Decisions.

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~Inizio anticipazione~

↠26. 01. 2010, 16:00, posto di incontro del gruppo↞

Finalmente o purtroppo, il giorno della resa dei conti era giunto al capolino, mancava veramente poco per l'ascesa in campo vera e propria.
Erano tutti così eccitati, nervosi ed alcuni perfino divertiti da questo fatidico momento, eccetto una persona, una ragazza.
La giovane in questione si faceva chiamare Fox, nonostante non fosse il suo vero nome; era di norma allegra, solare e molto bella, ma la parte più speciale risiedeva all'interno della sua mente, che ospitava un'intelligenza sopraffina.
Solitamente era una persona davvero luminosa, ma non quel giorno.
Non quel 26 gennaio.
La ragazza infatti aveva un brutto presentimento che la tormentava dalla notte precedente ed era come se sapesse con certezza che qualcuno del suo bel gruppo quel giorno l'avrebbe lasciata. Tutto ciò inoltre non si fermava solo ad un pessimo presentimento, sembrava essere una morte già rivelata. Quello che le dava più fastidio, però, era che i soggetti in questione fossero esattamente a conoscenza della loro fine e sembrava quasi non importargliene.
Fox scrutava ogni dettaglio e forma che trovava intorno a sé con espressione corrucciata e stizzita.
Le braccia incrociate davanti al tavolo da biliardo presente in quella sorta di monolocale, facevano facilmente intuire che qualcosa non le stava bene e per l'appunto era davvero così.
I suoi compagni sedevano qua e là per la stanza e sotto il suo sguardo abbastanza austero calò il silenzio; un silenzio che anzitempo era inesistente.
Tutti erano perfettamente a conoscenza del piano di Mello, il leader della comitiva. Lui era un ragazzo dalla statura media, capelli lunghi sulle spalle e lisci, biondi, dagli occhi azzurro-ghiaccio e dalla carnagione cadaverica; era un tipo molto orgoglioso, impulsivo e presuntuoso: una testa calda insomma. Lui stesso sapeva ciò che ne pensava al riguardo la giovane dai lunghi capelli bruni, ma nessuno osava proferir parola sotto il suo sguardo, sotto il suo "mirino", come lo definiva Lyon. Quest'ultimo era il bello e lo scienziato della squadra, quello con il carisma da seduttore e ammaliatore, e in teoria anche il manipolatore della gang.
Fox guardava tutti loro dritto negli occhi, cercando di carpire ogni singolo pensiero o atto infausto.

-Eh beh... Hai finito di fare il detective dello sguardo, Fox?-

Chiese retoricamente Mello, con visibile sarcasmo, mentre addentava una barretta di cioccolato fondente, stravaccato sul divano di pelle color terra di Siena con fare seccato.

La ragazza girò di scatto lo sguardo verso l'individuo che le aveva appena esposto tale battuta sarcastica e lo fissò furibonda negli occhi, allungando e appoggiando le braccia verso il tavolo da biliardo.

-Mello, smettila di fare battute sarcastiche del cazzo. Okay!? Non fai ridere. Sai perfettamente come la penso! Sapete tutti, PERFETTAMENTE, come la penso. Voi lo sapete che per me questa è una follia. È pazzia pura. Voi state andando ad amazzarvi in poche parole e la cosa che mi punge di più è il fatto che ne siate consapevoli, forse più di me. Come fate ad essere così spericolati?!
Mello, come fai ad essere così tanto ossessionato dal voler superare Near al punto tale da rimetterci anche la vita a costo di vincere? Perché non capisci l'importanza di quello che hai e che possiedi adesso!?... -

Sbuffò la ragazza, tra la rabbia e la profonda disperazione che emanavano le sue parole.

Fox era furibonda per il loro comportamento e per la loro decisione.
Dopo aver detto per l'ennesima volta quello che pensava, tolse delicatamente e silenziosamente le braccia dal tavolo da biliardo, con un'espressione affranta.
Lentamente si allontanò da quest'ultimo, guardando i ragazzi con le lacrime agli occhi.

-Allora...? Non avete più nulla da dire? Adesso state zitti?! Matt? Rin? Elsie?!
Voi non dite nulla?! State davvero accettando la condanna a morte dei vostri amici?!!. -

Il Destino nelle stelle - Mello Where stories live. Discover now