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Il rumoroso squillo del mio cellulare interrompe il mio stato di trance. Afferro io dispositivo dato a me in dotazione per telefonare, messaggiare e controllo chi è che rompe le scatole alle otto di mattina. Osservo il display e i miei occhi si fanno a cuoricino: È Chase! -chi l'avrebbe mai detto...-

-Pronto?!- pronuncio con un po' di incertezza.
-Ciao Eva, senti... non potresti un attimo affacciarti alla finestra?- anche lui sembra un po' nervoso. Io leggermente sbigottita dalla sua richiesta gli chiedo:
-Perchè?-
-Non fare troppe domande e affacciati!-
Mi affaccio alla finestra nonostante sia in pigiama, struccata e spettinata. Trovo sul marciapiede Chase sorridente, che con una mano regge un sacchetto e con l'altra mi fa cenno di saluto. Anch'io timidamente gli accenno un saluto. Lui urla dal marciapiede:
-Scendi! Ti porto a fare colazione!-
-Aspetta che sono in pigiama, aspettami lì.- rispondo.
Mi viene un attacco di panico: come cacchio faccio adesso?
Afferro un paio di shorts di jeans e una maglia bianca con il logo di "Gun's and roses" infilo le sneakers, in fretta, afferro la borsetta e ci metto cellulare e portafoglio. Esco velocemente dalla camera ed entro in ascensore. È pieno di persone, non arriveró mai da Chase... cacchio!
Nonostante l'ascensore sia stra colmo di gente, inizio ad acconciare i miei lunghi capelli rossi -giusto per renderli presentabili- e guardo dallo specchio, i volti degli uomini in carriera al mio fianco, con un'espressione sconcertata, io faccio finta di niente, perdendo quell'ultima briciola di dignitá che mi è rimasta. Esco di corsa dall'albergo e vedo Chase che si guarda intorno. Gli corro incontro e lo abbraccio. Lui inizialmente è stupito, ma poi ricambia anche lui stringendomi ancora più forte. Mi bacia sulla nuca e io gli stampo un bacio sulla guancia. Riesco a sentire il suo profumo di mento che pervade le mie narici. È un profumo delizioso:
-Ciao Bella!- mi saluta.
-Ciao! Dove vuoi portarmi oggi?-
-A fare colazione da qualche parte, ma prima volevo darti questo.- mi informa, porgendomi il pacchetto che ha in mano.
-Oddio, è per me?!- esclamo.
-Sì, apriloo!- mi incita lui. Inizio a scartare il pacchetto e apro la scatola... non ci posso credere. Il vestito lilla che avevo visto nella vetrina del negozio di Brooklyn.
-Ma è bellissimo! È esagerato, non dovevi... non posso accettarlo.-
-Ti prego, ti tengo!-
-Grazie mille!- lo ringrazio. Lo abbraccio nuovamente.
-Promettimi che lo metterai sta sera.-
-Cosa c'è sta sera?- gli domando ingenuamente.
-Sta sera, la lights out ha organizzato una specie di evento esclusivo per festeggiare la fine del tour e tu ovviamente sei invitata.-
-Wow, che forza!-
-Già... Però, adesso andiamo a fare colazione? Ho un po' di fame.- chiede?
-Certo, hai ragione.-
Ci dirigiamo verso il bar dove faccio quasi tutti i giorni pranzo con Tiffany, durante la pausa del lavoro e facciamo colazione tranquillamente. Sorseggio lentamente il mio cappuccino, mentre lui beve in un sorso il suo caffè espresso.
Finita la colazione, Chase mi riporta in albergo:
-Ti passo a prendere per le otto e mezzo, va bene come orario?-
-Va benissimo.- facendo qualche calcolo...per essere pronta per le venti e trenta, devo iniziare a prepararmi per le diciassette e mezzo. Ce ne vuole di tempo per aggiustare la mia brutta faccia e tra tutte quelle fashion blogger che saranno presenti sta sera, non posso sfigurare... insomma.

Tour boy⚡️| Chase HudsonOù les histoires vivent. Découvrez maintenant