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Spense quei fari accecanti non appena riuscì a trovare un posto dove poter parcheggiare in tutta comodità la propria auto, ma si ritrovò ad esitare ancora per qualche istante prima di estrarre definitivamente le chiavi dal cruscotto. Dopotutto, quella canzone le piaceva molto.

Cercò subito di correggere i suoi stessi pensieri, scuotendo leggermente il capo per eliminare certi dolci e ormai lontani ricordi che si erano materializzati come per magia davanti al suo volto stanco e provato. Riuscì a trovare un pò di conforto solo stringendosi nel suo cappotto, quella sera dello stesso colore di quel cielo scuro che, fin dalle prime luci dell'alba, non aveva fatto altro che riversare incessanti gocce di pioggia sulle strade di quella grande metropoli. Appoggiò momentaneamente il proprio gomito in prossimità del finestrino, leggermente appannato a causa dei suoi stessi, profondi respiri, lasciando che quella dolce melodia si affievolisse sempre di più per lasciare poi spazio alla calda ed avvolgente voce di uno speaker che, dopo essersi limitato ad accennare le previsioni meteo previste per le giornate successive, aveva preferito lanciare subito un nuovo pezzo, dal ritmo decisamente differente rispetto a quello che lo aveva preceduto.

E come se fosse stata risvegliata all'improvviso da una nuova ed estranea melodia, Kim Jieun si riscosse, trovando finalmente la forza di raccogliere dal sedile vuoto accanto al suo una borsa di pelle nera e poi uscire in tutta fretta dalla macchina, limitandosi a chiuderla alle proprie spalle con un veloce click del telecomando. Non si preoccupò nemmeno di portare con sé un ombrello la giovane Jieun. In fondo sapeva benissimo dove le sue gambe la stavano conducendo e, in cuor suo, sperava che al suo rientro l'ombrello non le sarebbe servito.

Si avviò quindi verso una ripida rampa di scale che iniziò a percorrere in discesa, seguendo un insolito e a dir poco intricato percorso di luci a neon lungo quello stretto corridoio. Il crepitio dei suoi stivaletti con il tacco riecheggiò appena lungo il suo breve tragitto, coperto dal rumore della pioggia scrosciante. Fu così che Kim Jieun si ritrovò davanti all'ingresso di quello studio ancora prima di aver preso l'ennesimo, profondo respiro di quella che, almeno per lei, doveva essere stata proprio una lunghissima giornata di lavoro.

Il Black Ink era sempre esistito. Da che ne avesse memoria era sempre stato lì, in quel sottoscala mal considerato dal mondo intero. In giro molte erano le storie che circolavano su quel posto: si diceva che quella pallida insegna a neon verdastra un tempo indicasse l'entrata di un negozio di dischi prevenienti dall'America e dall'Europa. I più anziani lo chiamavano ancora "la bocca dell'inferno" forse perchè, ai tempi della guerra, quel sottoscala era stato trasformato in un rifugio illegale, poi smantellato a semplice boutique di oggetti vintage per diventare infine uno studio professionale di tatuaggi.

Si prese ancora qualche istante per cercare di sistemare quella frangia leggera che, nonostante l'acquazzone, ancora le copriva parte della fronte prima di appoggiare la sua mano sulla maniglia della porta e far scattare la serratura, beandosi poi dell'immediato tepore che la avvolse non appena quella si chiuse alle sue spalle.

Si guardò intorno per nulla spaesata: il Black Ink era rimasto esattamente come lo aveva lasciato l'ultima volta che vi era stata, qualche anno prima. Dalle luci soffuse che illuminavano la piccola hall al morbido divano in pelle - rigorosamente nero - che serviva per mettere a proprio agio la clientela fino alla piccola mensola sulla quale, Jieun ricordava bene, il giovane proprietario dello studio aveva vietato riporre qualsiasi tipo di rivista che non riguardasse automobili di lusso o che non parlasse di architettura e design contemporaneo.

Persino l'odore di fumo che permeava ogni mattonella ed ogni parete era rimasto lo stesso di sempre, segno indelebile che - nonostante le direttive della legge - il gestore di questo locale e la sua clientela non avevano nulla in contrario all'utilizzo delle sigarette, elettroniche o meno.

BLACK INK [BTS]Where stories live. Discover now