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~breve prologo~

Fannie Nife.
Questo era il nome anagrafico della bambina dai lunghi e bellissimi capelli mori dalla forma boccolosa e dagli occhi color Agata Verde.
La piccola che da poco aveva preso residenza alla wammy's house, aveva una bellezza rara e una perspicacia spiccata, tanto da essere associata spesso ad una volpe.
Possedeva i lineamenti di una bambola: grandi occhi luminosi, contornati da ciglia nere e lunghe, labbra un po' carnose e un nasino alla francese. La sua pelle era chiarissima e rosata.
Purtroppo i suoi genitori l'abbandonarono quando era molto piccola, in un posto davanti la cattedrale di Winchester, dove sapevano perfettamente che da quelle parti non sarebbe stata ignorata; così difatti fu.
Fox aveva pochi mesi quando venne lasciata alla sorte, ma, fortunatamente, un uomo dal grande cuore la portò con sé nella sua dimora.
La sua così detta "casa" altro non era che un orfanotrofio che accoglieva molti bambini, brillanti.
Il signor Watari, come si faceva chiamare, lasciò la bambina nelle mani di Roger, nonché il custode dell'orfanotrofio conosciuto come "Wammy's House".
L'istituto non era molto moderno, in realtà sembrava una costruzione degli anni 50, sebbene gli interni fossero eleganti e raffinati... aveva uno stile accogliente, probabilmente un po' vintage.

Giorno dopo giorno, Fox cresceva tra quelle mura, diventando sempre più grande e più curiosa del mondo e della vita. Nel suo vivere in maniera agiata e protetta, poteva vedere arrivare e andare via molti ragazzi, quasi ogni mese.
Lei non era un tipetto semplice: era molto complessa e particolare e nota soprattutto per la sua allegra e vivace parlantina, che riusciva a riscaldare il cuore di tutti.
Quando arrivò il fatidico giorno in cui doveva scegliere il nome da tenere alla Wammy's House, decise di chiamarsi "Fox", come il suo peluche preferito e come l'animale a cui l'avevano sempre relazionata.
Nessuno doveva essere a conoscenza dei loro veri nomi, c'era la massima riservatezza a tal riguardo, anche se tra amici i nomi erano rivelati quasi sempre.
Le giornate passavano velocemente nell'istituto, poiché sempre piene di cose da fare, di attività stimolanti e fruttuose.
Quando "la bella" era più piccola, si distingueva per il grande fiocco rosso che portava sui capelli, che faceva risaltare i bellissimi e lunghi boccoli ereditati dalla madre. Adorava giocare con le sue bambole di pezza e leggere le favole sotto il grande albero nel giardino sul retro della Wammy's.

In uno dei tanti pomeriggi autunnali, Fox andò a sedersi sotto l'albero in questione.
Era un dì di fine ottobre, le foglie cadevano e i colori caldi creavano degli scenari meravigliosi, indimenticabili.
Sembrava proprio di essere in un quadro di Monet, pittore tanto amato dalla fanciulla.
Fox leggeva appassionatamente molti romanzi e quando lo faceva si immergeva totalmente nella sua immaginazione, tanto da non avere più consapevolezza della realtà circostante.
Proprio quel pomeriggio iniziò un nuovo libro: "Il giardino segreto" e mentre ne divorava una pagina dopo l'altra, qualcosa le cadde davanti ai piccoli piedini. Scrutò l'oggetto con interesse, scoprendo si trattasse di un Gameboy; proprio per questo, chiuse il suo libro e afferrò l'oggetto, alzandosi in piedi alla ricerca del proprietario dell'arnese. Sentendo una voce minuta, le orecchie le si drizzarono attente, e con la sensazione di aver trovato chi stava cercando, camminò fino alla schiena dell'albero, trovando poi due bambini molto graziosi.
Uno rideva e l'altro lo guardava serio. Quello con espressione fredda era seduto sulle radici dell'albero e teneva sulle gambe un libro; era biondo, dai capelli che ricordavano il colore delle spighe di grano o delle pannocchie.

Luccicano.

Pensò Fox, guardandoli incantata.
L'altro bimbo aveva una statura non particolarmente alta, era magro e possedeva dei bellissimi capelli castano scuro. I suoi occhi erano di colore blu intenso, simile a quello dell'oceano atlantico. Era sorridente e aveva dei lineamenti molto fini, che lo rendevano ancora più piacevole da osservare.
Era emozionata e un po' agitata all'idea di dover parlare con i due ragazzini per scoprire se le sue sensazioni erano corrette, ma prese coraggio ed impettita si diresse verso di loro, con passo determinato.
I due fanciulli non si accorsero subito della più piccola, così armandosi di un'altra dose di tenacia, Fox picchiettò con la punta dell'indice la spalla del ragazzo castano.
Lui si girò, sorridendo come sempre, e guardò la bambina che di consueto arrossì un po', mentre per auto-difesa aveva gonfiato le guance in modo buffo.

Il Destino nelle stelle - Mello Where stories live. Discover now