Sei.

1.5K 83 73
                                    

Sabato.

La parte più alta del suo baldacchino non era mai stata così interessante e piena di dettagli mai visti prima come in quel momento, rifletté distrattamente Lily, mentre restava con la testa sprofondata nel cuscino e le palpebre spalancate, permettendo così ai suoi occhi stanchi per il mancato sonno di dare il loro buongiorno al mondo. Se quello sarebbe stato effettivamente un buon giorno, comunque, lei non lo sapeva ancora e di certo non aveva la benché minima voglia di domandarselo.

Era logico, per l'appunto, che dopo tutto quello che era successo la sera prima avesse trascorso quasi l'intera notte completamente sveglia, a fissare con meticolosità i contorni di qualunque oggetto si stagliasse nel buio della sua stanza e ad ascoltare i respiri tranquilli delle sue compagne placidamente addormentate. Beate loro, per inciso: perlomeno, sotto quel tetto, qualcuno che era in grado di dormire profondamente come Merlino comanda esisteva ancora. Qualcuno che naturalmente di nome non faceva Lily Evans.

Nella sua mente si erano susseguite ininterrottamente tutte le scene del giorno precedente, quando ancora aveva il cuore leggero, nessunissimo peso a comprimerle lo stomaco e quando la Burrobirra proposta da James Potter aveva ancora il retrogusto di una proposta innocente e assolutamente non traumatizzante. Ma più ripensava a quello che aveva fatto, a quello che aveva accettato di fare, più veniva pervasa dalla consapevolezza di essere un'idiota con i fiocchi e di essere semplicemente caduta nella sua trappola quasi senza nemmeno accorgersene, come un insetto che rimane inevitabilmente impigliato nella tela intessuta da un perfido ragno.

Il paragone tra Potter e il ragno che la sua mente aveva prodotto le piacque enormemente, perché era proprio così che lui l'aveva abbindolata: circuendola con le sue parole, costruendo per tutta quella settimana una trappola fatta di convinzioni che si sgretolavano, sicurezze che vacillavano e nuove consapevolezze che le rischiaravano la mente a tempo zero. E poi, infine, facendola cedere senza che se ne rendesse minimamente conto.

A rischiararle la mente come un fulmine a ciel sereno, tuttavia, era giunta ancora una volta in aiuto la nostra Alice Prewett. Quando Lily era infatti tornata in dormitorio, non aveva esitato a riferire alla sua amica quel normalissimo scambio di frasi tra lei e Potter - aveva persino indugiato sulla maglia a rovescio indossata da Black, povera sciocca - ma, una volta terminato il suo breve racconto, Alice l'aveva sorpresa con un'espressione che non era decisamente nel suo stile.

Dire che aveva la mascella rasoterra era quasi un vero e proprio eufemismo, perché tutto nel modo in cui i suoi occhi si erano spalancati e le sue labbra socchiuse, suggeriva che le fosse stata appena sbattuta in faccia una consapevolezza nuova e completamente inattesa. E Lily si era persino spaventata, chiedendosi inconsciamente se Minus avesse per caso deciso di testare ancora una volta sulla mascella della sua amica quella dannata Fattura Paralizzante, se non fosse che Alice si era riscossa praticamente a tempo zero e quell'espressione di puro stupore era stata sostituita da un sorriso radioso altrettanto inappropriato.

«Sia lodato Godric, Lily! Non pensavo che avresti mai accettato di andare a Hogsmeade con James!»

Quella singola frase era bastata a far crollare sulle spalle della rossa tutto il mondo con il suo gigantesco peso, colpendola con la violenza di uno schiaffo in pieno volto. E adesso era lei quella che appariva quasi paralizzata, mentre fissava il vuoto con gli occhi sgranati e percepiva il suo cuore pompare nel petto a una velocità triplicata.

Alice si era preoccupata da morire vedendola in quello stato, naturalmente, soprattutto nel momento in cui le aveva passato una mano davanti agli occhi e si era resa conto che la sua migliore amica non dava alcun segno di vita. Si era voltata un paio di volte a guardare anche lei il punto su cui Lily sembrava essersi incantata - magari c'era di nuovo George, il ragazzo della loro compagna di stanza Mary, che le fissava imbarazzato con addosso solo un paio di mutande - ma aveva constatato con immenso dispiacere che non c'era assolutamente niente di sconcertante alle sue spalle.

Seven ThingsWhere stories live. Discover now