𝑪𝒐𝒐𝒍 𝒄𝒂𝒕𝒔

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E' sempre così dolce, così piccolo, Freddie vorrebbe che sorridesse sempre perché è tutto per lui.

-Buongiorno John- si piega in avanti gli da un bacio sulla tempia, passandogli poi una mano tra i capelli, tirandoglieli dietro l'orecchio e scendendo poi con la nocca sulla guancia tonda. John lo guarda tra il preoccupato e il languido.

-Sospetta qualcosa secondo te?- domanda piano, sempre con quel tono di voce delicato e pacato.

Freddie sghignazza.

-Non so quanto possa essere furba e scaltra quella testolina bionda- gli risponde sistemandosi meglio vicino a lui, tirandogli via il resto delle coperte, lasciandolo scoperto poco sopra il suo delizioso e tondo fondoschiena ed eccolo che abbassa appena lo sguardo per quel gesto, gli regala un sorrisetto piccolo, uno di quelli per cui Freddie impazzisce e vorrebbe solo baciargli la fossetta a lato.

Freddie allunga distrattamente una mano al centro della sua schiena, gli conta piano le costole, gli fa il solletico perché John si ritrae dai suoi polpastrelli, ma si avvicina ancora di più a lui, sono naso contro naso.

Si guardano, John fa sempre fatica a reggere lo sguardo di Freddie, e allora lo abbassa di nuovo, forse aizzando l'altro a fargli ancora i dispetti.

Perché Freddie faceva apposta a fargli fare così, perché gli diceva sempre che era adorabile, che gli veniva voglia di riempirlo di baci.

Ed è più o meno quello che decide di fare proprio in quel momento, quello di saltargli addosso, farsi strada tra le gambe magre e coprire la sua faccia di baci.

-Dobbiamo andare- mugugna poco convinto John, le mani ferme attorno alla vita sottile di Freddie, l'asciugamano scomparso e sono solo pelle contro pelle. Ha il viso in fiamme, la bocca dell'altro che bacia ogni singolo centimetro del suo viso e i denti che mordono piano il mento tondo.

-Ho detto cinque minuti. Si possono fare tante cose in cinque minuti- afferma con voce fin troppo convinta a voler replicare davvero quello che avevano fatto la notte passata, dopo il concerto.

John sprofonda nell'imbarazzo di sentire il corpo risvegliarsi dal torpore del sonno, fin troppo in fretta, anche se innegabilmente quel calore languido nel basso ventre è sempre qualcosa di troppo bello. Soprattutto se glielo scatenava Freddie.
-Uhm, non-non mi sembra il caso- boccheggia John, ha le dita lunghe dell'altro già tra i capelli e le labbra morbide sul collo bianco.

Si morde il labbro inferiore.

Si immagina già le ovvie battute che Roger gli avrebbe scoccato nel vedere quegli aloni violastri che campeggiavano sulla pelle lattea. E Freddie a sghignazzare con Brian che lui si che aveva capito tutto.

-Ah! John mi stavo dimenticando- il viso di Freddie si alza dal suo collo, dandogli forse qualche secondo in più di respiro e gli occhi sornioni dell'altro sono nei suoi. John deglutisce, ha la bocca piena di saliva.

-Cosa-

-Ho promesso a Roger di darti un bacio se ti ritrovavo. Da parte sua- e allora l'altro si sporge in avanti ma prontamente John, tra una risata e l'altra, gli porta una mano alla bocca.

-No, no, aspetta-
Freddie lo guarda con finto stupore.

-Non vuoi il bacio di Roger?- domanda con voce fin troppo acuta, Freddie è seduto sul suo bacino e John prende coraggio. Si tira a sedersi, la schiena dritta, Freddie che lo osserva attento, gli occhi da gatto aperti e solo per lui.

John si concede un gesto fin troppo romantico e alza entrambe le mani, andando ad appoggiare i palmi sulle guance magre dell'amico, con il pollice destro azzarda uno sfiorare appena alle labbra socchiuse. In un raro momento in cui riesce a zittire e ad ammaliare Freddie si sente estremamente bello e affascinante. Sfiora la punta del suo naso con il proprio, socchiude gli occhi cercando di risultare il più sensuale possibile.

-Lo voglio da te- sussurra piano ma non aspetta la risposta dell'altro perché in quello slancio di coraggio, chiude gli occhi, apre la bocca e si preme contro quella di Freddie, che non indugia un solo istante a schiuderla nel momento in cui John gliela riempie con la propria lingua.

A John piace metterne tanta e questa cosa fa sempre riempire di brividi piacevoli chi riceve un suo bacio. E sentire Freddie Mercury che rabbrividisce tra le proprie braccia, mugugnando anche di un piacere ben poco celato, beh, non è assolutamente male.

John continua a baciarlo, Freddie scivola con le dita sulla nuca, stringe delicato una ciocca di capelli e sente il mento umido di saliva e lo schiocco sensuale ed erotico delle labbra che si separano e poi si uniscono ancora, in una serie di baci infiniti.

Purtroppo i polmoni di entrambi reclamano aria, si separano con i denti di Freddie affondati nel labbro inferiore di John, il quale ha il volto paonazzo, il fiato cortissimo e il cuore che martella al centro del petto.

Freddie ha gli occhi socchiusi, sono languidi, scuri, bellissimi.
John sa che vorrebbe dirgli qualcosa, forse una battuta, forse una frase dolce come "sei tutto pazzo, Deacy" ma Freddie deglutisce, si morde le labbra gonfie e lo fissa.

Si preoccupa e d'improvviso tutta la sicurezza di qualche istante prima si sgretola piano di fronte al mutismo dell'amico.
-Non-non dovevo- ma l'indice sinistro di Freddie si poggia sulle sue labbra, lo zittisce. John lo guarda, l'angolo destro della bocca alzato in un piccolo ghigno.

-Fallo ancora- ha la voce così bassa Freddie, così languida che John ha un tremore che gli percorre tutta la schiena.

E se Freddie voleva ancora che lo baciasse, non si sarebbe tirato indietro.

Assolutamente no.

Con un colpo di reni ribalta la posizione, ancora stretti uno tra le braccia dell'altro, John sprofonda tra le gambe di Freddie che gliele stringe attorno alla vita mentre lo bacia ancora, lo bacia fino a che gli avrebbe rubato l'ultimo sospiro e avrebbe voluto annegare nei suoi occhi languidi e vogliosi.

Avrebbero ritardato di qualche minuto, ma in fin dei conti erano Freddie Mercury e John Deacon, per cui...

Roger continua a percorrere il corridoio con passo lento, mettendosi le mani in tasca.

Si ferma solo quando girato l'angolo incespica quasi nei piedi di Brian, appoggiato al muro, le braccia incrociate contro il petto magro e lo sguardo di chi sa già.
-Ti ha fatto vedere con chi era in camera?- gli domanda con fare serafico, il sorrisetto scaltro, la testa riccia appena inclinata di lato.

-No- risponde il biondo e qualcosa si muove nella sua testa quando incrocia lo sguardo eloquente dell'amico.

-E John è ancora scomparso?- continua a domandare Brian e Roger allora socchiude la bocca, sta per parlare quando finalmente capisce.

E allora si lascia andare ad una esclamazione fin troppo colorita facendo sorridere a pieni denti l'amico, che apre la mano magra e dinoccolata verso di lui.

-Paga Roger- intima continuando a ridere e allora storcendo il naso e sbuffando ancora, Roger sbatte sul palmo aperto dell'altro cento dollari anche ben spiegazzati.

-Cristo, non è possibile che tu vinca sempre-

Brian si mette in tasca la banconota.

-E' che capisco più di te, Roger, tutto qui-

•'¨'°÷•..××,.•'¨'°÷•..§

Tra qualche giorno pubblico la prima parte della poly.

Ovviamente sempre se riesco a resistere alla tentazione di pubblicarla...

And nothing

Come ogni singola One Shot.

Vi è piaciuta?

Si? uwu

No? ٩(ఠ益ఠ)۶

-continuerò a chiederlo in ogni One Shot :))-

գυєєи||οиє ѕнοτWhere stories live. Discover now