La tigre dagli artigli argentati - prequel

Capitolo 4: Pericolo

Era notte fonda, il cielo era di un nero immenso puntinato di stelle, che avvolgeva Jane e Sole, seduti davanti alla tana.
<Jane, dobbiamo andare a chiamare Nat. Sta nell'altra tana>. <Giusto>.
E così i due si intrufolarono in una delle tre tane, chiamarono Nat e uscirono dalla tana. <Menomale che non c'era nessuno sveglio. È filato tutto liscio> disse Nat. I due annuirono. Stavano quasi per uscire dalla zona dove c'erano le tane e le altre tigri, chiamata il Campo, quando scorsero una grossa tigre bianca proprio all'ingresso della foresta. <Questa non ci voleva. C'eravamo dimenticati della guardia> osservò Jane. <Magari possiamo provare a distrarlo>. <Già, possiamo fare un rumore dietro di lui e poi scappare senza farci sentire. La neve attutirebbe il rumore dei nostri passi> propose Sole.
E così, quest'ultimo prese una piccola pietra e, nascosto dietro a una tana insieme agli altri, la lanciò su un albero. La guardia si voltò e andò a controllare sull'albero. <Qua non c'è niente, magari è stato un uccello> borbottò tornando al posto di guardia. Nel mentre, i tre amici erano corsi via dal Campo, con la neve che ovattava i rumori dei loro passi.
Si fermarono ansimanti, abbastanza lontani dal Campo. <Bene, possiamo iniziare il giro. Così se incontriamo altri nemici, quelli della scorsa volta, ci puoi aiutare a sconfiggerli> disse Jane, guardando prima Nat, e poi Jane. Notò in lei uno sguardo preoccupato. Le chiese cosa la turbasse, e lei confessò <Sento che qua c'è qualche pericolo. Qualche pericolo grande. Me lo dice il mio istinto>. Nat e Sole la guardarono per un attimo, poi quest'ultimo la rassicurò <Non ti preoccupare, siamo in tre, siamo più forti adesso>. <Sì, però... sento comunque questo pericolo. Ma ormai siamo riusciti ad uscire, a questo punto facciamolo il giro di controllo>. Camminarono per un po', e sembrava andare tutto liscio: nessun nemico fu avvistato. Si fermarono su un cumulo di neve sotto un albero. Erano affamati. <Che ne dite se vado a cacciare una preda, così ci sfamiamo?> esclamò Nat. <Buona idea. Però non ti allontanare troppo, così in caso di pericolo puoi raggiungerci subito> consigliò il felino arancione. Quindi Nat li salutò e andò a caccia. I due rimasero da soli. <Ehi, Jane...> <Sì?> <Questo pericolo che senti, credi che ci possa essere davvero?> <Non lo so, di solito il mio istinto non si sbaglia, ma non sono del tutto sicura>. L'altro annuì, comprensivo. <Be', speriamo non lo sia>. Dopo un po' Nat fu di ritorno con una lepre appena cacciata. <Scusate se ci ho messo tempo, ma ora non si vedono molte prede in giro>. <Infatti ci stavamo iniziando a preoccupare> rispose Sole. I tre condivisero la preda con piacere. <Direi che possiamo rimetterci in cammino> propose Jane. All'improvviso, Nat si alzò, guardò le due tigri negli occhi, e sorrise. Poi scappò. Jane e Sole si guardarono straniti, poi si alzarono di scatto e, mentre stavano per lanciarsi all'inseguimento di Nat, scoprirono con orrore che delle figure oscure simili a lupi li stavano circondando. <Siamo assediati!> gridò Sole terrorizzato. <Ma... allora Nat lo sapeva... è scappato subito prima> continuò. Le figure avanzavano a passo lento verso di loro, ringhiando sempre più forte. <Allora ci ha teso una trappola!> tuonò Jane <Quel maledetto!>. <Ma perché? Vuol dire che sta dalla parte di questi?> disse Sole. <Non lo so, ma ora c'è altro a cui pensare> e detto questo, la tigre bianca si slanciò su un nemico e lo atterrò. Gli ferì il collo e le zampe anteriori. Anche Sole era preso in un combattimento. Jane riuscì ad uccidere quel nemico, e ruggì trionfante, solo per poi accorgersi che tre lupi si erano buttati addosso a lei. Cercò con lo sguardo il suo amico, in cerca di aiuto, ma vide che anche lui era stato messo k.o.
I due incrociarono lo sguardo, pieno di dolore e di spavento. E soprattutto, di disprezzo. Nei confronti di Nat.
Jane vide i nemici dare un botta sul capo di Sole, che svenne. Ma non fece in tempo a cercare di alzarsi che anche lei si ritrovò priva di sensi.