Capitolo quattro - Lee Jordan.

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Fred:
Fissi Hermione, che si irrigidisce appena. Sorridi colpevole e appoggi le mani sulle sue spalle: le senti così incredibilmente fragili che vorresti sapere se le provochi un minimo di dolore o meno.
- Allora, cosa mi rispondi? - glielo chiedi con calma, avvicinando la tua bocca al suo orecchio. Lei rimane ferma nella sua posizione, ma chiude appena gli occhi e ritrae la mano dalla maniglia.
- Io sono molto impegnata, Weasley. - sussurra pratica, cercando di rimanere il più severa possibile.
- Fred, - specifichi tu sorridendo e ponendoti tra la porta della biblioteca e la ragazza per guardarla sul volto, - e sono sicuro che del tempo per me lo troveresti, giusto? -
Hermione apre appena la bocca, ma la richiude subito dopo. Sai benissimo che lei non ha intenzione di avere nulla a che fare con te se non fermare i tuoi progetti sconsiderati, ma tu hai in mente molto altro.
- Ci sono miliardi di studenti in questa scuola, perché infastidireste proprio me? - chiede poi lei, scuotendo il capo e sorridendo appena.
- Te l'ho già detto. - dici, appoggiandoti alla porta di legno e incrociando le braccia al petto.
- Specifica. - Hermione alza gli occhi al cielo, sistemando poi meglio i libri tra le sue braccia.
- Tu sei intelligente e incredibilmente astuta. - specifichi tranquillo. Qualche ora prima ti eri ritrovato in camera con tuo fratello a pensare come voi avreste potuto risolvere un mistero del genere, ma poi ti era venuta in mente la Granger e ti era sembrata subito un'idea geniale. Lei è perfetta per quel ruolo: conosce molto bene tutti i sospetti e i loro segreti più oscuri, è molto pragmatica e coincisa e decisamente acuta. Lei ti serve, vi serve.
- E per cosa ti sarei utile? - ti chiede lei, ormai rilassata e completamente compiaciuta. Non riceve tutti i giorni complimenti da uno di voi due.
- Io e George abbiamo... Come dire? Siamo stati vittime di un tiro mancino e vorremmo capire chi è stato e qui entri in gioco tu. -
- Non mi piace giocare particolarmente. -
- Beh, ma non giocherai, tu ci aiuterai a trovare chi è stato a sottoporci a quello stupido scherzo. 
-
Hermione rimane a fissarti per qualche secondo con un sopracciglio alzato. Effettivamente, non ne capisce il nesso. Perché mai uno dei gemelli Weasley avrebbe chiesto a una come lei di fare certe cose? Di essere per loro una spalla e un aiuto indispensabile.
- Non potete chiedere a Lee? - ti chiede poi lei. Non può certo cercare di dirti che tutto quello che vorrebbe fare è accettare, non si può abbassare a tanto: deve mantenere un contegno e convincerti delle tue scelte.
- È tra i sospettati. - chiarisci pratico.
- E di chi altro dubitate? - il suo tono di voce diventa leggermente acuto e stringe con maggior forza i libri nelle mani..
- Harry, Ron e Ginny, dopotutto non sono così tanti: non ti toglierei nemmeno tanto tempo. - Sorridi malizioso, scostandoti dalla porta e avvicinandoti alla ragazza che indietreggia. Sebbene lei sia più rilassata di prima, ti guarda ancora con sospetto.
- E cosa ci guadagnerei? - storta il naso, stringendo i libri al petto come protezione verso di te.
- Immagino che la mia presenza sia un premio abbastanza allettante per te. - Hermione arrossisce per un attimo aprendo la labbra e rimanendo senza parole. Come diavolo fai sempre a metterla in imbarazzo?
- Allora, visto che posso usufruire della tua presenza, non vedo perché io non possa utilizzarti per delle opere di bene. - attacca lei poco dopo, drizzandosi.
- Del tipo? - alzi un sopracciglio, incuriosito.
- Tu accetta di comandare ai miei ordini, io accetto di aiutarti. - dice Hermione, tendendoti una mano.
Tu non sai che, stringendo quel patto, le avresti regalato molto di più della tua schiavitù, ma anche la sua completa tranquillità. Osservi la sua mano nel vuoto e per un attimo esiti. Tu sai benissimo quanto possa essere severa e noiosa la Granger in certe situazioni, ma sei dall'altra parte sicuro che tu e George non riuscireste ad ottenere tutte le informazioni che lei può racimolare.
Avvicini la tua mano e stringi la sua in una presa quali mortale.
In mezzo al corridoio, davanti alla porta della biblioteca, sigillate un patto che sarebbe potuto diventare infinito. Senti la sua pelle essenzialmente morbida in confronto alla tua, logorata da tutte le pozioni che avete provato tu e tuo fratello. Senti la sua freschezza correre verso il tuo polso e sorridi ingenuamente. Lo capisci che non è quel tipo di riso che sfoggi durante la giornata, ma è qualcosa di superiore. È quel tipo che mai avresti pensato di regalare a qualcuno al di fuori di George o di Lee. Qualcosa di puramente privato.
Fissi per qualche secondo la vostra forte stretta, ma poi i tuoi occhi corrono al viso di Hermione e scopri che anche lei ha aperto le sue labbra in una smorfia di felicità. Le sue gote sono leggermente arrossate e non passa tanto prima che lei ritiri imbarazzata la mano.
- Molto onorato che tu mi abbia regalato un sorriso finalmente. - le sussurri tu poi all'orecchio, allontanando quegli imbarazzanti pensieri e colorando le tue parole con una punta di malizia.
Non le dai il tempo di rispondere o di maledirti, ma scappi via dal corridoio con le mani in tasca.
Quel patto sarebbe stato davvero molto divertente.

L'indagine misteriosa dei Gemelli Weasley e di Hermione Granger (Fremione)Where stories live. Discover now