Capitolo quattro

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A quelle parole il cuore di Hermione si fermò, i battiti rallentarono e un calore immenso le invase le guance.
Hermione lo guardò. Aveva sempre gli stessi occhi bellissimi. I capelli biondo platino erano spettinati e la camicia che portava era sbottonata per i primi due bottoni. Nonostante ciò Hermione tirò avanti, come se non avesse visto nulla. All'improvviso Draco le si parò davanti, bloccandole la camminata. Aveva un braccio appoggiato al muro e guardava la ragazza con uno sguardo accattivante.
"Che c'è? Non ti ha insegnato nulla il fatto in aula?" disse sussurrando.
"Quale fatto? Io non ricordo proprio nulla"
"Fingere di non ricordarsi un sogno è una cosa, ma fingere che una specie di bacio non sia mai accaduto è un'altra"  continuò Draco.
"Malfoy, con 'specie di bacio' intendi tu che mi porti contro la mia volontà dentro una stanza e mi fai un complimento?"
"No, intendo questo"
E strusciò le sue labbra su quelle di Hermione. Questa volta però premette di più...quasi come un bacio vero. La ragazza restò immobile, troppo imbarazzata per fare altro. E se qualcuno l'avesse vista?

'Ma si può sapere adesso che ti frega? Stai baciando Draco!'
Allora, questo non è un bacio.
'E come lo vuoi chiamare?'
Non ha un nome. Ma non è un bacio.
'Come vuoi tu Hermione'
'Io ti consiglio di goderti questo non bacio invece di pensare alla gente intorno a voi'
Non siete voi a decidere per me, capito?
'Noi ti diamo solo dei consigli'
A quanto pare inutili.

Hermione si scansò da quel...da quel non bacio che le aveva dato Draco.
Draco. Era così dannatamente bello...ma così dannatamente sbagliato. No, non poteva. Non poteva provare qualcosa per una sottospecie di furetto. Per un persona che l'aveva  insultata per otto anni. Per un Mangiamorte.
"Non ti accontenti mai, eh Granger"
Hermione non sapeva che rispondere. Era talmente confusa da pensare cose del tipo 'forse è vero che mi piace'. Che sciocchezze. Stava veramente perdendo la testa.
"Malfoy puoi scansarti? Devo passare" disse fredda la ragazza.
"Devo riprovare a convincerti?" rispose il biondo con un ghigno.
"E in che modo mi avresti convinta prima?" domandò Hermione.
In una parte della sua testa quella domanda doveva avere una risposta...un risposta che non tardò ad arrivare.
Le labbra di Draco premettero ancora su quelle di Hermione. Ancora una volta, però, quello non era considerabile un bacio. Troppa poca pressione...sempre e solo un antipasto. Un antipasto che il cuore di Hermione era stufo di ricevere...lui voleva di più. Il cuore, come sempre, fu fermato dal cervello...quel dannato cervello. A volte Hermione detestava di usarlo in continuazione, e quella era una di quelle volte.
Hermione si staccò fredda dalle labbra di Draco.
"Che palle Granger! Basta questo tira e molla. Non capisco niente se fai così. Prima rimani e poi ti scansi. Si può sapere che vuoi?" chiese infastidito Draco.
"Non mi sembra di essere mai rimasta" rispose fredda la riccia.
"Va bene. Ho capito. Pensavo che potesse funzionare sai? Che stupido che sono. Mi sono accorto solo ora chi stavo cercando di baciare. Una Mezzosangue. Una Grifondoro. Una bipolare. Guarda che lo vedo se mi lanci qualche occhiata al tavolo. Sono giorni che mi fissi...pensavo fossi d'accordo. Che idiota. Pensare che sono ancora qui. Ciao ciao Granger. Ricorda di pulire il tuo Sangue Marcio quando torni in camera" disse piano, scandendo ogni singola parola, il ragazzo biondo platino.
Si girò e se ne andò.

Hermione rimase lì. Da sola. A contemplare il corridoio ormai vuoto. Possibile che tutte le scelte devono venire dal cervello? Ogni tanto dovremmo lasciare fare qualcosa al cuore no? A volte ne capisce più lui. A volte l'istinto è la scelta migliore...e l'istinto le diceva di andare a cercare Malfoy. Di andare da lui e baciarlo. Ma non lo fece. Perchè dentro Hermione il comando lo prendeva il cervello, ed era estremamente egoista. Voleva il controllo tutto per se...Non lasciava niente agli altri.
Così Hermione, con il cuore crepato, si sedette per terra.
Il pavimento era gelido, quasi quanto gli occhi di Draco. No,non ci doveva pensare. Una lacrima scese e bagnò la guancia destra. 'Smettila Hermione' pensò. Un'altra lacrima le bagnò la guancia sinistra. 'Hermione...piantala.  Non puoi soffrire per una cosa che hai deciso tu' si disse. E in un battibaleno un fiotto di lacrime le inondava il viso.
Ma com'era possibile? Questa storia non era nemmeno cominciata. Non c'erano state smancerie, nè complimenti. Anzi, è quello che voleva credere lei. Il cuore lo sapeva..lo sapeva che era innamorata di Draco fin dal primo anno in cui lo aveva visto...ma il cervello a volte è avido.
Solo due giorni. Due giorni di piccole carinerie l'avevano portata a ridursi così. No, non era lei questa. Era un'altra persona. Che la mente di Hermione avesse bevuto una pozione Polisucco? Improbabile. Che lei fosse cresciuta? Possibile. Che Draco le avesse dimostrato un minimo segno di affetto? Sicuro.
Hermione di quello era sicura. Draco ormai inondava i suoi pensieri giorno e notte...come d'altronde le lacrime in quel momento. Perchè? Perchè era così stupida? Eppure ne aveva avute di relazioni. Eccome. Ma forse in quelle non c'era sentimento. Forse l'elemento principale di una coppia è ciò che li divide, non ciò che li accomuna. Forse. Nella vita di Hermione era tutto un forse.
Le piaceva Draco? Forse.
Il cuore avrebbe mai preso il comando? Forse.
Avrebbe mai smesso di piangere per una semplice parola? Quello mai.
Dentro di sè Hermione sapeva che non avrebbe mai smesso. Perchè era la sua condanna. Essere una Mezzosangue era la sua maledetta condanna. Una condanna che non riusciva a far funzionare una storia d'amore. Una condanna che si sarebbe portata per sempre dietro. Non sarebbe mai stata una strega. Una vera strega.
All'improvviso le lacrime cessarono. Aveva capito. Aveva capito tutto. Aveva capito l'elemento stabile di una coppia. Aveva capito le sue scelte. E finalmente aveva capito che si doveva solo accettare per non piangere ad una semplice parola.

All'improvviso tutte le domande alla quale aveva risposto forse diventarono SI.
Le piaceva Draco? Si.
Il cuore avrebbe mai preso il comando? Si.
Avrebbe smesso di piangere ad una semplice parola? Si, aveva trovato il modo. Doveva solo accettarsi.
Alla seconda domanda Hermione ci mise un po' a rispondere...ma ci riuscì. Capì che quello era il momento. Il momento di far entrare in gioco il cuore.

Hermione si alzò da terra e iniziò a correre verso i sotterranei. Doveva vederlo. Doveva dirgli ciò che provava. Doveva.
Arrivò davanti alla porta della Sala Comune Serpeverde. Stava per bussare, quando dei suoni le arrivarono alle orecchie.
Dei suoni che aveva paura di andare a vedere. Dei suoni che aveva già sentito e non promettevano nulla di buono.
Hermione si affacciò da dietro una colonna e vide Draco baciarsi con una ragazza. Draco. Bacio. Ragazza.
Hermione ci mise un po' ad assemblare tutti i pezzi, ma alla fine gli unici pezzi in disordine erano quelli del suo cuore. Il cuore non avrebbe mai più ripreso il comando. Lo giurò.

*spazio autrice*
Aaaah, com'è bello esprimere ciò che si pensa veramente attraverso un personaggio.
Allora, che dite? Perchè Draco stava baciando un'altra?

A volte l'impossibile accade /~dramioneWhere stories live. Discover now