Capitolo tredici

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Draco continuò a pensare a quando aveva trovato Hermione in biblioteca. Così debole...così dannatamente bella.
Doveva smettere di pensare alla Granger. Era una Mezzosangue. Ma forse Nott aveva ragione, forse non doveva più prestare attenzione al sangue.  Infondo non era colpa sua se aveva genitori babbani, no?
"Ehi Drà, a che pensi?" lo interruppe Theodore entrando in stanza.
"Ehmm...alla Granger" disse Draco.
Ormai di lui si poteva fidare.
"Aaah, l'amore"
"Smettila"
"Sei tu che hai parlato della Granger"
"Non ho mai detto che la amo"
"Ma che ti piace sì...giusto?" chiese Nott sarcastico.
"Esplicitamente non ho detto nemmeno questo"
"Va bene Drà, io mi arrendo. Più che stare dalla tua parte non posso fare"
Il biondo annuì e si stese nuovamente sul letto.
"Alla fine abbiamo fatto bene a rompere i rapporti con Blaise. Quello è un pazzo!" urlò Nott ridendo.
"Eh già" rispose Draco spensierato.
"Ci stai ripensando?"
"Mh? Ah, ehmm...sì" ammise.
"Te l'ho già detto. Non è reato provare qualcosa per una persona...anche se sei Serpeverde. Ricorda che Pansy ti viene dietro dal primo anno" sorrise il moro.
"Forse hai ragione. Ma adesso non posso tornare lì e fare finta di nulla. Ora come ora è arrabbiata con me perchè...perchè le ho detto di essere come i primi tempi. Di trattarmi male e non guardarmi. E ci sta riuscendo. Cazzo se ci riesce. È una settimana che mi ignora, sto impazzendo"
"Amico tu sei proprio cotto sai?"
"Smettila Nott. È una cotta da niente, mi passerà"
"Ma tu vuoi che passi?"
Assolutamente no. Draco non voleva smettere di pensare a quei boccoli castani, a quegli occhi color nocciola, a quel sorriso maledettamente perfetto. Non voleva per nulla.
"Ho capito, ho capito" disse Theodore.
"Theo ma...adesso...se dovessi ritrovarmi per qualche motivo assurdo da solo con lei, come mi comporto?" domandò imbarazzato il biondo.
"Sai che sto pensando solo ora che è la prima volta che facciamo un discorso del genere? In otto anni. Diamine che vite amorose tristi che abbiamo"
"Solo perchè è la prima volta che una ragazza non cade ai miei piedi"
"È proprio per questo che non sai come sedurla. Tu ti sei sempre trovato una ragazza davanti senza fare niente, forse è questo che differenzia la Granger"
"Adesso basta. Rispondi alla domanda e fine"
"Beh...io non è che sia molto esperto.  Però se non sai come fare baciala, i discorsi lasciali alle stelle...no aspetta...non era così..cavolo era perfetta"
"Che idiota. Sei pure un poeta adesso?"
"L'ho letta l'altro giorno sul quaderno della piccola Weasley. Non sai come scrive bene"
"Uh uh, ma allora non solo l'unico con dei sentimenti"
"Ma che dici. Lumacorno ci aveva messi al banco insieme e ho buttato l'occhio sul suo quaderno, tutto qui. E poi lei è totalmente Off-limits o come si dice. Sta con Potter"
"Vorrei dire che tu sei meglio di Potter...ma sarei anti-etico, lui è il prescelto" rise Draco.
"Vai al diavolo Malfoy" disse Nott lanciando un cuscino all'amico.
"Okay, okay la smetto. È incredibile come siamo diversi noi Serpeverde quando stiamo nei dormitori. È come se fossimo liberi di essere...di essere umani" sussurrò il biondo.
"Se la vuoi mettere così"
"Comunque da domani inizia la settimana dedicata a Cedric Diggory...niente lezioni!" gridò Draco euforico.
"Pensi di metterti la sciarpa dei Tassorosso?" chiese il moro.
"Theo, noi non la mettiamo mai"
"Secondo questa teoria non dovremmo neanche innamorarci, dico bene?"
"Non di due Grifondoro"
"Ti ho già detto che non mi piace la Wealsey...ancora no, almeno"
"Aaah sei ceduto. Ho vinto, ho vinto" urlò il biondo.
"Che imbecille che sei" rispose Nott tirandogli un altro cuscino.
Dopodichè scoppiarono entrambi a ridere.
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Hermione stava ancora lottando con le sue vocine, quando qualcuno si sedette accanto a lei.
"Ciao Hermione"
"Ciao Luna"
"Stavo pensando, visto che domani non ci sono le lezioni...che ne dici se stasera organizziamo qualche gioco di gruppo al campo da Quidditch?"
"Oh, ehmm...sì bell'idea!" esclamò la riccia.
"Facciamo una lista ristretta degli invitati?" chiese Luna con la solita cadenza.
"Certo. Prendo un foglio" disse Hermione frugando nella cartella.
"Direi di mettere noi due, Harry, Ron, Ginny, Dean e Seamus..."
"Neville" la interruppe Luna.
"Okay, Neville, Lavanda la mettiamo?"
"Più siamo meglio è"
"E...poi?"
"Metti Cho Chang" propose la bionda.
"D'accordo. Tu pensa ad avvertire gli ultimi tre, a gli altri ci penso io"
"Perfetto. Ci vediamo alle 00:00 di stanotte...o dovrei dire di domani mattina. Ricorda di mettere la sciarpa dei Tassorosso" gridò Luna allontanandosi dal tavolo.
"Certo che quella ragazza è proprio strana" pensò Hermione.

Quando arrivò l'ora di cena, tutti i ragazzi sulla lista furono avvertiti e alle 23:50, Hermione e Ginny si ritrovarono a prepararsi per uscire.
"Prendi la sciarpa" urlò Ginny.
"Sisi ora la metto. Tu prendi la tua" rispose la riccia.
"Non ti preoccupare. Sei pronta?"
"Si"
"Se ci sgamano ci fanno fuori" rise Ginny.
"Ormai abbiamo 18 anni, devono pur capire che ognuno ha le sue necessità" disse Hermione.
La rossa annuì e prese la giacca.
"Andiamo o faremo tardi"
"Arrivo, arrivo" rispose la riccia chiudendo la porta.

Quando arrivarono al Campo da Quidditch c'erano già tutti. Ridevano e scherzavano.
"Ehilà, vi siamo mancate?" urlò Ginny avvicinandosi alla folla che si era creata.
"In un certo senso" rispose Harry ridendo.
Si misero seduti per terra formando un cerchio.
"Proporrei un brindisi in onore di Cedric" gridò Cho prendendo una bottiglia di Burrobirra posata sul pavimento.
Luna si era organizzata proprio bene. Aveva portato bottiglie di Burrobirra a volontà e aveva creato una barriera anti-suono, così nessuno li avrebbe potuti sentire.
"A Cedric" continuò Cho alzando la bottiglia e mettendosi la sciarpa dei Tassorosso.
"A Cedric" urlarono in coro tutti gli altri ripetendo il gesto della loro compagna.
Ognuno iniziò a bere la propria bottiglia, fino a quando non iniziarono i giochi. Ormai Hermione si era abituata alla magia, cavolo erano otto anni che viveva con essa, ma nonostante ciò non conosceva la metà dei giochi a cui giocarono. Erano tutti molto strani, e soprattutto pericolosi.
Quando l'ultimo gioco finì, tutti quanti si misero di nuovo in cerchio.
"Avete altro da proporre?" chiese Seamus con il fiatone.
Tutti si guardarono, e dalle loro occhiate si poteva vedere un po' di delusione.
"Hermione, ci fai provare un gioco babbano?" domandò Ron.
"Siii" urlò Dean spezzando il silenzio.

Era l'1:36, e nessuno aveva intenzione di andare a dormire.

"Va bene...ehmm..l'unico gioco che mi viene in mente è 'Obbligo o verità'" propose la ragazza.
"Dicci come funziona" disse Lavanda lanciando uno sguardo malizioso verso Ron.
Hermione spiegò velocemente le regole, e un enorme boato fece scatenare tutti. Era deciso, avrebbero giocato a quello.
Stavano per iniziare, quando qualcosa si mosse al di fuori della barriera. Due persone stavano camminando nella loro direzione.

A volte l'impossibile accade /~dramioneWhere stories live. Discover now