Capitolo uno

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*spazio autrice*

Salve a tutti. Questa è la mia prima storia sulla Dramione, e anche la mia prima storia in generale.
Vorrei mettervi al corrente di alcune cose:
1) Nella storia saranno presenti alcuni personaggi che dovrebbero essere morti dopo la guerra. (Scusate ci ero troppo affezionata e ho deciso di tenerli).
2) La relazione tra Hermione e Ron non è mai accaduta.
3) In totale sono 18 capitoli, e sto valutando se fare l'epilogo o meno.

Detto ciò spero che vi piaccia.
Commentate in tantiii.
-Piquet

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Hermione Granger, la strega più eccellente di Hogwarts, era seduta sul proprio letto. Stava leggendo un libro di circa 1457 pagine intitolato: "Tutte le creature magiche dalla A alla Z".
All'improvviso Ginny Weasley, la sua compagna di stanza, entrò in camera.
"Hermione, sai che ore sono?" chiese la rossa veloce.
"Sì, le 18:58" rispose la ragazza.
"Ehmm...no Herm, sono le 19:58. Mi sa che il tuo orologio va indietro di un'ora" sussurrò Ginny, probabilmente spaventata dalla reazione della compagna di stanza.
"COSA?! Tra due minuti dobbiamo stare in Sala Grande? Ed io sono ancora i pigiama! Oh cavolo, oh cavolo. Scendi e di' ai ragazzi che arrivo tra poco" disse tutto d'un fiato Hermione.
"Va bene, ma sbrigati!" urlò di rimando Ginny mentre usciva dalla camera.
Hermione si mise le prime cose che trovò nell'armadio e scese senza nemmeno pettinarsi i capelli. Arrivò in Sala Grande alle 20:02, e si precipitò al suo solito posto.
"Finalmente sei arrivata! Non ce la facevo più ad aspettare" disse Ron appena la vide.
"Grazie per avermi aspettato"
"Di nulla" risposero in coro Harry, Ron e Ginny.

Iniziarono a mangiare, o ad abbuffarsi come nel caso di Ron, mentre parlavano della prossima partita di Quidditch. Grifondoro-Tassorosso. Hermione aveva sempre ritenuto i Tassorosso la casata migliore, dopo ovviamente i Grifondoro. Così onesti e leali. Si ricordava ancora di Cedric, e come scordarlo d'altronde; una ragazzo a dir poco perfetto: alto, bello e gentile. Purtroppo tutte queste caratteristiche lo avevano portato alla partecipazione del torneo tre maghi, dove venne ucciso da Voldemort. Ogni anno, da allora, avviene un memoriale in suo onore, e Harry è sempre il primo della fila.

Durante il dolce, lo sguardo di Hermione incrociò quello di un ragazzo dell'altra tavolata. Uno sguardo gelido, freddo come il ghiaccio; due occhi azzurri-grigi inconfondibili.
Draco Malfoy.
In un istante il contatto da parte di Draco svanì, ed Hermione rimase a guardarlo per altri 2 minuti.
"Herm...che stai guardando?" chiese Harry incuriosito.
"Oh ehmm..nulla nulla" rispose rapida l'amica.
I due ragazzi si fissarono per alcuni secondi, fino a quando Ginny non ruppe il silenzio imbarazzante che si era creato.
"Harry, dopo cena puoi venire un attimo in camera mia? Vorrei parlarti in privato" domandò la rossa.
"Certo come vuoi" rispose il ragazzo.

Appena la cena finì, e tutti i tavoli iniziarono a svuotarsi, Harry e Ginny si diressero verso i dormitori, mentre Hermione andò in biblioteca, lasciando Ron da solo.
Si sedette in fondo alla biblioteca, dove nessuno poteva disturbarla.
Almeno così credeva.
Riprese a leggere il suo grande libro quando udì degli strani suoni provenire da dietro una libreria.
Scocciata andò a vedere, facendo attenzione a fare il minimo rumore possibile. Si affacciò da dietro uno scaffale e vide una cosa che pensava fosse infattibile: Draco stava baciando una ragazza.

Hermione non aveva mai pensato che uno come Malfoy potesse avere una fidanzata, non che ci avesse mai pensato effettivamente.
Si girò per tornare al suo tavolo, quando inciampò in un mucchio di libri sparsi sul pavimento.
"Ma dico, mettere in ordine dopo che si legge qualcosa no?" sospirò Hermione, dimenticandosi completamente di non fare rumore.
Draco la sentì e si staccò dalla ragazza.
"Chi va là" domandò freddo.
Hermione non rispose e si mise di spalle ad una libreria per non farsi vedere.
"Ormai ti ho sentita. Non puoi andartene senza che io ti veda, lo sai vero?" chiese con tutta la tranquillità del mondo il ragazzo biondo platino.
Hermione non sapeva che fare. Era in trappola. Se fosse scappata, Draco l'avrebbe sentita, se fosse rimasta, Draco l'avrebbe vista.
"Dai vieni fuori. Faresti brutta figura se ti trovassi io no?" continuò lui.
Hermione era immobile. Quando i passi si avvicinavano alla sua destra, lei si muoveva a sinistra e viceversa.
Malfoy aveva ragione, non poteva andarsene senza essere vista.
La ragazza si perse, forse troppo a lungo, nei suoi pensieri e Draco la scovò prima che lei se ne potesse rendere conto.
"Granger? È per una stupida grifondoro che ho dovuto interrompere il mio studio?" disse il biondo.
"Se quello lo chiami studio" bisbigliò Hermione nel vano tentativo di non farsi sentire.
"Non ti deve interessare il modo in cui studio, capito?"
"Se disturba il mio è ovvio che mi interessa" rispose la riccia guardandolo negli occhi.
Draco teneva Hermione attaccata al muro. In quella posizione non era facile scappare, così la ragazza decise di tenergli testa.
"Se ti interessa tanto la prossima volta faccio una foto, che dici?" disse Draco con un tono di voce più alto.
"Meglio di no che sennò rischio di vomitare"
"Sei solo invidiosa delle cose che non puoi fare, eh Granger?"
Hermione restò in silenzio. Non sapeva come prendere quell'offesa, sempre se lo era. Abbassò la testa mentre Draco continuava a guardarla.
Rimasero entrambi in silenzio per qualche secondo, fino a quando Draco decise di liberare Hermione dalla sua presa.
"Granger racconta qualcosa e ti faccio dimenticare tutta la vita, d'accordo?"
"Non mi dai ordini Malfoy"
"Se ti Crucio potresti eliminare il tono di voce con cui mi stai parlando?" chiese freddo il ragazzo.
Hermione rimase in silenzio e alzò di nuovo la testa per guardarlo. Sapeva che Malfoy sarebbe stato capace di farlo.
"Bene, vedo che hai capito. Ora sparisci, lurida mezzosangue" disse lui voltandosi dall'altra parte.

Hermione fu scossa da un brivido. Ormai erano otto anni che la chiamava così...eppure le faceva ancora effetto. Mentre correva in direzione dell'uscita, sentì Draco parlare con la ragazza con la quale si stava baciando.
"Che hai da guardare? Vattene mi è passata la voglia"
Hermione sentì delle cose cadere per terra, segno che la ragazza non l'aveva presa bene. Continuò a correre sentendo le lacrime che iniziavano a solcarle il viso. Corse. Corse fino a farle mancare il respiro.
Alla fine arrivò alla sala comune e si sedette davanti al fuoco. Il calore le invase tutto il corpo e finalmente si sentì libera di sfogarsi. Iniziò a piangere a dirotto. Ogni lacrima era un simbolo di odio nei confronti di Malfoy. Perchè? Perchè la odiava così tanto? Non riusciva a capirlo. Di certo non era l'unica mezzosangue ad Hogwarts. Era amica di Harry...ecco cos'era. Era amica del famoso Harry Potter, la nemesi di Draco.
Possibile che la sua immagine dovesse essere modificata solo per una semplice amicizia?
Sì, possibilissimo. Soprattutto se quell'amicizia riguardava Harry.

A volte l'impossibile accade /~dramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora