

Dopo altri baci ci salutammo.

La vidi salire.

Non dimenticherò mai questa serata. Tornato a casa le mando un messaggio per dirle che sono arrivato e imposto la sveglia per andare in palestra.

Grazie di esistere Micol

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