Capitolo undici

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"Blaise. È stato Blaise" disse velocemente Hermione.
"Mh?" bofonchiò Draco guardando la ragazza.
"Blaise è venuto in biblioteca mentre stavo studiando e mi ha chiesto di parlare. Ha iniziato ad accusarmi di avere una storia con te e poi mi ha sbattuto ripetutamente la testa ad uno scaffale, facendomi svenire" rispose la ragazza tutto d'un fiato.
"Io ti ho chiesto come stavi, non chi ti ha fatto svenire"
Hermione lo guardò. Non capiva.
"Me l'ha detto appena è tornato in camera. È lui che mi ha avvertito che stavi in biblioteca" continuò il biondo.
Hermione era pietrificata. Non sapeva che dire, nè tantomeno sapeva che fare. Restò a guardarlo per alcuni secondi.
"Granger senti...ho riflettuto molto sulla nostra 'storia' ma-"
"Non c'è nessuna storia Malfoy. Dimenticatela. Dimenticati tutto" sussurrò la riccia.
"Lasciami finire. Ho riflettuto molto su quello che è successo...e mi dispiace. Mi dispiace veramente tanto, ma non possiamo. Granger vedi" sospirò Draco.
"Nessuno approverebbe. Blaise ha quasi cercato di ucciderti solo perchè rischiavi di infangare il nome dei Serpeverde e...sinceramente non me la sento di avere un peso così grande, capisci? Che ne dici se torniamo ad essere il Draco Malfoy e l'Hermione Granger di sempre? I due nemici di casata. Quelli che si guardano sempre male e che si insultano nei corridoi" propose Draco.
Nella sua voce c'era un misto di paura, rabbia, tristezza, ma anche felicità...e questo fece riflettere Hermione. Sarebbe tornato tutto alla normalità. Ma in quel periodo la normalità non era più cosa ovvia. Come sarebbe potuto tornare tutto come prima? Quei baci non si potevano annullare.
Anche pensando a questo, Hermione non fece altro che bisbigliare una frase.
"Non potrei essere più d'accordo...insomma...sono stati solo due baci, no?" chiese la ragazza.
No che non erano stati solo due baci. Erano stati sentimenti, emozioni, sensazioni mai provate prima...eppure entrambi erano troppo orgogliosi per ammetterlo.
"Giusto. Allora ci vediamo a Pozioni. Ciao Granger" disse il biondo sparendo dalla visuale della ragazza.

Hermione rimase sola, persa tra i suoi pensieri. Come poteva pensare che sarebbe tornato tutto come prima? Era ovvio che non sarebbe mai successo. Ma perchè, perchè le importava così tanto? Si erano lasciati. Certo, è difficile lasciare una cosa che non è mai iniziata ufficialmente...ma loro ci erano riusciti. Diciamo che la normalità non li rispecchiava molto. Già il fatto di essere in due casate così differenti...o semplicemente di avere sangue diverso. Un'altra domanda molto frequente nella testa di Hermione riguardava proprio il sangue.
Perchè importava così tanto? Nelle scuole babbane era tutto più semplice. Non c'erano differenze, tutti erano uguali agli altri. Invece ad Hogwarts no. Tutto veniva diviso in base al carattere e al sangue. Se eri intelligente e figlio di babbani, allora eri una sfigata. Se eri furbo e figlio di maghi, allora eri popolare. Perchè funzionava così? Hermione proprio non riusciva a spiegarselo. 
Quando le avrebbero detto che poteva riprendere le lezioni, come si sarebbe comportata? Avrebbe mai potuto fingere così tanto?
Tutte quelle domande vennero messe alla prova dall'entrata di Madama Chips.
"Signorina Granger, come si sente?" domandò preoccupata la signora.
"Molto bene, grazie"
"Per fortuna! In questi giorni si è riposata molto...se la sente di ricominciare con le lezioni? Ovviamente da domani" disse Madama Chips.
"Con piacere" rispose Hermione con un finto sorriso sul volto.
Era incredibile con quanta facilità riuscisse a mentire anche alle domande più semplici.
"Perfetto" concluse l'infermiera dando un pezzo di cioccolata alla riccia.
Hermione fece un cenno con la testa e lo prese. Si alzò dal lettino e si diresse fuori dalla porta.
Sentiva la fascia stringerle le meningi.
Aveva paura. Aveva paura di incontrare Malfoy...o peggio ancora, Blaise. Non aveva detto a nessuno che era stato lui. E non l'avrebbe fatto.

Iniziò a camminare per i corridoi sentendo gli sguardi di tutti gli studenti puntati addosso. Camminava molto lentamente, come se da un momento all'altro potesse spuntare un molliccio. Era al centro dell'attenzione...e per una volta non le dispiaceva. Adesso capiva perchè Malfoy voleva tanto essere notato.
Quando arrivò davanti al quadro della Signora Grassa si fermò. Voleva davvero tornare nei dormitori? Cosa avrebbe fatti una volta lì?

'Assolutamente nulla. Tornatene in Sala Grande, almeno lì c'è gente'
'Se vai a quest'ora nei dormitori l'unica cosa che ti potrà fare compagnia sarà la tua ombra'
Sempre molto gentili.
'Non abbiamo potuti parlare per una settimana. Lasciaci sfogare dai'

Una settimana? Era davvero passato così tanto tempo da quando Blaise l'aveva aggredita? Sotto l'effetto di antibiotici il tempo passava più velocemente.

'Aria ha ragione! Parliamo un po'. Come l'hai presa la storia di Draco?'
Come vuoi che l'abbia presa? Alla fine sono stati solo due baci, tra l'altro uno anche di sfuggita.
'Due baci emozionanti. Ammettilo Hermione, ti sono piaciuti'
Non lo nego, ma non dico nemmeno che ne vorrei altri. In meno di una settimana ho baciato tre ragazzi, tra cui non ce n'è uno che mi piace!
'Sempre così. Ormai quasi ci abbiamo perso le speranze'
'Noi proviamo ad incitarti Herm, ma tu sei veramente tanto ostinata!'
'Chissà a chi somiglia'
'Zitto Fulm. Dicevo, prendi un po' di coraggio da Grifone e affronta Malfoy'
'Se proprio vuole che tutto torni come prima...beh, fai in modo che se ne penta'
Per una volta mi sembra un buon consiglio. Farò così, grazie.
'Wow, che bella botta che ti ha dato Blaise. Tu che ci ascolti, incredibile'
'Deve essere stata parecchio forte per ridurti così'

Era davvero una bella idea. Fino a quando Draco non si fosse pentito per averla trattata così, Hermione glielo avrebbe fatto pagare. Avrebbe tirato fuori il suo talento da attrice e sarebbe stata la ragazza più perfida della terra.
Ma siamo sicuri che lo stava facendo solo per vendetta? O aveva paura? Paura si cadere di nuovo dentro quella pozza di ghiaccio. E se il ghiaccio le avesse congelato tutto il corpo? No, non poteva accadere. Non poteva nuovamente rimanere imbambolata a fissare uno stupido Mangiamorte.
Doveva assolutamente ignorarlo. Sia per un motivo, sia per un altro.

La prima occasione per provare il suo coraggio avvenne proprio il giorno seguente, quando le scale sembravano essersi coalizzate contro Hermione.
"Dai, sù, sbrigatevi" mormorò la ragazza saltellando sul posto.
Le scale sembravano intenzionate a girare ancora. Ancora. Ancora. Fino a quando non si fermarono davanti ad un'altra rampa, che portava verso l'aula di Artemarzia.
Purtroppo, però, sull'altra rampa di scale un gruppo di Serpeverde bloccava il passaggio. Quello era il momento adatto per testare finalmente il suo coraggio. Prese tutto il fiato che aveva in corpo e si lanciò all'interno di quella folla.
Verso la fine, quando il pericolo sembrava scampato, Hermione si rilassò. Forse troppo presto.
Alzò lo sguardo e vide due occhi ghiacciati che si muovevano nella sua direzione. Cazzo.
"Che c'è Granger, vuoi un ritratto?" esclamò Draco con un ghigno. La sua affermazione fu accompagnata da risate sonore.
Hermione, dopo essersi resa conto che lo stava fissando, distolse lo sguardo.
Ci era cascata. Ci era cascata di nuovo.
E prevedeva di farlo altre mille volte.

A volte l'impossibile accade /~dramioneWhere stories live. Discover now